Confronto pubblico tra Bersani e monsignor Fisichella. Bersani ai cattolici: “Serve accumulo di risorse morali, non un partito. Facciamo un’agenda italiana sui temi etici”. “La politica non deve negoziare i valori etici o religiosi ma deve dare soluzioni concrete ai problemi, occupandosi della ‘convivenza’ ed evitando scelte ‘divisive’ che nuocerebbero a un Paese già spaccato”. Lo ha detto il Segretario del PD, Pier Luigi Bersani, durante un confronto pubblico con monsignor Rino Fisichella. Al confronto, svoltosi in via della Conciliazione, era presente il direttore dell’Osservatore Romano, Gian Maria Vian, e numerosi prelati che hanno applaudito Bersani.
Il tema del confronto era la “laicità e Vangelo”, e prendeva spunto dal recente libro dello stesso monsignor Fisichella dedicato alla nuova evangelizzazione. Bersani ha convenuto sul fatto che “la laicità non è semplice neutralità perchè senza alcuni valori comuni non esisterebbe convivenza. E il primo di questi valori comuni – ha spiegato – è che l’uomo non è solo natura, l’uomo non è solo un grumo di cellule”.
Toccando poi i temi bioetici Bersani ha aggiunto: “Sono convinto che la politica non può fare negozio né della fede, nè dei valori, né della loro gerarchia, ma per suo compito ha il dovere di negoziare la convivenza e il bene comune. Al netto della coscienza, la politica non può esimersi di raffigurare i valori in una mediazione di convivenza, questo implica un compito difficile”.
Bersani ha proposto un “nuovo umanesimo in cui l’uomo non sia solo natura o grumo di materia nello spazio come dice Bagnasco”, concetto che è abbordabile anche per una cultura laico, e invita a non litigare sempre sui prodotti di importazione, ossia le normative che da altri Paesi vengono varate sui temi della vita, ma sollecita a raggiungere un punto di incontro. “A furia di parlare di ciò che non è negoziabile non negoziamo nulla, mentre arrivano ricette da tutto il mondo. Noi non possiamo stare paralizzati, ostativi e non immaginare una soluzione nostra”.
Il Segretario del PD ha giudicato “inconcepibile che il Parlamento si sia diviso 50 e 50 sul tema del fine-vita e critica quella discussione divisiva, convinto che “si può trovare una soluzione italiana e umana. Politica – ha insistito Bersani- è tenere assieme un Pese che passerà un momento molto, molto complicato nel suo tessuto connettivo”.
Tra Monsignor Rino Fisichella e Pier Luigi Bersani rapporti cordiali e la promessa di rivedersi ancora in Vaticano, a discutere di Vangelo e laicità. Il leader democratico è soddisfatto di una discussione che ha avuto come interlocutore un alto prelato, accusato in passato di avere un atteggiamento “giustificazionista” nei confronti di Silvio Berlusconi. Bersani viene salutato da Fisichella come un pelagiano, un seguace cioè dell’eretico che fece dell’autodeterminazione il motore della fede.
Una impostazione che il leader democratico in buona parte condivide. Ammette sì di essere “un po’ pelagiano, diciamo semi-pelagiano, a patto di osservare che è un’eresia perdonabile ai giorni nostri, perchè io sono come il mio parroco – ha detto Bersani – la libertà è importante nella responsabilità morale della persona”.
“Rispetto alle nuove invenzioni della scienza anche la politica deve darsi una bussola, un criterio – ha ammesso il leader democratico – perché la politica non è solo comunicazione ma anche pensiero e cultura. Bagnasco dice di non parlarne perché sono temi divisivi, io dico parliamone, anche se le soluzioni che possono essere divisive in un Paese già lacerato e divisivo dovrebbe essere un punto su cui riflettere. Il bipolarismo etico oltre a essere una iattura finirebbe in caricatura. La politica infatti può svilire le cose più nobili riducendole a mercato. Noi non accettiamo soluzioni divisive”.
E a proposito del risveglio in politica dei movimenti cattolici, il leader del PD ritiene che “possa rappresentare il superamento di una fase che ha inciso sul tessuto civico e morale del Paese, ecco perché tanti sentono l’esigenza di vedere se si possono accumulare risorse per aiutare il Paese a riprendere il cammino. Se avrà sbocchi politici questo è affidato alla libertà di ognuno. Il mio compito da Segretario di un partito di credenti e non – ha ribadito – è renderlo ospitale, abitabile con questi fermenti utili”.
Il leader del PD ha parlato a questo riguardo del Partito democratico, fatto di “credenti e non credenti”, come lo sono anche gli altri partiti, “ma noi ci appassioniamo perché pensiamo che i valori non vadano annacquati e cerchiamo la soluzione finchè la troviamo. Come segretario di partito, devo semplicemente farmi la domanda – ha chiarito – come questo partito possa essere popolare e ospitale per questi credenti”.
Quanto in riferimento al termine “laicità” Bersani “non accetta che venga equiparato al nichilismo e sostiene che la convivenza di per sé presuppone una verità condivisa, un valore, altrimenti non sta in piedi. Il relativismo assoluto è una bomba N dello stare assieme”.
“Sono convintissimo – ha precisato – che il cristianesimo è la lingua materna dell’Europa. I pilastri sono autonomia della politica ma anche rispetto per il diritto-dovere della Chiesa di intervenire secondo il suo magistero . Certamente c’è da fare un confronto sul tema antropologico – ha detto Bersani – al netto della libertà di coscienza – ha osservato – la politica non può esimersi dalla sua peculiare missione: raffigurare i valori in una mediazione di convivenza. Questo e ineliminabile”.
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