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Bersani: “La manifestazione del 5 novembre sarà una giornata di festa aperta a tutti per dare fiducia al Paese”

Il 5 novembre sarà un grande appuntamento pacifico, un regalo per Roma. Alla violenza non si può rispondere restringendo lo spazio democratic. Il Segretario del PD, Pier Luigi Bersani rilancia l’appuntamento per il 5 novembre a Roma in Piazza San Giovanni: “Sarà un grande appuntamento pacifico, una grande festa popolare”.

Per il leader del PD “il modo per rispondere alla violenza non può essere una restrizione dello spazio democratico. Questo – ha aggiunto – sarebbe un grave errore e dimostreremo con la nostra presenza che noi ci rivolgiamo non solo alla nostra gente ma a tutte le associazioni, le persone, i movimenti.

Il 5 novembre parleremo della ricostruzione dell’Italia, delle prospettive della democrazia, della possibilità di riprendere un cammino di crescita – ha spiegato ancora Bersani- insomma daremo una parola di fiducia”.

E quanto alla partecipazione assicura che “sento montare una grande voglia per questo appuntamento pacifico, di popolo. Sarà anche il nostro regalo a Roma, per dare una mano a una città che ha visto l’evoluzione della democrazia”.

Da Montecitorio il Segretario del Partito democratico ha poi risposto ai giornalisti che gli hanno chiesto di commentare l’affermazione del premier, che oggi alla Camera ha detto “ci inventeremo qualcosa”, riferendosi alla possibilità di trovare dei fondi per finanziare il decreto Sviluppo. “Potrebbe fare una cosa semplice, potrebbe passare la mano sarebbe la cosa migliore per il Paese – ha affermato – non credo siano in condizione di fare ora quel che non sono stati in grado di fare per tre anni. Non sanno comprendere i problemi reali del Paese e delle imprese. E’ inutile continuare a proporre esami di riparazione che non sono in grado di superare”.

Per quanto riguarda le elezioni in Molise il Bersani ha commentato i risultati: “Abbiamo recuperato molto, certo, sarei stato più contento se avessimo vinto, ma comprendo in egual modo sia la disaffezione al voto che la dispersione”.

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