Il capogruppo del Pd di un municipio romano e altri quattro militanti sono stati malmenati da alcuni giovani la scorsa notte «mentre erano intenti ad affiggere manifesti a sostegno del recupero dei beni confiscati sottratti alla mafia». A denunciarlo è Umberto Marroni, capogruppo Pd in Campidoglio. «Un vero e proprio agguato quello di questa notte che ha visto protagoniste una decine di persone, dalle prime indiscrezioni vicine a movimenti di estrema destra -spiega Marroni- L’aggressione a dei militanti è una vera e propria aggressione alla democrazia per questo mi auguro che si faccia sentire forte e chiara la voce di condanna da parte delle istituzioni e di tutte le forze politiche. Chiediamo infine che venga fatta piena luce sulla vicenda».
«Erano armati di bastoni e mazze e ci hanno picchiato», racconta una delle vittime. «Eravamo in cinque, io e altri quattro ragazzi appartenenti ai Giovani Democratici del IV Municipio e siamo stati aggrediti da una dozzina di persone mentre attaccavano manifesti contro la mafia», ricorda Marchionne.
I militanti del Pd aggrediti hanno riportato lievi ferite e sono stati medicati all’ospedale Pertini. Ai carabinieri hanno riferito di essere stati aggrediti mentre stavano affiggendo dei manifesti in via dei Prati Fiscali. «Siamo stati presi a bastonate a causa della nostra appartenenza politica», hanno detto ai carabinieri. Prima di giungere sul luogo dell’aggressione, una pattuglia dei carabinieri aveva visto un gruppetto di giovani allontanarsi velocemente. La procura di Roma ha aperto un fascicolo. Il reato ipotizzato dal procuratore aggiunto Pietro Saviotti in merito alla vicenda è quello di lesioni. Proseguono gli accertamentidegli inquirenti per identificare gli autori dell’aggressione. Gran parte del mondo politico ha condannato l’accaduto. «Esprimo ferma condanna per la vile aggressione ai militanti Pd; a tutti loro desidero esprimere la mia solidarietà personale e quella di tutta la cittadinanza», ha detto il sindaco di Roma, Gianni Alemanno.
«Occorre mettere un freno al preoccupante squadrismo di Casapound», hanno detto il vicepresidente dell’assemblea capitolina Mirko Coratti e il presidente pd del iv municipio Claudio Ricozzi. «Non è la prima volta – ricordano – che nel quartiere, e non solo, Casapound si rende protagonista di brutali aggressioni nei confronti di avversari politici ed è giunto il momento che le autorità competenti intervengano con decisione per evitare una pericolosa spirale di violenza. E al sindaco Alemanno chiediamo: è questa la sicurezza promessa ai romani? Quali sono le coperture assicurate a questi delinquenti e di chi le responsabilità? Non servono parole di solidarietà, che immancabilmente arriveranno, ma fatti concreti. Li attendiamo».
CasaPound risponderà con delle querele agli esponenti del Pd che accusano l’associazione di estrema destra di essere responsabile dell’aggressione. «Non ne so nulla, lo apprendo ora – dice Gianluca Iannone, presidente di CasaPound Italia -. Sono le solite denunce contro di noi, con toni ridicoli, perché siamo l’unico movimento presente in tutta Roma. Risponderemo con le solite querele».
Il capogruppo del Pd del IV Municipio, Paolo Marchionne, uno degli aggrediti, ha detto di aver riconosciuto tra gli aggressori Alberto Palladino, un esponente di CasaPound. «Palladino è un volto molto noto, è troppo facile dire che è stato lui – afferma Iannone -. È come se dicesse che c’ero anch’io. Prima dell’estate Palladino ha subito un attentato dinamitardo sotto casa sua». Il presidente di CasaPound Italia rovescia poi l’accusa – mossa da esponenti locali e nazionali del Pd – secondo cui nel IV Municipio della capitale la situazione sia diventata insostenibile per la presenza di militanti dell’associazione. «La situazione è invivibile per colpa dei soliti noti dei centri sociali – afferma -. Nei giorni scorsi sotto casa di un ragazzo che frequenta CasaPound sono comparse scritte di minaccia».
da www.unita.it