Giorno: 15 Ottobre 2011

Quante differenze tra "federalismo rozzo" e "regionalismo serio", di Claudio Martini

Lo scorso 9 ottobre si è svolto a Firenze un bel convegno su “Unità italiana e regionalismo” durante il quale sono state poste, programmaticamente, alcune domande molto stimolanti: «Italia una e indivisibile: ma anche federabile?», «e se anziché Cavour e Vittorio Emanuele II avessero “vinto” Cattaneo o Gioberti? Se insomma da subito avesse vinto il Federalismo?». Il momento forse più alto è stato l`intervento di Ugo De Siervo, presidente emerito della Corte Costituzionale, che ha parlato con l`abituale franchezza. De Siervo ha esordito dicendo che «un federalismo compiuto non è pensabile in via legale nel nostro Paese. Più in linea con la storia e l`ordinamento dell`Italia sarebbe un regionalismo serio». E ha poi aggiunto: «Assistiamo in questa fase storica ad un`idea di “federalismo rozzo” che è fuori dalla Storia, che viene propagandato con slogan dietro ai quali passano un forte antisolidarismo e un attacco a valori fondanti della nostra Costituzione». A parere di De Siervo «un autentico federalismo si determina attraverso la decisione di mettersi insieme, presa da stati autonomi, ma il nostro stato nasce …

"Non c'è sviluppo senza banda larga", di Giovanni Valentini

Si può calcolare che in Italia la crescita del Pil legata allo sviluppo della banda larga possa arrivare all´1,5-2%. Mentre il governo italiano distoglieva dalla Finanziaria gli 800 milioni di euro destinati allo sviluppo della banda larga, per dirottarli al fondo per gli “interventi urgenti” di vari ministeri, proprio ieri la Banca mondiale comunicava che l´aumento di ogni dieci punti del broadband accelera la crescita economica dell´1,38%. E a supporto di questa stima, citava i dati più recenti diffusi da McKinsey secondo cui la penetrazione della banda larga tra le famiglie favorisce un aumento del Pil tra lo 0,1 e l´1,4%. È esattamente quanto aveva anticipato già tre anni fa il presidente dell´Autorità di garanzia sulle Comunicazioni, Corrado Calabrò, nella sua Relazione annuale al Parlamento. Dov´era, allora, il presidente del Consiglio? In quali feste o festini era affaccendato? E dov´era, di che cosa si occupava, il nostro ineffabile ministro dell´Economia? La “banda larga” non è, come forse pensano a palazzo Chigi e dintorni, un complesso musicale né un gruppo organizzato di ladri e malfattori. È …

"La crescita delle poltrone", di Michele Brambilla

Il governo è stato di parola: appena ottenuta la fiducia alla Camera, ha varato gli annunciati provvedimenti per la crescita. Crescono infatti le poltrone del governo medesimo: ce ne sono tre nuove, due da viceministro e una da sottosegretario. Inutile aggiungere «a chi» tali poltrone siano andate: i due nuovi viceministri sono deputati che avevano appena votato la fiducia. Deputati che fino a qualche tempo fa non l’avrebbero votata; e cioè una ex finiana e un ex dipietrista. Quanto al nuovo sottosegretario, ha un passato nell’Udc. Le opposizioni gridano al mercimonio. Ma forse, più che questa distribuzione di «premi di risultato», colpisce la tempistica. Una volta ci si preoccupava non dico di salvare le apparenze, ma perlomeno di cercare di far passare tutto nel dimenticatoio. Si aspettava qualche mese, e poi si distribuivano le medaglie. Ieri invece la ricompensa è stata fulminea: voto, fiducia, Consiglio dei ministri e nuove nomine in meno di mezza giornata. Com’è possibile che Berlusconi e i suoi ministri non capiscano che una simile sollecitudine è anche una plateale ostentazione? Come …

"Fiducia mutilata", di Ezio Mauro

Dunque il governo è salvo. Ma è politicamente vivo? Questo aveva chiesto Napolitano a Berlusconi dopo il voto negativo sul rendiconto di bilancio: i numeri sono fondamentali, ma davanti all´evidenza di litigi continui nell´esecutivo, di tensioni nella maggioranza, di indecisioni patenti su misure fondamentali, il Premier è in condizione di garantire una tenuta politica del suo governo? Berlusconi ha risposto con un voto di fiducia risicato e faticoso, dopo una mattinata di fibrillazioni, passata ad inseguire l´ultimo dei cosiddetti “Responsabili” sull´uscio della Camera. Ma non ha potuto rispondere alla vera questione, che riguarda la salute e la forza del suo ministero. Cioè la sua capacità di governare l´Italia, soprattutto in un momento difficile, con la fiducia da riconquistare nei mercati, nelle istituzioni internazionali e nella pubblica opinione. La crisi latente che sovrasta Berlusconi – e purtroppo il Paese con lui – continua quindi dopo il voto, intatta. Il Premier vanta come una vittoria una fiducia mutilata, dopo aver perso altri pezzi per strada, affondando ogni giorno di più. Non c´è un significato politico, non c´è …

L’accanimento terapeutico che lascia senza parole (Newsletter n. 9 ottobre 2011)

Oggi la parabola del Governo Berlusconi ha toccato il suo punto più basso, con l’ennesimo, disperato, salvataggio ad opera di una maggioranza che in questi mesi si è spesa per approvare i provvedimenti che riguardano gli interessi del Presidente del Consiglio e si è disinteressata ai problemi degli italiani (la manovra d’agosto ne é una dimostrazione, così come lo é il continuo rinvio dell’approvazione del decreto sviluppo). Una maggioranza esclusivamente parlamentare, lontana dal Paese reale, che non ha più la fiducia degli italiani e che si presenta sempre più esigua, solo per perpetuare un vero e proprio accanimento terapeutico nei confronti di un Governo di fatto inesistente. Il suo unico collante si basa sulla paura delle elezioni o di qualsiasi altra soluzione che consenta al Paese di uscire dal tunnel nel quale è stato cacciato (un tunnel vero, non inventato come quello della Gelmini). Il Governo Berlusconi ha fatto precipitare l’Italia in una condizione drammatica, dal punto di vista sociale, economico e civile. Gli spazi democratici sono sempre più ristretti, mentre un vero e proprio …