Mese: Settembre 2011

Manovra, PD: “Gli Enti Locali non sono una malattia ma la medicina”

Bersani ha incontrato una delegazione dell’Upi e dell’Anci, sui tagli del governo contenuti nella manovra, a Regioni, Province e Comuni. “Gli Enti Locali non sono la malattia ma la medicina”. Così il Segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, al termine dell’incontro presso la sede nazionale del PD con le delegazioni dell’Upi e dell’Anci, sulla manovra correttiva in discussione. Per Bersani, è sì necessario “ridurre le spese di gestione degli Enti Locali, ma si devono cancellare i tagli che pesano sugli investimenti e sui servizi”. Per coprire questa riduzione, il Pd ha ribadito le sue proposte: “Chiedere un contributo ai condonati; mettere un’imposta sui grandi patrimoni immobiliari e la dismissione degli immobili pubblici, tramite l’immissione in un fondo comune tra Enti Locali, a partire dagli immobili del demanio militare. Con questa operazione – ha chiarito- potremmo avere 25 miliardi in 5 anni”. Il presidente facente funzioni dell’Anci, il deputato del Pdl Osvaldo Napoli, ha definito l’incontro sulla manovra con il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, “molto importante” sottolineando la disponibilità del partito d’opposizione “sia per …

Il governo accorpa le mini-procure magistrati e opposizione: "Tagliano i pm", di Liana Milella

Procure, pur se mini, abolite per decreto. Pm cancellati dal governo con un tratto di penna. Per risparmiare soldi, dicono loro. Per indebolire il controllo di legalità sul territorio, temono opposizione e toghe. Con una delega al governo così ampia e generica che ogni decisione e discrezionalità, una volta votata la manovra, sarà possibile. Il Guardasigilli Nitto Palma presenta il piano per riorganizzare gli uffici giudiziari ed ecco, a leggerlo bene, la sorpresa che compare al punto “c”. Laddove è scritto: «Ridefinire l´assetto degli uffici requirenti non distrettuali, tenuto conto della possibilità di accorpare più uffici di procura indipendentemente dall´eventuale accorpamento dei rispettivi tribunali; prevedendo che l´ufficio di procura accorpante possa svolgere le funzioni requirenti in più tribunali». Gergo di via Arenula, ma sostanza chiara: il governo vuole chiudere alcune piccole procure, non solo quelle delle città in cui si sbarrano i tribunali, ma pure dove restano. Una «procura accorpante» funzionerà per i tribunali che sopravvivono. Con buona pace delle carte che, tradizione tipica della nostra giustizia, viaggiano da un palazzo all´altro. L´Anm, scoperte le …

"Le diseguaglianze si allargano a partire dalle buste paga", di Roberto Monteforte

La differenza tra lo stipendio medio di un dirigente e la paga di un operaio e di ben 358 euro al giorno. Rispetto ad un ≪quadro≫ la differenza e di 127 euro. Il dato scende a 22euro se si prende in considerazione la retribuzione di un impiegato. Sono i dati emersi dallo studio ≪Lavoro scomposto≫, il dossier statistico realizzato Iref, l’istituto di ricerca delle Acli e presentato al 44˚ incontro nazionale di studio in corso a Castel Gandolfo. La ricerca mette a confronto le retribuzioni medie giornaliere dei lavoratori dipendenti nelle diverse professioni del settore privato (Fonte Istat-Inps, Rapporto sulla coesione sociale, 2010). Emerge che rispetto alla retribuzione media giornaliera (82 euro), un dirigente guadagna 340 euro in piu al giorno, un quadro 111 euro, un impiegato 6 euro in piu. Un operaio simette invece in tasca un salario giornaliero di 16 euro inferiore alla media. Peggio di lui solo il lavoratore apprendista, che guadagna in meno 31 euro al giorno. Le donne, rispetto agli uomini, ricevono in media al giorno 27 euro in meno. …

"Il metodo del Cavaliere", di Massimo Giannini

L´arresto di Giampaolo Tarantini, «estorsore» di Silvio Berlusconi per lo scandalo delle escort, è tutt´altro che «una fantasia», come sostiene lo stesso Cavaliere con la consueta, bugiarda improntitudine.Quel provvedimento cautelare, viceversa, ci offre una verità concreta, e «tecnicamente» ineccepibile. Il presidente del Consiglio ha subito un ricatto. Questa volta, almeno per adesso, lui appare come la «vittima». Ma in attesa di capire se e come cambierà la sua posizione nel corso dell´inchiesta, a leggere l´ordinanza dei pubblici ministeri di Napoli emerge fin da ora un´altra verità, politicamente insostenibile. Berlusconi è un premier che, per i suoi vizi pubblici e i suoi stravizi privati, si è esposto alle intimidazioni costanti di un gruppo di delinquenti. È un premier costretto a comprare il silenzio di chi lo ha «assistito» nelle sue avventure, e minaccia di raccontare tutto all´opinione pubblica. Dunque è un premier che, piuttosto che “vittima”, è carnefice di se stesso. E per questo non può governare una moderna democrazia occidentale. Nelle 105 pagine del documento del gip emerge con chiarezza quello che si può definire …

"Il Bossi sul muro", di Massimo Gramellini

Prendendo per buona un’affermazione dell’autorevole Calderoli, una delegazione di commercianti padovani munita di trombette si è presentata ieri mattina davanti alla Villa Reale di Monza per l’apertura ufficiale dei ministeri del Nord. L’ingenua pattuglia veneta ha fatto due scoperte. La prima è che negli uffici non c’era nessuno, a parte un collaboratore del Calderoli inviato precipitosamente sul posto per accogliere gli ospiti: unico esempio al mondo di ministero che apre solo su appuntamento. La seconda è che nelle stanze, oltre alle scrivanie vuote e alle librerie, vuotissime, erano appesi al muro due ritratti: uno del presidente Napolitano – come è logico, trattandosi di ufficio pubblico – e l’altro del Bossi. A dirla tutta, il Bossi da parete non era solo: a tenergli compagnia c’erano una statuetta di Alberto da Giussano e un quadro sul giuramento di Pontida. L’intero armamentario padano in un ufficio distaccato della Repubblica. Vi chiederete: ma con tutte le rogne che ci stanno cascando addosso, perché occuparsi di queste pagliacciate? Perché molte di quelle rogne derivano proprio dalla mancanza di credibilità di …

"Quando il rigore è scritto sull´acqua", di Massimo Riva

Se ne sono viste e sentite talmente tante nella grottesca gestazione di questa manovra che nulla dovrebbe più stupire. Ma ieri il ministro dell´Economia ha superato ogni infelice primato di manipolazione dei conti asseverando con solennità che i saldi dell´ultima versione del provvedimento restano invariati rispetto alla previsione dei 45 miliardi necessari per anticipare al 2013 il fatidico pareggio del bilancio. Già il testo originario del decreto aveva suscitato fieri dubbi sulla consistenza effettiva dei suoi effetti finanziari in osservatori severi ma imparziali quali la Corte dei Conti, la Banca d´Italia, l´Ufficio del Bilancio del Senato. Rispetto a quelle ipotesi di intervento la situazione è poi degradata di giorno in giorno per la resistenza contro alcune misure da parte di un´opposizione interna alla maggioranza capeggiata su alcuni punti niente meno che dal presidente del Consiglio in persona. Si sono così persi per la strada pezzi di manovra magari più che discutibili e però di sicuro impatto sui saldi del bilancio. È stata cancellata, per esempio, la super Irpef sui redditi oltre 90 e oltre 150mila …

"L'inizio dell'anno e le bufale di Gelmini", di Roberto Ciccarelli

Nel quarto anno della guerra contro la scuola pubblica è arrivato il tempo di interderci sulle parole. Quando il ministro dell’Istruzione Gelmini sostiene, com’è avvenuto ieri in occasione della conferenza stampa sull’inizio dell’anno scolastico, che sarà «regolare» significa che è confermato il blocco degli scatti di anzianità che colpisce docenti e personale amministrativo. Quando Gelmini afferma che la scuola è stata risparmiata da un nuovo tsunami di 11 miliardi di tagli alle spese dei ministeri previsto dalla manovra correttiva non dice il vero, salvo correggersi in tempo reale: il taglio all’istruzione ci sarà, ma non inciderà sugli organici e sul funzionamento delle scuole. Verrà riassorbito da una razionalizzazione della spesa: 700 milioni di euro ottenuti dalla digitalizzazione e 300 dalla rescissione dei contratti con le ditte esterne delle pulizie. Non è la prima volta che questa cifra viene rivendicata dal ministro. Ammesso che sia vera, e non il consueto gioco delle tre carte, si può concludere che il «risparmio» sulla scuola sarà di un miliardo e andrà ad aggiungersi agli otto tagliati da Tremonti dal …