Mese: Ottobre 2011

"Travolti dall'inerzia", di Pietro Greco

No, non era ineluttabile che il nubifragio che si è abbattuto in Liguria e nell’alta Toscana causasse tanti morti, tanti dispersi e tanti danni. Erano morti (e dispersi e danni) evitabili. Da tempo sappiamo che non solo quella zona d’Italia, ma il Paese intero è esposto al rischio. Che il 70% dei comuni della penisola è da sempre interessato a fenomeni di dissesto idrogeologico. Ogni anno, in media, in questi Comuni si verificano ben 1.200 frane e 100 inondazioni rilevanti, quasi tutte concentrate in un’area che copre il 7,1% della superficie del Paese. Raramente queste frane e queste inondazioni bucano il muro dell’attenzione. Eppure si tratta di eventi molto spesso tragici. Ogni anno, infatti, muoiono decine di persone a causa di questa fragilità: circa sei ogni mese, in media, nell’ultimo secolo e mezzo. Così, dal 1853 al 2003, secondo i calcoli della Federazione italiana di scienze della terra, il dissesto idrogeologico si è portato via oltre 11.000 vite: 4.000 per il tramite di inondazioni e 7.000 per frane. Molte di queste morti erano evitabili. Perché …

"Ma questa legge troverà la maggioranza?", di Stefano Lepri

Sono propositi molto ambiziosi, alcuni anche a forte rischio politico, quelli consegnati ieri dal governo italiano alle autorità europee. Ma come può sperare di trasformarli in legge un governo che solo ieri alla Camera è andato in minoranza due volte su questioni di poco peso? Del resto il ministro dell’Economia, che dalla stesura della lettera è stato in buona parte escluso, non è parso tenerne gran conto quando ha parlato ieri mattina alla Giornata del Risparmio. Spicca nei nuovi impegni, ad esempio, una maggiore libertà di licenziamento per le imprese. Il centro-destra tentò già di introdurla nel 2002-2003, quando disponeva in Parlamento di una maggioranza assai ampia, e dovette desistere di fronte a una manifestazione di protesta tra le più vaste mai viste in Italia. Per giunta le parole di Mario Draghi ieri confermano che questa misura non compare tra le richieste dalla Banca centrale europea. Al contrario, appaiono inconsistenti gli impegni sulla previdenza, dove le autorità europee avevano chiesto di fare di più già dal 2012. I requisiti per le pensioni di anzianità, l’onere …

"Prima il concorso poi i tagli, il pasticcio Gelmini sui presidi", di Luciana Cimino

Istituti accorpati Il Miur impone alle Regioni: 3.138 posti in meno. Molti i ricorsi Domande sbagliate nella selezione, la parola al Tar. Dalle classi pollaio alle scuole pollaio. È un pasticcio continuo la scuola pubblica dell’era Gelmini- Tremonti, e ancora una volta a farne le spese sono i presidi. Dopo la manovra di luglio che aveva stabilito che a partire dal 2011/2012 le scuole con meno di 500 alunni non potranno più avere un preside titolare ma saranno guidate da uno che già esercita in un altro istituto (con lo scopo di tagliare 1.812 presidenze e risparmiare 100 milioni l’anno) arriva un altro grossa sforbiciata. È contenuta nel disegno di legge di Stabilità, approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 14 ottobre e ora in Parlamento per il via libera definitivo. Il ddl innalza ulteriormente il numero di alunni per scuola, “impone” gli istituti comprensivi per il primo ciclo (cioè elementari e medie), fa saltare 3.138 capi d’istituto (il31%degli attuali presidi) e altrettanti dsga (i vecchi segretari). Una operazione di riorganizzazione fatta senza alcuna esigenza …

"Licenziamenti possibili se l’azienda va in crisi", di Roberto Giovannini

In Italia sta per finire l’era dei licenziamenti difficili. Se quanto scritto nella lettera consegnata ieri da Berlusconi alla Ue diventerà legge si entrerà in un regime all’anglosassone, in cui si potrà allontanare un dipendente senza particolari complicazioni a fronte di situazioni di difficoltà economica dell’impresa per la quale si lavora. Probabilmente, così come avviene già oggi nelle piccole imprese, anche nelle aziende con più di 15 dipendenti sarà sufficiente versare un’indennità monetaria. Addio alle protezioni garantite dall’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, pure parzialmente – ma non abbastanza a quanto pare – indebolito dalla riforma varata nel decreto di Ferragosto. E via libera alla possibilità per le imprese di attuare «licenziamenti economici». Una riforma davvero drastica, quella indicata dal governo e promessa entro il maggio del 2012. Certamente perché divenga legge bisognerà fare i conti con la fragilità della maggioranza. I licenziamenti sono materia politicamente esplosiva, e certo non fatta su misura per conquistare consensi elettorali. Una riforma simile fu tentata già nel 2001-2002 dal secondo governo Berlusconi, e finì come sappiamo. Sicuramente l’operazione …

"Il libro dei sogni", di Massimo Giannini

Il «libro dei sogni» di un premier che non fa più sognare. Il manifesto di politica economica di un governo che non può più governare. Il piano anti-crisi, illustrato da Berlusconi alla Ue, dissolve i sorrisi ironici di Sarkozy e della Merkel. Ma non risolve i problemi drammatici del Paese. Né sul fronte interno, né sul fronte internazionale. L´Europa chiede decreti legge. L´Italia offre pezzi di carta. L´Europa invoca misure concrete. L´Italia evoca promesse future. Con la sceneggiata di Bruxelles, il Cavaliere compra un po´ di tempo. Ma il tempo, ormai, lavora contro di lui. La lettera inviata ai partner europei sembra l´ultimo atto di un governo morente. Per tre anni e mezzo ha dissipato e tirato a campare, nell´inedia e nell´accidia. E ora, nel suo crepuscolo dannunziano, tenta il «gesto inimitabile», la «bella morte». In quelle undici cartelle c´è infatti un compendio di intenzioni magnifiche e di provocazioni ideologiche. C´è l´elenco minuzioso delle solite «cose fatte» (e puntualmente inattuate, dalla pseudo-riforma Gelmini alla pseudo-riforma Brunetta) e la lista puntigliosa delle cose da fare (e …

"Mo' pure lady Bossi? Ed è mia collega…", di Mila Spiccola

Non se ne può più. 1.Ieri a Ballarò abbiamo appreso che la moglie di Bossi è andata in pensione a 39 anni e adesso è proprietaria di una scuola privata che ha da poco ottenuto qualcosa come 800.000 euro di finanziamento. Meno male che la Lega se la prende con Roma ladrona e con i “mangiapane a tradimento” del sud…Non vorrei star sempre a parlar male delle scuole private, però…la domanda sorge spontanea…la fate voi? 2.Oggi, invece, abbiamo appreso che leghisti e futuristi si sono presi a pugni alla Camera per questo motivo alla presenza di una scolaresca in visita al Palazzo. Poi arrivano in classe e mi dicono: loro sì e noi no? Eppure sono “figure istituzionali”… 3. Sempre a Ballarò la Gelmini si è prodotta in un’altra delle sue performance grammaticali con un “percorrirebbi” degno di Totò, Peppino e la Malafemmina. Ora ci vuole. 4. Arriva la notizia che financo tra i cento quiz distribuiti alla prova d’esame per preside c’erano altri errori e inesattezze. Roba da Guinness. Pioggia di ricorsi e rischio …

"Lettera all'Ue: licenziamenti più facili e uomini e donne in pensione a 67 anni", da unita.it

Licenziamenti più facili per chi ha un lavoro a tempo indeterminato, se servono il governo è pronto a fare nuove manovre correttive, più facili, uomini e donne tutti in pensione a 67 anni. L’inserimento entro la metà del 2012 nella Costituzione del pareggio in bilancio. Sono alcuni dei punti salienti della lettera del governo italiano all’Ue. LA LETTERA: UOMINI E DONNE IN PENSIONE A 67 ANNI Uomini e donne in pensione a 67 anni nel 2026. Lo si legge nella lettera presentata dall’Italia a Bruxelles. DISMISSIONI DA 5 MILIARDI IN 3 ANNI La lettera prevede entro il 30 novembre 2011 dismissioni per 5 miliardi in 3 anni previo un accordo della Conferenza Stato-Regioni. LA LETTERA PARLA DI LICENZIAMENTI E PENSIONI Le agenzie lanciano un’indiscrezione sulla lettera all’Ue: sarebbe previsto il licenziamento per ragioni economiche dei lavoratori a tempo indeterminato. Rilancia la notizia Rainews. Nella lettera italiana, ricevuta all’Ue, si parla anche delle pensioni, motivo di scontri nella maggioranza con la Lega. La lettera d’intenti era stata promessa domenica scorsa ai presidenti Barroso e Van Rompuy …