"L'Italia che non si arrende", di Claudio Sardo
La credibilità del governo italiano è sotto zero. Il contagio della crisi greca – prodotto anche dal fallimento delle politiche europee – è una minaccia che incombe su di noi, accentuata dalle nostre strutturali debolezze. L’Europa vive un passaggio cruciale, da cui dipenderà il destino della moneta unica e probabilmente dell’intera Unione E in questo passaggio l’Italia non c’è. Non è rappresentata. Il suo premier non facilita il compromesso finale, non cerca di spostare l’asse europeo verso un rafforzamento delle istituzioni comunitarie (come nella storia del nostro Paese): è piuttosto un problema, un interlocutore sgradito, un’incognita che grava sull’intera Europa. Le cancellerie dell’Occidente si domandano come mai una sfiducia così ampia, interna ed esterna, non basti a innescare un ricambio, un rinnovamento. Ma il sistema modellato dalla Seconda Repubblica è così rigido, così strutturato su leadership personali, da consentire a Berlusconi di resistere nel bunker pur avendo contro, non solo le opposizioni, ma tutte le forze sociali e persino buona parte del suo partito. La stessa politica è così screditata da alimentare disillusione e disimpegno: …