«Lavoro più flessibile, legge da rivedere», di Melania Di Giacomo
Nella corsa forsennata ad approvare la manovra, capita che alla Camera passi un ordine del giorno che contraddice il testo poco prima votato con la fiducia. I deputati hanno detto sì a un condono fiscale ed edilizio (Scilipoti), all’Ici sugli immobili della Chiesa (Fli), alle mamme prima in pensione (Lega), ma quello che colpisce di più è che sia passato, con parere favorevole del governo, anche uno spiraglio — aperto dal Pd — per la revisione dell’articolo 8 del decreto, sulla flessibilità del lavoro. «Valutare attentamente gli effetti applicativi dell’articolo 8, al fine di adottare ulteriori iniziative normative volte a rivedere quanto prima le disposizioni, coinvolgendo le parti sociali, per redigere una norma interamente conforme agli indirizzi dell’accordo del 28 giugno 2011». È la proposta dell’ex ministro del Lavoro, Cesare Damiano (Pd), che ha trovato d’accordo l’Assemblea, con 418 voti a favore, quindi più della sola opposizione. Nessun obbligo di modifica immediata, se non la richiesta di tornarci su. Ma l’ok del governo può essere letto come una parziale marcia indietro, almeno sulla deroga all’articolo …