"Perché stavolta il Pd non va in soccorso", di Rudy Francesco Calvo
Senza le dimissioni del premier nessuna disponibilità dem a “collaborare”. Tutto il Pd, senza eccezione alcuna, è convinto che non ci sia veramente altro da fare: senza le dimissioni di Berlusconi, l’Italia non potrà uscire dalla crisi. Non potrà, cioè, soddisfare le condizioni poste dall’Europa, Francia e Germania in testa, né prima né dopo la scadenza di domani. «Siamo vicini alla crisi», dice senza mezzi termini Enrico Letta. «Sta avvenendo quello che abbiamo detto tante volte», rivendica Pier Luigi Bersani, che spiega: «Quel che faranno sarà poco, ma fosse anche tanto non basterebbe. Gli altri paesi hanno fatto elezioni o cambiato governo». Due opzioni che rimangono entrambe sul tavolo, perché i dem non vogliono precludersi alcuna strada. Quel che è certo è che il Pd non sosterrà in parlamento qualsiasi proposta dovesse giungere dal governo. Bersani ha ribadito che il partito è pronto a discutere il proprio pacchetto di interventi (i principali: riforma fiscale, liberalizzazioni, dismissioni degli immobili demaniali, dimezzamento dei parlamentari e snellimento degli organi periferici). Solo all’interno di un complesso di riforme, i …