«La capacità di negoziare e promuovere il cambiamento all’interno della scuola dipende dal carisma del dirigente (risposta giusta ndr) o dalla bontà delle relazioni tra i componenti (risposta sbagliata ndr)?». Ecco, il ministero dell’Istruzione ha deciso di mettere gli aspiranti presidi di fronte a quesiti di questo tipo. Chi risponde bene vince un posto da dirigente scolastico. Chi risponde male è fuori. Già ma chi lo dice che una è la risposta giusta e l’altra è quella sbagliata? Dilemmi, appunto. Più che domande scritte per selezionare equamente i candidati migliori. E poi errori veri e propri, refusi, imprecisioni tali da compromettere la comprensione del quesito. Insomma, un pasticcio. L’ennesimo. che si compie alle spalle dei quarantaduemila insegnanti iscritti al concorso per dirigenti scolastici, e degli altri che non hanno neppure potuto presentare la domanda.A pochi giorni dalla prova preselettiva, convocata per il 12 ottobre, viale Trastevere si presenta con la candida ammissione che sui 5663 quesiti, pubblicati nelle scorse settimane per consentire agli aspiranti di esercitarsi in vista del test, ben 975 erano sbagliati. Le segnalazioni (e le proteste) arrivate nei giorni scorsi hanno colpito nel segno. «Alle nostre richieste scritte non è stata data mai alcuna risposta», denuncia il segretario della Flc Cgil, Domenico Pantaleo, che chiede ora, a mezzo stampa, al ministero di conoscere: «I criteri in base ai quali sono stati individuati gli esperti incaricati di predisporre le 5.663 domande; i costi di tale operazione; se è stata verificata l’eventuale incompatibilità di tali esperti con l’incarico ad essi affidato (per esempio se erano stati impegnati nell’organizzazione e nello svolgimento dei corsi di preparazione) ». E infine: «Se, per i numerosi errori commessi, è stata prevista a loro carico una penalità economica ». Ovviamente, i 975 quesiti individuati dal ministero stesso come sbagliati sono stati cancellati, tolti dal novero di quelli che potranno essere selezionati per il test del 12 ottobre. Ma un errore che riguarda il 20% delle domande formulate dal Miur è un’ammissione che getta quanto meno nello sconforto. I futuri aspiranti, certo.E anche quanti dipendono dalle decisioni e dalle scelte compiute a Viale Trastevere. E soprattutto, anche dopo le correzioni e la pesante auto-revisione, di quesiti strampalati ne restano parecchi. Quesiti ambigui, dubbi, amletici. E ideologici. Come quello che abbiamo citato sul «carisma del dirigente ». Domanda numero 170, che, anche dopo l’ultima scrematura, ancora campeggia nel blocco dei quiz. «A questo punto siamo costretti a chiedere un breve rinvio perché la prova si possa svolgere in condizioni di serietà, rigore e pari opportunità », attacca la responsabile scuola del Pd, Francesca Puglisi. Stupita dalla mole degli errori. E dal fatto di averne trovati degli altri, non corretti dal ministero. Quesiti d’opinione, li definisce, con rispettive risposte, quantomeno«ideologiche ». «Ne restano in vita ancora numerosi, come abbiamo dovuto rivelare dopo la pubblicazione notturna dei test», denuncia la responsabile Scuola del Pd. Con rammarico. «Perché attendevamo e sollecitavamo con urgenza questo concorso ». Troppe, e da tropo tempo, le scuole senza preside. Oppure con un preside costretto a reggerne altre due o tre. A volte anche più di dieci, insieme. Perciò l’arma del rinvio (o peggio ancora dell’annullamento) fin qui è stata usata con estrema cautela. Nonostante gli errori da parte del Miur siano stati davvero troppi. Il più clamoroso potrebbe rivelarsi quello compiuto ai danni degli aspiranti presidi che, nominati docenti di ruolo da troppo poco tempo per partecipare al concorso, vantano però anni di esperienza nella scuola come precari. In Europa, il dilemma è già stato sciolto. Precario o no il lavoro svolto, nella scuola, come in generale nel pubblico impiego, vale allo stesso modo ai fini di quella che si definisce «esperienza accumulata ». L’ultimo pronunciamento della Corte di giustizia europea risale all’8 settembre di quest’anno. Il bando per selezionare i 2386 presidi di cui ha bisogno la scuola italiana va in tutt’altra direzione. Ai candidati si richiedono cinque anni di esperienza dal giorno della nomina in ruolo come docenti. Una beffa per una scuola che da anni fa sistematico ricorso al lavoro precario. Una parte degli esclusi ha deciso di provare lo stesso a partecipare. Il Tarnon si è ancora pronunciato sul merito del ricorso che hanno presentato, ma intanto ha concesso loro di partecipare con riserva alla prova preselettiva. Gli altri, precari e no, che non si presenteranno con in mano l’ordinanza sospensiva emessa dal Tar lunedì scorso, andranno a ingrossare le fila degli esclusi, che a questo punto hannopoche possibilità di far valere i loro diritti, ma molto rabbia
L’Unità 07.10.11
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“Concorso per presidi, caos al Ministero. Le domande eliminate a quota mille”
La Flc-Cgil chiede trasparenza sul concorso per i presidi. «Il ministero, dopo aver cercato di minimizzare sugli errori per la prova preselettiva, rassicurando che erano poco più di un centinaio, ha finalmente pubblicato il dettaglio delle domande eliminate: 975 su 5663 ,più del 17%. Poichè – afferma il segretario generale, Mimmo Pantaleo – non c’è stata trasparenza e alle nostre richieste scritte non è stata data mai alcuna risposta, ai sensi della Legge 241/90 si chiede al ministero di conoscere: i criteri in base ai quali sono stati individuati gli esperti incaricati di predisporre le 5663 domande; i costi di tale operazione; se è stata verificata l’eventuale incompatibilità di tali esperti con l’incarico a essi affidato (per es. se erano stati impegnati nell’organizzazione e nello svolgimento dei corsi di preparazione); se, per i numerosi errori commessi, è stata prevista a loro carico una penalità economica».
Rinviare la prova preselettiva del concorso per presidi ed eliminare i quesiti ideologici. Lo chiede la responsabile scuola del Pd, Francesca Puglisi. «Attendevamo e sollecitavamo ormai da tempo l’urgenza del concorso a dirigente scolastico, visto che ormai sono troppe le scuole statali italiane non governate a causa delle eccessive reggenze. Purtroppo però – osserva l’esponente del Pd – l’eliminazione di 976 quesiti errati dalla prova concorsuale, che certifica il collasso della struttura del ministero governato da Mariastella Gelmini, ci obbliga a chiedere un breve rinvio perché‚ la prova si possa svolgere in condizioni di serietà, rigore e pari opportunità. Dopo la pubblicazione notturna dei test abbiamo dovuto rilevare peraltro – prosegue – che restano in vita ancora numerosi quesiti d’opinione, che attendono risposte quanto meno ideologiche. Come, per esempio, la domanda 170: la capacità di negoziare e promuovere il cambiamento all’interno della scuola dipende esclusivamente dal carisma del dirigente (risposta giusta) non dalla bontà delle relazioni tra i componenti (risposta sbagliata)! Diciamo che con il ‘leader carismaticò abbiamo già devastato un paese … eviteremmo – conclude Francesca Puglisi – di riproporre la stessa amara medicina alla scuola!».
Sarebbero mille le domande sbagliate pubblicate questa notte sul sito del Ministero della Pubblica Istruzione in merito al concorso per dirigenti scolastici. La denuncia è del responsabile regionale dei Dipartimenti dell’Italia dei Valori, Angelo Mascia. «Dal primo settembre 42.000 docenti candidati alla preselezione per 2.386 posti di dirigente scolastico (in Sardegna superano i 1.200 per 87 posti) si cimentano su 5.750 quesiti fra i quali dovrebbero essere estratti i cento oggetto della prova. Da subito – ha spiegato Mascia – i docenti hanno segnalato la miriade di errori grossolani, di domande oscure e opinabili, inadeguate e assurde. Ieri notte il sito del Ministero ha pubblicato il lungo elenco di quasi mille domande da buttare. Il ministro Gelmini è riuscita a confezionare l’ennesima beffa ai danni dei docenti». Nel condannare l’ennesima vergogna del Ministero dell’ Istruzione, il Dipartimento regionale Scuola e Cultura dell’Idv ha espresso solidarietà ai docenti impegnati nel concorso, ed ha chiesto che «venga rispettato il loro diritto a partecipare serenamente ad un concorso per coprire le sedi troppo a lungo vacanti», invitando il Dirigente scolastico regionale ad attivarsi presso l’Amministrazione centrale per rimediare ai danni già causati.
Il Messaggero 07.10.11
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“Quel pazzo concorso per presidi”, di Flavia Amabile
Non 400, come annunciato dieci giorni fa, ma più del doppio sono le domande del concorso per dirigenti scolastici ritenute errate dal Ministero dell’Istruzione e cancellate. Non 400, come annunciato dieci giorni fa, ma più del doppio sono le domande del concorso per dirigenti scolastici ritenute errate dal Ministero dell’Istruzione e cancellate. Sono 976, il 17% del totale dei quiz da studiare: l’elenco è apparso la scorsa notte sul sito del Miur, la selezione è mercoledì prossimo e per i 42 mila candidati davvero non c’è certezza di nulla.
Nemmeno del numero dei partecipanti, visto che nel frattempo il Tar ha accolto i ricorsi dei mesi scorsi e potranno partecipare alle prove anche i docenti precari, quelli di educazione fisica, religione e musica. Alla faccia del profilo da manger che il ministro dell’Istruzione Gelmini vorrebbe introdurre al posto del vecchio preside di una volta. Sono oltre 500 candidati in più. Ma la vicenda dei quiz cancellati è da raccontare bene. I sindacati parlano di «pasticcio» e di mancanza di rispetto per i candidati, il ministero si difende replicando che la revisione dei quiz è stata fatta «proprio a tutela dei candidati» e difendono una procedura che permette la massima «trasparenza».
Il Pd chiede che il concorso sia ritirato. La Flc-Cgil vorrebbe almeno punire i responsabili di questo pasticcio con una multa. Il segretario generale della Uil scuola, Massimo Di Menna si chiede: «Che cosa succederebbe se un insegnante nel predisporre le domande per i propri studenti ne sbagliasse il 20%». Francesco Scrima, segretario generale della Cisl scuola, avverte che il rischio è che «si apra un nuovo contenzioso». E Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari individua un errore persino nel comunicato dove si fa riferimento ad un quiz numero 710 che nella stesura originaria dei quiz è invece inesistente perché quel blocco di domande si ferma alla 709.
La Stampa 07.10.11