Mese: Settembre 2011

"Come sostenere i docenti di sostegno", Andrea Gavosto*

Affrontare i problemi degli allievi disabili con logica burocratica tradisce i principi dell’integrazione e, quel che è peggio, danneggia i ragazzi. Purtroppo, ciò avviene sempre più spesso nella scuola italiana, come ci segnala il caso scoppiato a Torino pochi giorni fa. Al momento delle assegnazioni di circa 300 posti di sostegno, si è scoperto che oltre due terzi erano stati attribuiti a docenti «soprannumerari», vale a dire insegnanti curricolari di ruolo che, non potendo più insegnare nella loro scuola a causa della riduzione del monte ore della loro materia, della diminuzione delle classi o dell’arrivo di un collega con maggiore anzianità di servizio, avrebbero accettato una posizione di sostegno nello stesso istituto invece del trasferimento in un’altra scuola. Peccato che la quasi totalità di costoro non avesse la qualificazione per lavorare con i ragazzi con disabilità. Dopo molte polemiche, c’è stata una parziale marcia indietro. L’idea di assegnare al sostegno docenti senza una preparazione specifica è sbagliata, doppiamente sbagliata. Da un lato, poiché nessuno penserebbe mai di fare insegnare matematica a chi fino a ieri …

Il pianto di una madre italiana "Laura, mi manchi tanto", di Roberto Saviano

Ground Zero è finalmente piena. Il vuoto di quel luogo che spaventava gli americani, il vuoto che andavano a vedere i turisti, era quello il monumento più doloroso da sopportare. Silenzio e vuoto nel luogo di New York dove non esiste silenzio e dove non esistono vuoti. Quel luogo, la Zona Zero appunto, nel cuore di Manhattan, per dieci anni è rimasto vuoto. E da ogni parte d´America sono arrivati in migliaia per colmare quel vuoto. Colmarlo con la presenza. E due vasche costruite nel perimetro delle radici dei grattacieli sono lì ma non si sostituiscono alla presenza dei colossi. Nessuno vuole che le cose tornino come prima, perché il rischio è di dimenticare. Never Forget è scritto ovunque. Per arrivare a Ground Zero devi superare diversi check point. La città ne è disseminata. Tutti in fila, spesso per lungo tempo, si lasciano perquisire. Non c´è nervosismo, ma desiderio di far andare bene le cose. Compostezza, disciplina. Gli americani sono qui per mostrare che non hanno paura, anche se Bloomberg, il sindaco di New York, …

Rischio di “classi pollaio”: nasce un numero verde, di Carlo Gregori

Le “classi pollaio” non si potranno fare: lo ha ribadito anche il Tar del Molise che i dirigenti scolastici non possono superare la soglia di 25 studenti più un insegnante per classe. E a Modena, secondo quanto ha riferito l’ex dirigente provinciale Gino Malaguti a inizio mese davanti ai sindacati (proprio mentre andava in pensione), di “classi pollaio” non ce ne saranno: nessuna classe supererà i 29 studenti. Tuttavia, i sindacati mantengono lo stato di allerta e hanno già chiesto all’Ufficio scolastico provinciale (ex Provveditorato) i tabulati con la composizione delle classi di tutti gli istituti. In attesa che arrivino, è già anche stata attivata la commissione provinciale mista, che comprende sindacati e Rls (responsabili lavoro e sicurezza) per monitorare le condizioni di sicurezza e di agibilità delle classi e degli istituti. Ma non tutti sono allineati coi sindacati. L’associazione di insegnanti modenesi Politeia e il Codacons fanno appello alle misure previste dalla legge e sono categoriche sui tetti massimi di studenti per classe: non 29, ma 25+1. E per questo motivo il Codacons ha …

"Apriamo il cantiere della speranza", di Marco Rossi Doria

Riaprono le scuole. Bisogna raccontare tutto quello che non va. Ma c’è anche da immaginare possibilità, sogni da costruire, speranze. Parlare di scuola oggi vuol dire immaginare una sua rinascita, un cambiamento. Del resto si apprende solo grazie ai cambiamenti. E se lo fanno i nostri ragazzi lo deve fare il Paese. Bisogna partire da una constatazione: non si può guardare alle generazioni future senza permetterne i sogni. Ed è la scuola ben fatta la prima sorgente di quei sogni. Ovunque nel mondo. Eppure, in questa brutta stagione italiana, due tsunami si stanno abbattendo sulle scuole. Il primo tsunami è partito dai tagli lineari del governo. Otto miliardi in tre anni. Che riducono classi, numero dei dirigenti e docenti, ore di scuola e per l’integrazione dei bambini in difficoltà. Il secondo ci arriverà addosso come diretta conseguenza dei tagli agli enti locali, che li costringerà a ridurre i soldi per asili nido, mense, progetti per i giovani, scuole d’infanzia, assistenza ai disabili, edilizia scolastica e sicurezza. Nessun Paese occidentale o emergente lo ha fatto, nonostante …

""Exit strategy" per il premier", di Claudio Tito

«Ragioniamo su una exit strategy. Pensaci, se concordi un´uscita puoi trattare. Ma soprattutto il clima di assedio si attenuerà solo per il fatto che non stai più a Palazzo Chigi». Nella fase di torpore che sta paralizzando il governo e la maggioranza, solo due autorevoli esponenti del mondo berlusconiano hanno avuto il coraggio di parlare con schiettezza e sincerità al presidente del consiglio. Si tratta di Gianni Letta e Fedele Confalonieri. Gli “amici di sempre”, gli unici in grado di rivolgersi al Cavaliere senza dover temere l´accusa di tradimento o di intelligenza con il nemico. Entrambi lo hanno esortato a considerare un percorso che lo guidi fuori dalla presidenza del consiglio senza scossoni e soprattutto con un iter concordato. In tutti i suoi aspetti. Sia il sottosegretario alla presidenza del consiglio, sia il presidente di Mediaset hanno rotto gli indugi la scorsa settimana. E non è un caso che Confalonieri abbia esposto le sue riflessioni all´”amico Silvio” mercoledì scorso. Dopo un lungo faccia a faccia con il leader dell´Udc, Pier Ferdinando Casini. Nessuno nella coalizione …

"FestivalFilosofia. Uomo & Natura. Una sfida infinita di amore e minacce", di Michele Smargiassi

In programma un pacchetto multimedialedi spettacoli, retrospettive, concerti, incontri, tutti gratuiti “È diventato un argomento profondamente politico”, spiega Bodei, ideatore della decennale manifestazione. Venerdì inaugura a Modena, Carpi e Sassuolo l´appuntamento più importante dedicato al pensiero speculativo. Tema di quest´anno, la madre-matrigna di sempre. Affrontato per tre giorni sotto ogni punto di vista. Una forma smisurata di donna seduta in terra”, dal volto “mezzo tra bello e terribile”: una matrigna crudele e sprezzante, così la Natura appare allo sfortunato Islandese nel celebre dialogo di Leopardi che fonda la nostra modernità. Meno di un secolo prima, Voltaire si era ribellato al terremoto di Lisbona, evento tremendamente naturale, in nome della Ragione. No, non è mai stato piacevole per i filosofi maneggiare questo concetto che all´uomo della strada evoca invece idee di relax, pace, benessere. Dev´essere per questo che il FestivalFilosofia di Modena ha atteso dieci anni prima di scegliere questa parola bella e terribile come tema della sua undicesima edizione. Ma non si poteva attendere oltre: possiamo non occuparci della natura, ma la Natura si occupa …

"Dieci anni dopo….. dall’altra parte del mondo…..", di Tiziana Ferrario

E’ difficile scrivere qualcosa di non banale in occasione di un anniversario così importante per tutto il mondo come i dieci anni dall’attacco alle Torri Gemelle di New York. Gli americani vogliono dimenticare,ci dice Di Bella,mentre i giornali ci spingono a ricordare ogni dettaglio. I quotidiani italiani propongono cofanetti,inserti speciali, commenti,persino pseudo quiz per rimarcare l’eccezionalità di quel tragico giorno per gli Stati Uniti e per tutti noi. ” ..ti ricordi cosa stavi facendo?”..chiede un quotidiano, ” dov’eri?” chiede un altro”,mentre tutti ripropongono i video con gli aerei che si abbattono su quello che era il simbolo della potenza americana e le voci registrate quella tragica mattina tra i passeggeri e tra i soccorritori giunti a cercare qualche sopravvissuto tra le macerie. E’ vero,mentre in queste ore l’allarme terrorismo torna alle stelle per il timore di nuovi attacchi, tutti ci ricordiamo cosa stavamo facendo quell’11 settembre. Non si puo’ dimenticare. “Siamo tutti americani” avevano titolato il giorno dopo Le Monde, il Corriere della sera e tanti altri quotidiani internazionali, mentre quell’enorme ammasso di cristallo, acciaio, …