"Finisce la farsa dei ministeri al Nord", di Filippo Ceccarelli
Quando il regime degli spettacoli prende in ostaggio le istituzioni, l´effetto circo non solo è garantito, ma di norma assume anche la sua più inconfutabile forma pagliaccesca. Con tale avvertenza ha principio e fine l´epopea ridanciana, ma pure abbastanza triste, dei ministeri al Nord: se ne trova originaria traccia in un disegnino sul biglietto d´auguri natalizio del ministro Calderoli, vedi un po´ come, quando e da dove rotolano le soluzioni del decentramento amministrativo all´italiana. Poi Natale passa, Pasqua pure, la Lega prende un bagno al primo turno delle elezioni e il 22 maggio, tra una pernacchia e l´altra, Bossi chiede due ministeri al Nord. Sarebbe questa la «sorpresa» annunciata a un partito e a un elettorato che stanno annaspando. Ma per dire l´accoglienza, in pratica risponde con sdegno solo il sindaco di Roma, Alemanno, che pochi mesi prima, coram populo, ha offerto rigatoni con la pajata al Senatùr – e la Polverini, per l´occasione aggregatasi al «cerchio magico», l´ha addirittura imboccato. Dopo la sventola del secondo turno c´è molto altro di più impellente a cui …