"Il Cavaliere inerte mentre Roma brucia", di Marcello De Cecco
«Mi sono trovato finalmente a pensare, questa settimana, che il valore della mia pensione potrebbe dipendere da Silvio Berlusconi». Lo scrive James Stewart sul New York Times.Così il nostro presidente del Consiglio è arrivato ad essere promosso dal ruolo di zimbello della stampa internazionale a quello di possibile innesco di una tragica crisi finanziaria mondiale. Il governo dell´attuale primo ministro, nei quasi dieci anni nei quali è stato al potere, avrebbe potuto rendersi conto che il debito pubblico pregresso del nostro Paese era un autentico barile di polvere pronto a esplodere quando le condizioni finanziarie internazionali lo avessero innescato. Avrebbe dunque dovuto agire in maniera appropriata per ridurlo e metterlo in sicurezza. Al contrario, lo ha addirittura fatto crescere, con le proprie improvvide politiche, vanificando la strategia di rientro che i ministri del centrosinistra, in particolare Visco, hanno tentato quando sono stati al governo. Altrettanto noto al nostro primo ministro e al suo governo era, come lo era ai mercati, che i due anni orribili, dal punto di vista della concentrazione dei rimborsi e delle …