Giorno: 7 Novembre 2011

"Islanda – L’isola salvata dalle donne", di Kira Cochrane

Servizi sociali efficienti. Un movimento femminista agguerrito. Una società aperta e tollerante. L’Islanda è il miglior paese al mondo per le donne. E si è affidata a loro per uscire dalla crisi economica del 2008. E’ un giorno umido a Reykjavik. La pioggia batte sulle barche dei pescatori, per strada ci sono negozi di souvenir e giovani artisti con baffi improbabili. La ministra dell’industria, dell’energia e del turismo mi spiega che il paese dovrebbe essere “più severo” nella lotta alle diferenze salariali tra uomini e donne. Katrín Júlíusdóttir è una donna di trent’anni, cordiale e attraente, ed è incinta di due gemelli. Nella sua voce c’è una leggera nota di frustrazione. Come in Gran Bretagna, anche in Islanda vige la legge dell’equal pay for equal work, che dovrebbe garantire la parità salariale tra lavoratori e lavoratrici. “E allora perché non abbiamo sanzioni più dure per chi non la rispetta?”, si chiede Júlíusdóttir. “Dobbiamo essere molto severi con chi infrange le leggi”. Siamo seduti nell’ufficio della ministra, in un anonimo palazzo a poche centinaia di metri …

"Io so che questa Italia si merita di più" di Walter Veltroni

Caro direttore, io so che Giovanni Falcone e Paolo Borsellino non sono stati uccisi solo dalla mafia. Io so che lo Stato, o pezzi di esso, ha collaborato, coperto, deviato. Io so che l’attentato dell’Addaura fu organizzato da «menti raffinatissime», che volevano togliere di mezzo quel magistrato scomodo per tutti. Io so che qualcuno mandò lì, per salvare Falcone, due ragazzi, due agenti dei servizi leali allo Stato. Si chiamavano Antonino Agostino e Emanuele Piazza. Io so che non è stata solo la mafia ad ucciderli, l’uno massacrato con sua moglie e l’altro sciolto nell’acido, nelle campagne di Capaci. Io so che Scarantino ed altri si sono accusati di aver assassinato Borsellino e che per questo hanno fatto quasi venti anni di carcere. Ma non è vero, non sono stati loro. Io so che pezzi dello Stato hanno costruito una falsa verità sull’assassinio di Borsellino e che hanno guidato i falsi pentiti nelle loro bugie. Perché? Io so che Giuseppe Gullotta, muratore di Alcamo, è stato per venti anni in carcere innocente accusato di aver …

"Senza agricoltura la montagna diventa nemica", di Vittorio Emiliani

Il 4 ottobre 2010, il Ponente di Genova fu colpito da una grave alluvione. Da allora, cosa è successo? «Tredici mesi di testate contro il muro», denuncia il presidente della Regione, Claudio Burlando, commissario. «Se tutto va bene, sta per concludersi il lungo iter per lo stanziamento dei primi 45 milioni di euro previsti per i danni dell’anno scorso» (ben 300 milioni). Il Wwf denuncia un bluff clamoroso: sparito lo stanziamento nazionale di 800 milioni (500 per la prevenzione del dissesto idrogeologico) promesso da Berlusconi e da Tremonti, con l’asta delle frequenze e con una quota dei Fas. V’è di più: torna la minaccia di un condono degli abusi edilizi, il terzo promosso da Berlusconi. Che ha la faccia di bronzo di commentare la sciagura di Genova con un lapidario: «Si è costruito dove non si doveva». Dopo le tragiche inondazioni del 1966, i governi, per lo più di centrosinistra, hanno impiegato ventitre anni per approvare una legge, peraltro buona, per la difesa del suolo, la n. 183 del 1989, sul modello della Themes Authority …

"Se sull´Italia pesano 39 milioni di ignoranti", di Mario Pirani

Un pedagogo di alto valore, il professor Saverio Avveduto, mi ha fatto pervenire un dossier di testi, corredati da dati e statistiche, sia suoi che di Tullio De Mauro, già ministro della Pubblica istruzione, sullo stato del nostro panorama educativo. Val la pena di cogliere, non da fiore a fiore, ma da rovo a rovo, alcuni grovigli spinosi del nostro sistema. Il dato più sconfortante è la distanza abissale tra le oasi di alto sapere (che comprendono premi Nobel e grandi chirurghi, scienziati e letterati, ricercatori industriali contesi a livello internazionale) e i vasti deserti di una popolazione priva delle conoscenze essenziali per orientarsi nella complessità del mondo d´oggi. Da una scheda dell´Ocse risulta che nella classifica sulla condizione educativa (tale da permettere all´individuo di capire il titolo di un giornale, un semplice questionario, un pubblico avviso) l´Italia occupa il penultimo posto fra una trentina di paesi industrializzati, seguita solo dal Portogallo. A questa situazione soggiace il 68,2% della popolazione, pari a 39.146.400 unità, una cifra da paura che necessita, peraltro, di una spiegazione. Essa …

"Tre ipotesi con incognita", di Andrea Carugati

Un’altra settimana di fuoco per il governo. Forse quella fatale, a poco meno di un anno da quel 14 dicembre 2010, quando Berlusconi riuscì a salvarsi per tre voti. Il Calvario del governo inizia già domani, con il voto bis sul rendiconto di bilancio. Il Terzo polo punta, tra voti contrari e astensioni, a dimostrare coi numeri che il governo è minoranza. E cioè ampiamente sotto l’asticella di 316 voti. Ma il Cavaliere, anche davanti a un risultato intorno (o ad- dirittura sotto) i 310 voti potrebbe restare asserragliato a palazzo Chi- gi. «Senza un voto chiaro di sfiducia non c’è trippa per gatti, quello resta al suo posto», ragiona un alto dirigente del Pd. A quel punto scatterà la mozione di sfiducia, che le opposizioni dovrebbero presentare tra stasera e domani, a cavallo del voto sul rendiconto, se avranno garanzie certe che almeno una decina di ribelli Pdl sono pronti allo strappo finale col premier. Ma la mozione, se sarà presentata entro domani, no si voterà comunque prima della settimana che inizia il 14 …

"I mercati chiedono serietà", di Francesco Guerrera*

Era bello essere europei la notte del 31 dicembre del 2001. Io ero nella piazza principale di Maastricht, infreddolito ed emozionato, ad aspettare la «nascita» dell’euro con migliaia di altri concittadini d’Europa. Dopo anni di preparazione, la moneta unica di un continente che aveva combattuto innumerevoli guerre contro se stesso era pronta. In poche ore, i bancomat da Helsinki a Patrasso avrebbero cominciato a rigurgitare la nuova divisa dell’Europa unita. Mi ricordo un’atmosfera più da festa popolare che da occasione storica nella cittadina olandese dove fu firmato il trattato che diede vita all’euro. Un concerto di musica folk, qualche fuoco d’artificio, molta birra. Ma il motivo per essere lì era comune, come la moneta: la voglia di celebrare un pezzo importante della storia dell’Europa. A quasi dieci anni di distanza, in Europa non fa festa più nessuno. Dopo un altro summit di parole vuote, speranze frustrate e promesse non mantenute – questa volta al Gruppo dei 20 di Cannes – il continente e la sua moneta sono alla deriva. I mercati non sanno più cosa …

"Il disincanto della democrazia", di Ilvo Diamanti

Nel Paese si percepisce un diffuso disincanto politico. Investe non solo i partiti e i loro leader, ma anche le istituzioni dello Stato. Ad eccezione del Presidente Napolitano, com´è noto, la sfiducia dei cittadini non risparmia nessun soggetto e nessun attore pubblico. Non sorprende che questo sentimento stia erodendo il consenso nei confronti delle istituzioni rappresentative. Verso la stessa “democrazia”. È ciò che sta capitando, secondo un sondaggio di Demos di alcuni giorni fa. Certo, la gran parte degli intervistati (oltre due terzi) resta convinta che “la democrazia è preferibile a qualsiasi altra forma di governo”. Se ne desume, però, che circa un italiano su tre la pensa diversamente. In particolare, il 23% del campione accetta l´idea che: “autoritario o democratico non c´è differenza”. Si tratta del dato più alto registrato negli ultimi dieci anni. Nel 2001 questa posizione era, infatti, condivisa dal 16% degli intervistati. La stessa percentuale rilevata nel 2008. Il disincanto democratico sembra, dunque, essere cresciuto sensibilmente negli ultimi anni. In particolare, si è diffuso fra i più giovani (18-29 anni). Ma …