A gennaio le selezioni per i Tfa. La tenuta del governo potrebbe però far saltare tutto. La Gelmini frena le università pronte a sfornarne il 60% in più. C’è posto per 12.778 nuovi insegnanti, quelli che potranno seguire i tirocini formativi attivi di primo e secondo livello e aspirare così a un eventuale concorso nella scuola. A definire il fabbisogno, per gradi di scuola e classi di concorso, è stato il ministero dell’istruzione che ha freddato le aspirazioni di molti nuovi docenti e soprattutto delle università pronte a sfornare corsi per un 60% di docenti in più: 32.410 per l’esattezza.
Una differenza di oltre 19 mila posti, la più consistente è relativa al Tfa di secondo grado, ovvero per la scuola superiore, dove gli atenei avevano hanno messo a punto corsi per 13.446 aspiranti docenti in più. Una differenza che la dice lunga sulla diversa prospettiva che ministero e università hanno sulle potenzialità della scuola assorbire realisticamente nei prossimi anni nuovi insegnanti, in aggiunta a quelli già abilitati e in attesa nelle varie graduatorie, di una cattedra. Il fabbisogno non tiene conto del sostegno, che il ministero vorrebbe utilizzare per ricollocare il personale in esubero: in questo caso i corsi verrebbero gestitit dall’Ansas e non dagli atenei.
Il ministero la prossima settimana avrà un nuovo vertice con i sindacati sul punto. Sempre che non precipiti la crisi di governo. A quel punto il percorso avviato sulla formazione dei nuovi docenti (che il ministro Mariastella Gelmini vorrebbe coniugare anche a un nuovo reclutamento) resterebbe per aria. Se invece il Berlusconi IV dovesse andare avanti almeno fino alla primavera, ci sarebbe il tempo per definire i provvedimenti necessari. A gennaio è prevista, stando al calendario fissato nei giorni corsi del ministero, la prova selettiva per l’accesso ai corsi, che dovrebbero iniziare a marzo. Corsi da 1500 ore che non potranno dunque essere credibilmente ultimati in tempo utile per il prossimo anno scolastico. Ma del resto correre troppo a questo punto non ha molto senso, anche perché manca il decreto sul reclutamento. E soprattutto la certezza che il governo vada avanti.
da ItaliaOggi 08.11.11