Giorno: 6 Ottobre 2011

Voi il buio del presente, Noi la luce del Futuro

7 ottobre– Mobilitazione nazionale studentesca. La piattaforma della Federazione degli Studenti. “Incarniamo la speranza, lavoriamo all’alternativa”. Tre anni fa, da facili profeti, urlavamo ad un governo sordo che la crisi finanziaria avrebbe scardinato tutte quelle convinzioni arrugginite e bugiarde sulla stabilità della geopolitica mondiale e avrebbe avuto soffocanti ripercussioni nel nostro paese, già in grave bisogno di riforme per l’occupazione e la formazione. La religione imperante però imponeva, e impone tutt’oggi, ben altro. La politica doveva mantenersi subalterna alle logiche della finanza e delle grandi reti speculative mondiali. Nel 2008 ci trovavamo a subire esclusivamente colpi di coda di mercati impazziti, oggi assistiamo al commissariamento di interi stati dalla Banca centrale europea, dal fondo monetario internazionale e dalle agenzie di rating, e se solo pochi mesi fa nessuno riteneva plausibile il default di uno stato membro della zona euro, oggi la BCE dichiara possibile un fallimento controllato della Grecia, vessata dagli incessanti bollettini interessati delle Agenzie di Rating. Da questo quadro confuso e precario, che le destre europee hanno contribuito a disegnare dagli anni ottanta …

Governo, Finocchiaro: "Che schifo maggioranza tra 'gnocca' e 'fatti scopare'"

“Dopo il partito di ‘Forza Gnocca’ adesso anche ‘Fatti scopare’ rivolto dai leghisti alla deputata del Pd Lucia Codurelli. C’è veramente poco da ridere, questa maggioranza nell’atteggiamento verso le donne fa schifo. Queste, come quella sulla Padania, non sono solo battute, ma lo specchio della visione del Paese che hanno il Premier e la sua coalizione: arretrata, volgare, squallida. Senza prospettive di futuro”. Lo dice Anna Finocchiaro, presidente del gruppo del Pd al Senato che aggiunge, “abbraccio Lucia Codurelli: è davvero mortificante sentire queste parole in un’aula parlamentare”.

Scuola, Puglisi: “Miur al collasso”

“Rinviare concorso per dirigenti scolastici ed eliminare quesiti ideologici”. “Attendevamo e sollecitavamo ormai da tempo l’urgenza del concorso a dirigente scolastico, visto che ormai sono troppe le scuole statali italiane non governate a causa delle eccessive reggenze. Purtroppo però l’eliminazione di 976 quesiti errati dalla prova concorsuale, che certifica il collasso della struttura del ministero governato da Mariastella Gelmini, ci obbliga a chiedere un breve rinvio perché la prova si possa svolgere in condizioni di serietà, rigore e pari opportunità. Dopo la pubblicazione notturna dei test abbiamo dovuto rilevare peraltro che restano in vita ancora numerosi quesiti “d’opinione”, che attendono risposte quanto meno “ideologiche”. Come per esempio la domanda 170: la capacità di negoziare e promuovere il cambiamento all’interno della scuola dipende esclusivamente dal carisma del dirigente (risposta giusta) non dalla bontà delle relazioni tra i componenti (risposta sbagliata)! Diciamo che con il ‘leader carismatico’ abbiamo già devastato un paese … eviteremmo di riproporre la stessa amara medicina alla scuola!” . Dichiarazione di Francesca Puglisi, responsabile Scuola della segreteria nazionale del Pd. www.partitodemocratico.it ****** Concorso …

"Pochi figli, è in gioco il futuro", di Roberto Monteforte

Lo chiama il «suicidio demografico» il cardinale Angelo Bagnasco. Per il presidente del Progetto Culturale, cardinale Camillo Ruini si tratta di un «circolo vizioso involutivo da cui il Paese non sembra ancora in grado di uscire». È l’Italia che invecchia inesorabilmente. Non solo perché aumenta l’aspettativa di vita, ma proprio perché con quel tasso dell’1,4 di natalità siamo con il Giappone, fanalino di coda dei paesi industrializzati. Non si fanno figli e così non vi è un gran futuro all’orizzonte. Siamo una società vecchia, che senza ricambi vitali si fa sempre più povera. Non solo in senso economico, ma anche progettuale e culturale. Quando «si interrompe la catena generativa e si blocca il circuito della testimonianza tra le generazioni» si ha di fronte una società più povera e isterilita» osserva il presidente della Cei. La Chiesa, alla domanda sul perché del calo delle nascite, risponde mettendo sotto accusa il modello «più consumo e meno figli». Non è così che si affronta l’emergenza economica. Non è certo colpa di chi vive la precarietà del quotidiano. Occorre …

"Un'indagine parlamentare", di Teresa Bellanova

Maria Cinquepalmi, di 14 anni, uscita un’ora prima da scuola e vittima, dunque, di una sciagurata fatalità, e Matilde Doronzo, 32 anni, Giovanna Sardaro, 30 anni, Antonella Zaza, 36 anni, Tina Ceci, 37 anni, donne morte per meno di 4 euro all’ora, vittime della spirale al ribasso della competizione globale. Pronunciamoli a voce alta i loro nomi perché non li troveremo mai nelle rivendicazioni di chi esce da Confindustria per protesta o nelle lettere della Bce, sono i nomi di quelle persone che non si potranno mai permettere di acquistare pagine di giornali per urlare il proprio «sdegno». Ma sono nomi di quelle persone per le quali l’intera collettività, politica e sociale, dovrebbe reagire con rigore pretendendo che tali sciagure non si ripetano. Mai più. Sono i nomi di lavoratrici che, così come tutte le 12 dipendenti di quel laboratorio e milioni ancora di altre operaie in Bangladesh, Thailandia, India, Cina, Nord Africa, Centro America e ancora altri miliardi di lavoratrici e lavoratori in tutto il mondo, sono costrette ogni giorno letteralmente ad ammazzarsi di …

"Barletta si veste a lutto Fiori bianchi e rosa per le vittime del crollo", di Mariagrazia Gerina

«Le donne reggono il mondo», aveva scritto (su facebook), pochi giorni prima di morire, Antonella. E invece a loro quel mondo pieno di crepe, fatto di magliette da cucire per quattro euro l’ora in uno scantinato, è crollato addosso dischianto. E tra le macerie, ora, si alternano la pietà e la rabbia. Un bigliettino, dei fiori. Le lacrime e l’ultima parola scritta a penna: «Addio». Addio ad Antonella: Antonella Zaza, 36 anni e una figlia già diciottenne. Addio a Giovanna Sardaro, trent’anni, che nella foto sua più recente stringe al petto una bambina di quattro anni, sua figlia. Addio a Matilde Doronzo, 32 anni, timida e triste in quello scantinato. Addio a Tina Ceci, 37 anni, la più “anziana” del gruppo. E addio anche a Maria Cinquepalmi, 14 anni, figlia del “principale”, Salvio, che su quel mondo si era appena affacciata. Chi piange una madre, chi la figlia, chi la compagna. Operaie, precarie, tessitrici. Donne che lavoravano in nero. Perché c’era la famiglia da mandare avanti. Perché non c’era altro, se non quello per campare. …

"Il Paese che spreca giovani e donne", di Stefano Lepri

L’ Italia scoraggia le intelligenze, perché ha meno laureati degli altri Paesi avanzati, continua a produrne di meno, e non riesce nemmeno a dare un lavoro adeguato a tutti quanti, tanto che spesso i più brillanti vanno all’estero. L’Italia spreca energie di donne, perché troppe non lavorano rispetto agli altri Paesi avanzati; spreca le energie di molti giovani, costretti a lunghi anni di precariato con paghe magre e scarse prospettive di carriera . L’Italia sottoutilizza gli immigrati mentre ne sfrutta il lavoro, perché è incapace di offrirgli una prospettiva credibile di inserimento; sottoutilizza gli italiani del Sud, dove la malavita scoraggia l’impresa legale e protegge il lavoro nero. Così, guardando alle persone, si può riassumere la malattia di un Paese la cui economia non cresce perché non aumenta la produttività. In concreto vuol dire che continuiamo a perdere tempo prezioso per fare cose molto semplici, che non ci impegniamo di più nel lavoro perché non ne vediamo il vantaggio; che l’azienda non si rinnova perché tanto fa profitti lo stesso avendo pochi concorrenti o perché …