Giorno: 3 Novembre 2011

"Successi internazionali, soldi e calcio. Silvio e il complesso del numero uno" di Gian Antonio Stella

«Ghe pensi mi». «No, per favore: no!». Mettetevi al posto del Cavaliere: è dura, per chi è convinto di essere «di gran lunga il miglior presidente del Consiglio che l’Italia abbia avuto nei 150 anni della sua storia», sentirsi assediato dalle invocazioni a farsi da parte. Non è solo una questione politica: è una pugnalata al suo amor proprio. Sono anni che il Cavaliere batte e ribatte: «In Italia nessuno può dire di aver fatto quanto ho realizzato io. Nemmeno in Europa c’è uno che abbia una caratura paragonabile a quella di Berlusconi. E in America solo Bill Gates mi fa ombra. Adesso direte che sono presuntuoso, che ho un complesso di superiorità. Ma parlano i fatti». Una convinzione radicata: «Non c’è nessuno sulla scena mondiale che può pretendere di confrontarsi con me, nessuno dei protagonisti della politica che ha il mio passato, che ha la stessa storia che ho io. Quando mi siedo a fianco di questo o quel primo ministro o di un capo di Stato, c’è sempre qualcuno che vuol dimostrare di …

Bersani e la piazza del 5: «Ridiamo fiducia all’Italia», di Virginia Lori

Essere in piazza SanGiovanni sabato con lo spirito di una festa popolare: un appello a «tutti coloro che hanno a cuore il futuro del nostro paese per avviare insieme una ricostruzione democratica, sociale ed economica dell’Italia». Dopo il vertice del Pd nella sede di via del Nazareno sulla crisi, il segretario Pier Luigi Bersani lancia la manifestazione del 5. Che vede come una «festa di popolo, aperta alle donne e agli uomini che desiderano manifestare il proprio impegno». Una festa con i concerti, tra gli altri, di Roberto Vecchioni, dei Marlene Kuntz, di Ziggy, apre, anche prima delle 14,30, la Med Free Orkestra. L’intento, spiega Bersani, è quello di imprimere «fiducia» più che come manifestazione di partito l’invito è a «venire in nome del popolo italiano, con le bandiere italiane, per dire che con il cambiamento, l’Italia ce la fa». In un momento così difficile il segretario Pd anticipa che indicherà «alla nostra gente», alle centinaia di associazioni, la strada che va percorsa. E proprio la «presenza di massa» cercherà di rispondere «a un’esigenza di …

"Le 48 ore di battaglia tra il premier e Tremonti", di Francesco Bei

Niente decreto. Tremonti era contrario, lo stesso Napolitano non voleva che si trasformasse in un “carrozzone”. Si è infranta così, alle otto di sera, l´ultima speranza di Berlusconi di presentarsi oggi al summit dei G20 con qualcosa di concreto (e immediatamente esecutivo) in mano. A questo punto il governo è appeso a un filo sempre più sottile. Anche il Colle ha fatto sapere a Gianni Letta che palazzo Chigi non poteva infarcire il decreto di norme che con l´emergenza finanziaria non c´entrano nulla. Come quelle sulla giustizia e sul mercato del lavoro. «Un decreto sulla materia economica va bene ma non potete fare un carrozzone», il messaggio recapitato dal Quirinale. Inoltre non sarebbe stato corretto, mentre il capo dello Stato chiede all´opposizione «responsabilità» e «condivisione» sulle misure per il risanamento, stroncare ogni dialogo parlamentare agendo per decreto. Niente da fare, visto che in maniera surrettizia Berlusconi aveva provato a infilare nel decreto qualcosa che al Quirinale non deve essere piaciuto affatto. Come l´incandescente riforma dell´articolo 18 dello Statuto, quella che liberalizza i licenziamenti senza giusta …

"Troppa incertezza, Napolitano rimuove la "tutela" al premier", di Marcello Sorgi

Berlusconi sempre più in difficoltà: dopo il 14 dicembre e il 14 ottobre, è in arrivo un nuovo braccio di ferro parlamentare, come quelli in cui a malapena il governo s’è salvato due volte, e che potrebbe pure essere anticipato di qualche giorno, per tentare di abbattere il governo vieppiù indebolito negli ultimi giorni. Il Cavaliere è infatti arrivato oggi al G20 di Cannes in condizioni più difficili rispetto all’ultimo vertice europeo di due settimane fa, quand’era riuscito a strappare l’approvazione per la lettera di intenti con cui l’Italia si era impegnata su una serie di drastiche misure anticrisi. La conclusione del consiglio dei ministri, dopo una giornata di indiscrezioni smentite su provvedimenti di portata eccezionale, è stata al di sotto delle attese anche dello stesso premier. Il braccio di ferro sul si o il no al decreto con Tremonti, concluso con l’approvazione di un maxiemendamento alla legge di bilancio ha messo in evidenza il permanere di divergenze insuperabili all’interno dell’ esecutivo. Una nuova lettera di frondisti del Pdl, con firme pesanti di esponenti di …

"Il cavaliere all'ultimo atto", di Massimo Giannini

Di fronte a un´Europa sospesa fra la tragedia greca e la farsa italiana, Berlusconi riesce a sprecare anche la sua ultima carta. Come un pokerista fallito, che non ha punti in mano e vive solo di bluff, butta via in un colpo solo la borsa e la vita. Si gioca il Paese (con un ridicolo «piano anti-crisi» che i partner della Ue potrebbero bocciare) e il governo (con una penosa retromarcia che i frondisti del Pdl hanno già bocciato). Atteso al varco dai Grandi del mondo, il presidente del Consiglio si presenta a mani nude al G-20 di questa mattina. Il presidente della Banca mondiale, Robert Zoellick, ne parla come di un “lancio di dadi”. Il governo tedesco lo qualifica come inaccettabile “perdita di tempo”. Quanto alle reazioni dell´establishment di casa nostra, basti per tutti l´aggettivo con cui Ferruccio de Bortoli, sul Corriere della Sera, liquida il referendum indetto da Papandreou: “Scellerato”. Scellerato il ricorso a uno strumento di democrazia diretta? E perché mai? La risposta implicita può essere una soltanto, dato che purtroppo non …