Nella lettera inviata all’Europa dal governo Berlusconi, in cui si minaccia di rilanciare il Paese licenziando più facilmente tutti, fa rabbrividire, tra le misure, il punto che riguarda la scuola. Parlando di “promozione e valorizzazione del capitale umano” si annuncia un piano di ristrutturazione per l’anno scolastico 2012-2013 per quelle scuole che raggiungono risultati insoddisfacenti ai test Invalsi.
Il brillante imprenditore che da vent’anni promette benessere agli italiani, pensa ora di “promuovere il capitale umano” applicando il linguaggio e i metodi delle “aziende in crisi” alle scuole. Invece di investimenti per migliorare il sistema scolastico italiano, come ha fatto la Germania nel tempo della crisi, forse nella stringata e sibillina misura annunciata, si annunciano nuovi tagli?
Quanto al reclutamento degli insegnanti, il ministro Gelmini annuncia roboante che si riparte dal testo Aprea, chiuso in un cassetto da oltre due anni. Quando non hanno idee, ritirano fuori quelle vecchie, comunque deleterie.
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