Mese: Settembre 2011

"Non é solo una storia di mele marce Bersani rinnovi il pd", di Gad Lerner

Espletata dalla Commissione di Garanzia del Pd la pratica disciplinare, dolorosa ma inevitabile, della sospensione di Penati, ora tocca a Bersani la parte più difficile. Che è una interpretazione non reticente – politica e non giudiziaria – della vicenda che vede protagonista il dirigente che egli aveva prescelto come capo della segreteria nazionale del partito. Tanto più che Penati era pervenuto a quell´incarico dopo lunghi anni in cui si era fatto riconoscere come il più fedele interprete nel Nord Italia del sodalizio politico – la “ditta”, come scherza lui – di cui Bersani stesso rappresenta l´evoluzione. A subire il colpo è un´antica e rispettabile tradizione, la cui memoria storica resta impersonata soprattutto da Massimo D´Alema, contraddistinta da una forte solidarietà interna. Nessuno ha osato dare del “traditore” a Penati. La costernazione con cui taluni membri di quella comunità politica vivono l´indagine di cui è oggetto, quasi si trattasse di un incidente sul lavoro, richiama il tempo in cui il partito si considerava “altro” rispetto al sistema circostante. Dunque il caduto sul lavoro meritava comprensione quand´anche …

"Il nuovo Medioevo del ministro che vuole dividere", di Michele Prospero

Un governo all’altezza delle sfide drammatiche che si presentano, non crea le emergenze, le scongiura con ogni mezzo. In una situazione di crisi, che rischia di lasciare aperte sofferenze di lungo periodo, il governo dovrebbe ricercare le condizioni della coesione sociale.Perché ritrovare un legame di cittadinanza è una risposta, la più importante, alla catastrofe incombente. Il teorema Sacconi è invece il manifesto di un governo che fa della irresponsabilità e della lacerazione sociale il proprio programma fondamentale. Tutto è cambiato in una manovra ballerina. Tutto, tranne l’aggressione al sindacato, alla cooperazione e alla contrattazione collettiva. Quando cade ogni credibilità del sistema Paese, assediato da investitori scettici dinanzi a un esecutivo screditato ma irremovibile, il governo avrebbe il compito prioritario di tracciare un patto sociale solido che renda sopportabili i sacrifici necessari, sostenga la prospettiva di una ripresa e prepari le condizioni della crescita. La destrutturazione completa delle relazioni sociali e la mortificazione del sindacato non possono essere spacciate come delle misure strutturali indispensabili per la salvezza del Paese. Quando il disagio sociale galoppa sfrenato, la …

"La riduzione del danno", di Massimo Giannini

Se non li puoi convincere, confondili. È la legge di Truman. Berlusconi e Tremonti, ormai svuotati di spessore politico, la applicano alla manovra con rigore scientifico. Dopo quattro tentativi miseramente falliti in appena due mesi, spunta ora la quinta versione del decreto anti-crisi. Già questa abnorme bulimia quantitativa sarebbe sufficiente a giudicare disastrosa l´azione del governo. Ma quello che stupisce, e indigna di più, è la totale schizofrenia qualitativa delle misure messe in campo. A giugno Tremonti aveva garantito che, d´accordo con l´Europa, l´Italia non aveva bisogno di una vera e propria manovra di bilancio, e per questo aveva annunciato una modesta leggina di minima «surplace» contabile. Ai primi di luglio abbiamo scoperto che eravamo sull´orlo dell´abisso. Così è cominciata la folle teoria estiva dei decreti usa e getta. Prima la stangata del contributo di solidarietà sui ceti medio-alti. Poi la batosta sulle pensioni d´anzianità cumulate con il riscatto della laurea e della naja. Poi ancora la finta caccia agli evasori fiscali a colpi di «carcere & condono». Trovate estemporanee di questo o quel ministro, …

"Gli effetti del voto blindato", di Federico Geremicca

Aveva utilizzato perfino un incontro mattutino col ministro degli Esteri, sperando che Frattini potesse fare in qualche modo da ambasciatore nei confronti del presidente del Consiglio. E il titolare della Farnesina – in verità – non è venuto meno all’impegno: così, lasciato il Quirinale e utilizzando un post sul proprio blog, ha auspicato che la manovra venisse approvata attraverso un confronto con l’opposizione e senza la «blindatura» del voto di fiducia. Silvio Berlusconi ha invece deciso di battere un’altra via, diciamo pure la solita via: e basterebbe questo per intendere qual era l’aria che si respirava ieri sera nelle stanze ordinatamente frenetiche del Quirinale. Uno stato d’animo scisso: forse l’umore di Giorgio Napolitano potrebbe esser descritto così. Da una parte, la consapevolezza – e la soddisfazione – per il fatto che l’appello lanciato lunedì sera («Si è ancora in tempo per introdurre misure capaci di rafforzare l’efficacia e la credibilità della manovra») alla fine fosse stato raccolto dall’esecutivo; dall’altra, un malcelato disappunto per la scelta del governo di soffocare ogni possibilità di confronto con l’opposizione, …

Bersani: “L’ennesima fiducia del governo, ci consegna una manovra iniqua ed inefficace”

“Non si capisce perché al posto dell’aumento dell’Iva, non si possa fare una imposta ordinaria sui grandi patrimoni immobiliari”. Oggi in tutta Italia manifestazioni organizzate da Cgil per lo sciopero generale contro la manovra. Numerosi i dirigenti del PD nei cortei al fianco dei lavoratori. “Avevano promesso di non mettere la fiducia per consentire il dibattito e il contributo da parte di tutti. Ma ancora una volta hanno cambiato le carte in tavola. Questo è un governo che sa solo mentire”. Lo ha dichiarato oggi pomeriggio il Segretario nazionale del Pd, Pier Luigi Bersani, dopo che il Consiglio dei ministri ha deciso di mettere la fiducia sulla manovra economica e di cambiare il provvedimento inserendo l’aumento di un punto percentuale dell’Iva, l’introduzione di un contributo di solidarietà pari al 3 per cento per i redditi superiori ai 500 mila euro l’anno e di anticipare al 2014 l’intervento sulle pensioni delle donne. “L’ennesima chiusura di ogni possibile discussione – ha dichiarato Bersani – ci consegna una manovra che resta iniqua e inefficace. Non si vede ad …

Iva dal 20 al 21%, contributo di solidarietà 3% sopra 300mila euro. Adeguamento pensione donne dal 2014

Manovra in aula al Senato dal pomeriggio, approvazione a Palazzo Madama domani, con il Cdm convocato alle 18 per autorizzare il voto di fiducia. Poi il testo passerà all’esame della Camera. La conferenza dei capigruppo ha stabilito la nuova tabella di marcia del provvedimento dando un colpo d’acceleratore all’esame del decreto legge che sarà approvato già domani, anziché sabato. Tre le modifiche al testo approvato in commissione Bilancio annunciate da Palazzo Chigi al termine del vertice di maggioranza: 1) aumento di un punto Iva, dal 20 al 21, con destinazione del maggior gettito a miglioramento dei saldi del bilancio pubblico; 2) fino al pareggio di bilancio, contributo del 3% sopra i 300mila euro; 3) adeguamento delle pensioni delle donne nel settore privato a partire dal 2014. Giovedì il Consiglio dei ministri approverà anche l’introduzione nella Costituzione della «regola d’oro» sul pareggio di bilancio e l’attribuzione alle Regioni delle competenze delle Province. Questa mattina il portavoce del governo spagnolo ha attaccato l’Italia accostandola alla Grecia. Ecco la cronaca della giornata. Ore 16,54. Iniziato l’esame della manovra …

"Cronaca web del discorso di Camusso", da www.unita.it

BASTA FARE CASSA SU LAVORATORI E PENSIONI «Non si può più fare cassa sulle condizioni dei lavoratori e sulle pensioni». Lo dice il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, parlando dal palco di Roma, in chiusura della manifestazione organizzata per lo sciopero contro la manovra. NON MERITIAMO E NON VOGLIAMO UN PAESE COSÌ «Le nostre piazze sono le piazze di chi non si rassegna, di chi non è disposto a rinunciare ad avere un paese migliore, noi un paese così non ce lo meritiamo e non lo vogliamo». Così il segretario della Cgil, Susanna Camusso, nel suo intervento al comizio all’Arco di Costantino dove è arrivato il corteo della Cgil contro la manovra. CAMUSSO A CISL E UIL, SE NON ORA QUANDO «Ci hanno detto che non era il momento di scioperare, ma io rispondo con lo slogan di un’importante manifestazione di febbraio: »se non ora quando?«. Lo ha detto Susanna Camusso, segretario della Cgil, dal palco della manifestazione al Colosseo. »Il cambiamento è urgente e ci hanno detto che questo di oggi è uno …