Giorno: 6 Ottobre 2011

"Siate affamati. Siate folli", di Steve Jobs

Steve Jobs ai neolaureati di Stanford, 14 giugno 2005. “Il vostro dovere è non accontentarvi e pensare l’impossibile”. Sono onorato di essere con voi oggi, per la vostra laurea in una delle migliori università del mondo. Io non mi sono mai laureato. Ad essere sincero, questo è la cosa più vicina ad una laurea, per me. Oggi voglio raccontarvi tre storie che mi appartengono. Tutto qui. Niente di particolare. Solo tre storie. La prima storia parla di unire i puntini. Ho smesso di frequentare il Reed College dopo i primi 6 mesi, ma gli sono rimasto attorno per altri 18 mesi prima di lasciarlo definitivamente. Perchè lo feci? Tutto cominciò prima che nascessi. Mia madre biologica era una giovane studente universitaria nubile e decise di darmi in adozione. Sentiva nel suo cuore che io dovessi essere adottato da un laureato, così venne preparata la mia adozione, alla nascita, per un avvocato e sua moglie. Solo quando vidi la luce questi decisero all’ultimo momento di desiderare una bambina. Quindi i miei genitori, che erano in lista …

Sergio Mattarella nuovo giudice costituzionale

Al quarto scrutinio, il Parlamento in seduta comune con 572 voti ha eletto Sergio Mattarella nuovo giudice della Corte Costituzionale. Un’elezione sofferta e raggiunta solo al fotofinish per un solo voto di scarto con quorum ai 3 quinti dei componenti dell’Assemblea. Mattarella succede al giudice Ugo De Siervo che lo scorso 29 aprile aveva completato il suo mandato. Dopo diverse votazioni senza esito positivo, lo scorso 9 settembre il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano aveva scritto ai presidenti di Camera e Senato invitandoli a trovare “soluzioni concordate per l’elezione dei membri della Consulta e del Csm” con i gruppo parlamentari. Sergio Mattarella, professore universitario di Diritto parlamentare è stato più volte ministro. Figlio dell’ex ministro Dc Bernardo Mattarella e fratello di Piersanti, il presidente della Regione Siciliana assassinato davanti alla sua abitazione a Palermo il 6 gennaio 1980. Deputato dal 1983, è noto per il suo impegno contro la Mafia e per essere il padre della precedente legge elettorale (da cui il nome Mattarellum). È stato ministro per i Rapporti con il Parlamento nei governi …

"La rivolta contro il potere e le tentazioni populiste", di Carlo Galli

L´illusione tecnocratica, l´assalto ai governanti “tutti ladri e corrotti”: analisi di un fenomeno che da decenni attraversa la storia della Repubblica. L´indignazione non è contro un sistema da abbattere ma contro un ceto che ha deluso e che viene rifiutato con la stessa energia con cui lo si era amato. C´è già chi si prepara a sfruttare ancora una volta, dopo la prima nel 1994, la stanchezza dei cittadini per costruirci sopra una nuova carriera. Antipolitica è molte cose. È la disperazione di Adelchi morente: «non resta che far torto o patirlo. Una feroce forza il mondo possiede». La politica ha in sé, per sempre, lo stigma del peccato, della violenza che si replica nei secoli. Antipolitica è essere persuasi che la politica è l´Inferno in terra. Antipolitica è anche l´ostinazione di Antigone a uscire dall´implacabile logica amico/nemico che il re Creonte codifica nelle sue leggi: chi ha combattuto contro la città va messo al bando dall´umanità, anche da morto; va escluso dalla sepoltura. Ma un´uscita verso una comunità d´amore e non d´odio – quell´uscita …

"Conflitto di interessi famigliari", di Carlo Federico Grosso

Marina Berlusconi ha rilasciato ieri al «Corriere» un’intervista il cui contenuto è a dir poco stupefacente. Il punto centrale del ragionamento è costituito da una vicenda e da una notizia. La vicenda è la controversia civile che ha visto Cir contrapposta a Fininvest, e quest’ultima condannata, in appello, a risarcire alla prima oltre 564 milioni di euro. La notizia è che Fininvest avrebbe «appena presentato un esposto al ministro della Giustizia e al procuratore generale della Cassazione (cioè ai titolari dell’azione disciplinare) nel quale si segnala un’anomalia che avrebbe avuto un peso decisivo sulla sentenza». Sarebbe accaduto che, nella motivazione, la Corte di appello avrebbe fatto perno su un precedente giurisprudenziale fondamentale, che sarebbe stato tuttavia stravolto con il taglio di passaggi decisivi, tali da ribaltare addirittura «totalmente» la tesi giuridica ivi sostenuta. Le parole usate da Marina Berlusconi sono durissime: «Altro che leggi ad personam, qui siamo al diritto cucito su misura; quando ci sono di mezzo mio padre o le nostre aziende, spuntano addirittura princìpi giurisprudenziali inediti; peccato che siano princìpi inesistenti, nati …

"Studenti in piazza. La scuola pubblica non è una spesa: è un investimento", di Mariano Di Palma*

Guardando gli ultimi anni di attacchi alla scuola pubblica sembra che ormai lo spazio pubblico della formazione italiana abbia ormai esaurito le sue potenzialità, abbia raggiunto uno stadio così detto «di non ritorno». Spulciando la finanziaria ancora una volta non abbiamo trovato un euro di investimento reale alla voce istruzione pubblica. Sarà che non ci siamo abituati alla logica della scuola come spesa e non come investimento. La soluzione alla crisi in salsa italiana, del resto, è l’impoverimento sociale e culturale del Paese, la cancellazione dei diritti, la distruzione di ogni dimensione pubblica. L’aumento delle classi pollaio, l’assenza di voci di bilancio sul diritto allo studio, i tagli all’offerta formativa, le poche briciole sull’edilizia scolastica con le scuole che cadono a pezzi, è solo il campanello di allarme dello stato in cui versa la scuola italiana da anni agli ultimi posti in Europa. Questo è il prezzo che il Governo Berlusconi fa pagare alle studentesse e agli studenti per una crisi e un debito causati dalla mala politica di questi decenni.
La sfida che lanciamo quest’autunno, …

"La tirannia della maggioranza", di Stefano Rodotà

Davvero i diritti rischiano di non abitare più in Italia. Abbiamo già accumulato abbastanza discredito internazionale per l´incapacità di gestire la crisi. E anche per l´impresentabilità oltre frontiera del Presidente del consiglio. Ora si è fatta ancor più palese la vocazione censoria della maggioranza di centrodestra con le ultime iniziative contro la libertà d´informazione, e il mondo comincia a guardarci con il giusto sospetto verso chi mescola prepotenza e ignoranza. Prepotenza, perché siamo davvero di fronte ad uno di quei casi classici di “tirannia della maggioranza”, della quale parlò Alexis de Tocqueville, i cui scritti i sedicenti liberali italiani non hanno nemmeno annusato. Ignoranza, rivelata dal modo in cui è stata affrontata la questione dell´informazione e della conoscenza su Internet, con norme incompatibili con la natura stessa della rete, come ha denunciato proprio oggi Wikipedia, con una pagina che già sta facendo il giro del mondo (la parziale marcia indietro su questo aspetto della legge non fa venir meno il discredito che già ci è caduto addosso). I fatti di ieri sono chiarissimi. Con il …

"Quei laboratori clandestini di tutte le Barletta d’Italia", di Roberto Giovannini

Una volta – solo quindici anni fa – a Barletta e dintorni nel tessile-calzaturiero lavoravano almeno 10 mila persone. Aziende con alti e bassi, ma medio-grandi; che pagavano stipendi regolari. Adesso, nel 2011, se va bene nelle poche ditte che non hanno chiuso i battenti ci saranno un migliaio di lavoratrici. Altre mille sono impiegate nelle aziende «irregolari-regolari», quelle che magari pagano in ritardo o tagliano di un terzo la busta paga. E poi, c’è il mondo dei sottoscala e degli scantinati, imprese che non esistono per la legge. «Saranno cinquanta in città, forse di più – spiega Luigi Antonucci, segretario della Cgil della provincia -, le scopriamo per puro caso, magari passando davanti a una porta da cui escono dei rumori. Strutture improvvisate, malsane, pericolose. Dove non riusciamo ad entrare». Oggi l’Istat stima circa tre milioni di lavoratori irregolari. «Ma il fenomeno dei laboratori clandestini – chiarisce Clemente Tartaglione, economista del centro studi Ares 2.0 – è relativamente limitato e marginale. Il grosso del lavoro irregolare, dove non si rispettano regole, leggi e contratti, …