Una settimana fa, l’Italia seguiva i funerali delle operaie di Barletta. Oggi, per non dimenticare è urgente agire. Mentre il Governo e il Presidente Berlusconi continuano a dimostrare assenza di rispetto delle Istituzioni, delle regole rendendo il Paese sempre più lontano dai comportamenti dei Paesi democratici, noi vogliamo stare con il Paese reale che vuole subito il suo allontanamento e il ritorno alle donne e agli uomini della possibilità di partecipare con il voto, al profondo cambiamento della politica italiana. Un Paese che non ha un Governo che rappresenta e contribuisce ad una forte e diffusa cultura e pratica della legalità, del rispetto delle regole, mina alla radice la possibilità di avere politiche di crescita efficaci, di avere sviluppo e condizioni per uscire dalla crisi che viviamo. Serve etica nell’esercizio delle funzioni pubbliche, serve onestà, servono leggi e comportamenti che costruiscano trasparenza tracciabilità di ogni processo economico, produttivo, monetario. Serve ridare alla politica qualità, autorevolezza per servire al meglio il Paese. Questa scelta contrasterebbe in modo forte anche il lavoro povero, marginale, la diffusione dell’economia sommersa, la criminalità e altre forme di irregolarità del tessuto economico e a volte imprenditoriale, che rappresentano lo scivolamento del Paese verso un’economia che non costruisce il futuro credibile delPaese, non corrisponde a ciò che l’Italia e gli italiani vorrebbero e meritano. La legalità è il presupposto, la precondizione per dare certezze e libertà agli investimenti delle imprese regolari e dignità nel lavoro e nella vita delle lavoratrici e dei lavoratori. È condizione per i territori di convivenza civile e democratica, di solidarietà e coesione delle comunità. La legalità è un diritto della cittadinanza democratica. Ciascun soggetto che ha responsabilità, ciascuno di noi, deve essere consapevole della portata innovativa e di svolta che il contrasto ad ogni forma di illegalità ha per far rinascere il nostro Paese. Questa forte battaglia culturale, politica, etica, economica riguarda tutti e riguarda tutto il Paese. Non dobbiamo guardare a questo fenomeno pensandolo relegato al Sud. Ci sono tante Barletta diffuse in Italia, e in tutti i settori dell’economia. Per questo, anche per noi, anche per il sindacato questo è un terreno da rilanciare con serietà e determinazione, costanza e priorità. Nessuna giustificazione a questo stato di cose utilizzando la crisi pesante e prolungata che stiamo vivendo. La recente scelta della CGIL di fare la campagna nazionale per la legalità significa proprio questo. Dalla crisi si esce con imprese regolari, lavoro regolare, rispetto delle regole per tutti. Tutto ciò nasce dalla convinzione profonda che la legalità rappresenta la condizione imprescindibile per garantire al Paese tenuta democratica, convivenza civile e crescita economica. Questa campagna è una scelta di lavoro, di impegno, di responsabilità. È una chiamata a responsabilità del mondo del lavoro, delle imprese, delle Istituzioni. Ecco, questa scelta è la speranza che diamo a chi piangeva e aveva dolore guardando quelle cinque bare delle ragazze da ogni angolo del nostro Paese.❖
L’Unità 14.10.11