"Il premier sotto assedio e nella Lega è rivolta", di Carmelo Lopapa
Racconta che si sta trattenendo a fatica, «solo perché gli avvocati mi costringono a tacere». Ma lui «di cose da dire» ne ha eccome sull´«attacco mediatico-giudiziario» con il quale lo stanno «assediando: da Milano a Bari, da Napoli a Roma». Ancora poco «e esplodo: vado in tv e rispondo colpo su colpo». La fiducia che salva Saverio Romano diventa quasi un´appendice, alla vigilia di questo settantancinquesimo compleanno che, confessa «amareggiato» ai deputati che lo circondano in aula, non ha alcuna intenzione di festeggiare. Un´appendice che pure gli costerà l´ennesima mediazione, per convincere il Senatur ancora una volta a non mollare il governo, a garantire i suoi voti a rischio, a ingoiare l´ennesimo rospo. Con un prezzo immediato, per il premier, la rinuncia ancora una volta alla riforma delle pensioni che pure aveva timidamente ritirato fuori dal cilindro nel vertice della notte prima con Tremonti, Bossi e Calderoli. È una giornata tutta in salita, per un Berlusconi che corre tra Palazzo Grazioli e Montecitorio. Il faccia a faccia col governatore uscente Draghi per discutere del suo …