Resoconto del question time “Intendimenti del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca in merito all’opportunità della revoca dall’incarico di direttore generale del dottor Massimo Zennaro – n. 3-01869”.
On Maria Letizia De Torre: Signor Presidente, ritorniamo per un attimo a quella notizia corsa in rete del tunnel che da Ginevra andava al Gran Sasso dove i neutrini sarebbero corsi più veloci della luce. Ma non è questa la notizia che ci interessa, quanto piuttosto le dimissioni del dottor Zennaro. Infatti, dimissioni da che cosa? Egli non ha l’incarico di ufficio stampa, pare infatti che all’epoca non fosse stato possibile dargli questa nomina non essendo iscritto all’ordine dei giornalisti. Egli è stato assunto come massimo responsabile della Direzione per lo studente, e tuttora mantiene tale incarico con l’intero cospicuo stipendio, e – come precedentemente a questo comunicato stampa sfortunato – continua a dirigere l’ufficio stampa.
Dunque vogliamo chiedere al Ministro se non voglia sollecitare dimissioni vere del dottor Zennaro, e se di conseguenza intenda o meno revocare la nomina di dirigente generale. Due motivi dovrebbero spingere a farlo. Il primo, che a questo Paese occorre dire la verità: le dimissioni devono essere vere. Secondo, che lo Stato ha bisogno di competenze.
Risponde Elio Vito Ministro per i rapporti con il Parlamento. Signor Presidente, do lettura della risposta fornita dal Ministro dell’istruzione relativa alla posizione del dottor Massimo Zennaro. Il Ministero dell’istruzione fa presente che il dottor Zennaro è stato nominato direttore generale per lo studente, l’integrazione, la partecipazione, e la comunicazione, presso il Ministero con Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 10 luglio 2008 registrato alla Corte dei conti in data 5 agosto 2008 Pag. 104con incarico di durata triennale. A seguito dell’emanazione del Decreto del Presidente della Repubblica 20 gennaio 2009, n. 17, recante disposizioni di riorganizzazione del Ministero, al dottor Zennaro è stato nuovamente conferito l’incarico di durata triennale con Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 17 maggio 2009 registrato alla Corte dei conti in data 19 giugno 2009. Il Ministro dell’istruzione rileva che la registrazione dei due decreti di conferimento dell’incarico dimostra in modo inconfutabile che i provvedimenti non presentavano profili di illegittimità né di incongruità nel curriculum del dottor Zennaro.
Per quanto riguarda poi la presunta incompatibilità sottolineata dagli onorevoli interroganti relativa alla contemporanea assunzione di incarichi consequenziali estranei ai suoi compiti istituzionali il Ministero dell’istruzione rappresenta che non sussiste alcun contratto di tal genere in essere. Conseguentemente il Ministero non ravvisa i presupposti per l’applicazione dell’articolo 53 del decreto legislativo n. 165 del 2001, che vieta ai dipendenti pubblici di assumere incarichi retribuiti in assenza di apposita autorizzazione.
Con riferimento alla presunta mancata trasmissione dei dati relativi agli scrutini, l’Ufficio di statistica del MIUR, in quanto facente parte del Sistema statistico nazionale, è tenuto a fornire i dati delle rilevazioni inserite nel Programma statistico nazionale. Ad oggi risultano regolarmente forniti i dati sulla rilevazione delle scuole per l’anno scolastico 2009-2010. Per quanto riguarda i dati relativi agli scrutini ed agli esami la fornitura viene effettuata secondo la normativa vigente l’anno successivo a quello di rilevazione, e quindi ad oggi risultano regolarmente forniti all’ISTAT quelli relativi all’anno scolastico 2008-2009. Pertanto, il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca comunica che i dati dell’anno scolastico 2010-2011 saranno forniti all’ISTAT nel 2012. Quanto, infine, alla richiesta di valutazione dell’opportunità di revocare l’incarico di direttore generale al dottor Zennaro, il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca evidenzia che il contratto in essere ha scadenza il 7 maggio 2012 e che non si è verificata alcuna delle condizioni previste dalla normativa vigente per la revoca del suddetto contratto. In particolare, l’articolo 19, comma 1-ter del decreto legislativo n. 165 del 2001 prevede che gli incarichi dirigenziali possano essere revocati esclusivamente nei casi e con le modalità di cui all’articolo 21 del medesimo decreto legislativo e, quindi, per mancato raggiungimento degli obiettivi, inosservanza delle direttive imputabili al dirigente, colpevole violazione del divieto di vigilanza sul rispetto, da parte del personale assegnato, degli standard qualitativi e quantitativi fissati. Il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca fa presente che nessuno di tali presupposti sussiste nel caso di specie.
Replica dell’On Manuela Ghizzoni: Signor Presidente, ovviamente valutiamo molto negativamente la risposta burocratica che ha letto il Ministro Vito in luogo della sua collega. Infatti, la risposta disegna uno scenario inquietante, ossia il dottor Zennaro di fatto ha lasciato un incarico, quello di portavoce, che ricopriva evidentemente in modo ufficioso, e rimane al suo posto di direttore generale del Ministero. Ovviamente, solo le dimissioni da questo incarico potevano per noi essere una risposta accettabile. È un problema di carattere meramente politico; il problema, infatti, non è il dottor Zennaro – poco importa -, ma è, invece, l’uso e l’abuso di sistemi di spoil sistem da parte del Ministro Gelmini che ha accomodato in ruoli strategici del Ministero amici di provata fede politica, ma che, ovviamente, erano privi di esperienza o del profilo culturale necessari a ricoprire detti ruoli. Ed è il caso del dottor Zennaro che è arrivato al Ministero forte di un’unica esperienza, quella di responsabile della comunicazione del Pag. 106l’assessorato alle politiche sociali del comune di Milano quando era sindaco Albertini. Allora poi non ci si può meravigliare se costui colleziona gaffe come quella del tunnel Ginevra-Gran Sasso o errori politici molto gravi. Sconcerta che la Ministra gli abbia davvero concesso questi spazi di decisione politica che, poi, hanno portato, per esempio – lo dico anche a chi ci sta ascoltando -, all’esclusione dei ragazzi disabili dalle finali dei giochi studenteschi oppure all’occultamento – perché di questo si tratta – dei dati che riguardano la scuola. È da tre anni che noi lamentiamo la mancata diffusione di questi dati; si è provveduto ad informare e a dare pubblicazione solo la settimana scorsa dopo la polemica di carattere giornalistico che è sorta intorno al caso Zennaro. Ad ogni modo, la considerazione politica di cui gode il dottor Zennaro, che è confermata dalla sua permanenza in questo ruolo, stupisce, soprattutto alla luce di quanto è stato rilevato e, cioè, che il dottor Zennaro ha un incarico anche con Barbara Berlusconi. Evidentemente si tratta di un novello Arlecchino, servitore di due padroni, ma noi siamo nella tragedia italiana.