Sul concorso per i dirigenti scolastici, l’opposizione continua ad incalzare il governo. Con un’interrogazione a firma Manuela Ghizzoni-Giovanni Bachelet, il Partito Democratico chiede al ministro Gelmini quali iniziative intenda adottare affinché le future prove scritte:
– si svolgano contestualmente in tutte le sedi regionali e con le medesime tracce;
– si svolgano solo dopo che la giustizia amministrativa si sia espressa sugli eventuali ricorsi, a garanzia dell’uguaglianza di trattamento degli eventuali ricorrenti al di là dei territori nei quali hanno effettuato le prove,e, quindi, a garanzia della piena regolarità delle prove
– non prevedano svolgimenti assimilabili all’espressione di opinione, come purtroppo riscontrato nelle risposte a diversi quiz della preselezione anche dopo la cancellazione delle 975 domande di cui sopra;
Insomma, il Pd rinnova la bocciatura del test di pre-selezione del 12 ottobre scorso. Ed elenca diversi motivi:
– l’esclusione di candidati; segnatamente i laureati ISEF, riammessi al concorso dal giudice amministrativo;
– le fughe di notizie, su cui sta indagando anche la polizia postale, circa i quiz su cui si sarebbe svolta la prova preselettiva;
– l’eliminazione da parte del Ministero, a distanza di una sola settimana dalla prova, di ben 975 quesiti errati ed imprecisi, mentre sono stati “salvati” quesiti palesemente di opinione;
– una organizzazione della prova di preselezione certamente non agevole, poiché tempo assegnato i candidati si sono dovuti destreggiare anche nella ricerca delle 100 domande, corrispondenti al numero segnalato sulla stringa fornita all’avvio della prova, su un poderoso e poco maneggevole volume;
Da qui, l’invocazione dei Democratici attraverso i deputati in commissione cultura della Camera, Ghizzoni e Bachelet, di “garanzie per l’imparzialità, l’efficacia e la trasparenza nella selezione dei futuri dirigenti scolastici”. Ora tocca al responsabile dell’Istruzione replicare.
da Tuttoscuola.com
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