Mese: Ottobre 2011

"Per la difesa del Paese alt al consumo del suolo", di Giuseppe (Pippo) Civati

Terra! Questo deve essere grido della nuova politica. All’orizzonte, affacciandoci alle finestre, vediamo quasi dappertutto un forsennato sfruttamento del territorio, che spesso è all’origine di fenomeni come quello che ha devastato il Levante ligure. Non è più possibile stare a guardare o prendere tempo. Chi ha responsabilità istituzionali deve agire, e subito. A Cassinetta di Lugagnano proprio oggi si radunano centinaia di persone per dire stop al consumo di suolo. Cittadini, amministratori, movimenti, anche locali,danno vita auna grande mobilitazione nazionale, in difesa del suolo, del paesaggio e anche del cibo e dell’agricoltura: un tema che, pensando all’Expo 2015 (se terrà fede ai suoi principi), ci parla anche della fame nel mondo e di come combatterla. Il primo passo, a casa nostra, è mutuare quello che è stato fatto a Cassinetta, che ha varato il consumo zero di territorio, oppure Desio, in Brianza, che ha tagliato del 60% il cemento autorizzato dalla precedente amministrazione dellan destra, sfidando anche poteri forti e occulti. Ora è la politica che si deve rendere conto che il contrasto del consumo …

"Maria Stella, la scaricabarile", di Manuela Ghizzoni

Meno, è questo il segno che contraddistingue la parabola del governo Berlusconi che con l’ultimo voto di fiducia ha toccato il punto più basso. Meno sicurezza, meno risorse alle forze di polizia, meno lavoro, meno benessere, meno opportunità, meno sostegno alle famiglie, meno politiche per le piccole e medie imprese, meno diritti nel lavoro. Meno pluralismo, meno democrazia, meno giustizia, meno welfare, meno ricerca, meno autorevolezza sullo scenario internazionale, meno risorse agli enti locali, meno coesione sociale, meno solidarietà, meno investimenti per energie rinnovabili, meno crescita e Pil, meno rispetto del territorio, meno moralità. L’unico segno meno che manca, ed è l’ennesima promessa tradita, è quello riferito alle tasse, che sono aumentate. Ma c’è un luogo dove questo segno meno è particolarmente evidente, ossia il mondo della scuola e dell’università, dove in questi anni abbiamo assistito ad una inaudita opera di riduzione di risorse che è stata ribadita nella recente lettera alla Ue. L’anno scolastico è così iniziato tra le proteste di studenti, professori e personale della scuola per gli effetti sempre più tangibili dei …

«Per vincere bisogna capovolgere l’impianto di Berlusconi», intervista a Vasco Errani di Simone Collini

Mi sembra evidente che il governo è dimissionato dai fatti – dice il presidente della Regione Emilia Romagna, Vasco Errani – dalla sua incapacità di dare risposte vere al problemadella crisi e di impostare una strategia per rilanciare il Paese. Come la lettera all’Ue ne è prova la battuta sbagliata di Berlusconi sull’euro». Guardando all’impianto della lettera all’Ue, qual è secondo lei l’obiettivo del governo? «Dividere il Paese. Avendo di fronte la possibilità di un ampio raggio di interventi, il governo ha scelto il terreno ideologico: licenziamenti più semplici. È la strada opposta rispetto all’ accordo tra le parti sociali del 28 giugnoe a ciò che servirebbe, cioè un sussulto di unità per il bene del Paese». Secondo lei, quale sarebbe il motivo di questa scelta? «Il fatto che questo governo è prigioniero di se stesso. Ha continuato a dire che andava tutto bene e non si è mai occupato dei problemi dell’occupazione, delle politiche industriali, della questione dell’equità. Il governo è andato avanti per tre anni così e ora non ha nessuna possibilità di …

"Addio gite scolastiche a casa due studenti su tre", di Marina Cavallieri

Un tempo c´erano Roma, Firenze, Venezia. Poi Barcellona, Berlino, Praga. Negli anni sono cambiati gli orizzonti, gli studenti, i costi ma nessuno ci ha mai rinunciato. È la gita scolastica, da sempre sospesa tra cultura e vacanza, didattica e divertimento, formazione e svago. Ora però il “viaggio d´istruzione”, come viene chiamato nei protocolli del ministero, rischia di sparire. Addio fuga dalla routine dei banchi, rito indimenticabile per generazioni di studenti. Per l´Osservatorio sul turismo scolastico del Touring Club nella scuola superiore c´è stato un calo netto: nel 2010/2011 le classi in gita sono passate dal 60 per cento al 38, gli studenti da 1,3 milioni a 760 mila, il fatturato da 340 milioni a 215. Nell´ultimo anno, dicono i ricercatori, hanno sicuramente pesato le manifestazioni studentesche contro la riforma, le proteste dei professori contro i tagli, ma da soli non spiegano la riduzione. Nel 1992, una circolare del ministro Iervolino stabilì che le «visite d´istruzione» dovevano essere a carico delle scuole non delle famiglie. Così non è stato. «Da tempo i professori non hanno più …

"Un Paese che dimentica il futuro", di Gianni Riotta

L’Italia comincerà a vendere titoli di Stato anche su internet, con una campagna pubblicitaria ad hoc, a partire dalla primavera 2012. Il successo di analoghe iniziative di banche private (Mediobanca tra le altre) spinge online il ministero del Tesoro, impegnato l’anno venturo in un safari a caccia di 250 miliardi di euro, per sostenere il famelico debito dei 1900 miliardi. Sembrerebbe una notizia positiva, anche le nuove tecnologie mobilitate per salvare il Paese e l’euro, se non cadesse, nelle stesse ore, l’occhio sul Punto D, della «Lettera di intenti» che il governo ha inviato all’Unione europea promettendo riforme strutturali contro la crisi e per la crescita. Il Punto D si ammanta di un titolo cruciale «Sostegno all’imprenditorialità e all’innovazione», è lungo appena 16 righe, e non ha il tono un po’ da vecchio notaio del resto del documento, tra un antiquato «Resesi» e un burocratico «Efficientamento». Il «sostegno all’imprenditorialità» è replica dell’agenda proposta dal 2008, ma la vera sorpresa – negativa – è sull’«innovazione». Perché delle 16 righe non una, anzi neppure una parola, è …

"Una proposta indecente Anche contro le imprese", di Luigi Mariucci

Ma l’obiettivo del governo potrebbe essere un altro: mascherare dietro la liberalizzazione dei licenziamenti la facoltà di espellere i lavoratori scomodi, i sindacalizzati, gli usurati e le lavoratrici-madri C’è da chiedersi quale sia il senso e l’utilità delle misure di liberalizzazione dei licenziamenti per motivi economici annunciate dal governo nella lettera alla UE. Per prima cosa va sgombrato il campo dall’alibi costituito dal «celo chiede l’Europa». Da dieci anni la politica delle destre in Italia si è trincerata dietro questo alibi, fin dal libro bianco del 2001: il risultato è che è cresciuta enormemente la precarizzazione del mercato del lavoro, che colpisce soprattutto i giovani e le donne, mentre nonè stato scalfito alcun reale privilegio corporativo e non si è attivato nessun strumento di sostegno al reddito e di avviamento al lavoro per i soggetti esclusi dal mercato del lavoro, alla faccia della c.d. flexsecurity. Dietro lo schermo della liberalizzazione delle assunzioni si sono invece rafforzati i meccanismi familistici quando non clientelari: le “conoscenze” e le “raccomandazioni” restano lo strumento più diffuso per trovare lavoro. …

E Prodi spara ad alzo zero "La smetta di dire stupidaggini i suoi giudizi sono una follia", di Goffredo De Marchis

Per il premier che ha portato l´Italia nell´euro, per l´ex presidente della Commissione europea che ha allargato l´Europa le parole di Berlusconi sulla moneta unica sono quasi un affronto personale. Qualcosa che va oltre la politica e l´analisi. Infatti Romano Prodi non si trattiene e durante la conversazione sbotta: «Siamo alla follia, Berlusconi la smetta di dire stupidaggini». Il presidente del Consiglio avrebbe potuto lamentarsi dei ritardi del Vecchio continente nel costruire una governance forte, delle debolezze strutturali di una straordinaria avventura. Ma no, il Cavaliere se l´è presa con l´euro. «Cioè con la più grande conquista dell´Unione insieme all´allargamento», ricorda Prodi. «Provi a spiegare agli italiani perché l´euro va su e i nostri Btp vanno giù». Sono i commenti di un europeista convinto, quelli del Professore. Lui, che ha voluto l´ingresso dell´Italia nella moneta comune a prezzo di molti sacrifici (l´eurotassa, in parte restituita), che ha legato all´euro la stagione migliore del centrosinistra nell´ultimo quindicennio a detta degli stessi protagonisti di quella e di altre stagioni. «Siamo davvero alla follia», ripete. «È chiarissimamente nella …