Mese: Settembre 2011

"Intercettazioni, il Colle blocca il blitz", di Barbara Fiammeri

La notizia comincia a spargersi nel pomeriggio, quando si apprende della convocazione di un Consiglio dei ministri attorno alle 20 «per un urgente adempimento». Ufficialmente si tratta della proroga del Capo di Stato maggiore dell’Esercito. Ma da ambienti della maggioranza si parla anche di un’accelerazione sulle intercettazioni, di un «blitz» sotto frorma di «decreto legge» per bloccare l’ondata di conversazioni che vedono implicato il premier, a partire da quelle sul presunto ricatto ordito dall’accoppiata Lavitola-Tarantini. Berlusconi si sente pressato. Gli brucia ancora l’invito di comparizione fattogli pervenire ad Arcore dai Pm napoletani, che stanno indagando sulla presunta estorsione. A presentarsi davanti ai magistrati però non ci pensa proprio: «È una trappola», continua a ripetere mandando Niccolò Ghedini in avanscoperta. Nel frattempo riprende quota l’idea di bloccare «l’ondata di fango» su giornali e tv. La rilancia davanti al Capo dello Stato. Giorgio Napolitano gli fa capire che di un decreto non è neppure il caso di parlare. Il Cavaliere inzialmente sembra intenzionato ad andare comunque avanti ma poi in serata desiste e nella riunione del Cdm …

"Berlusconi, crolla la fiducia. Centrosinistra, 6,5 punti di vantaggio", di Massimo Razzi

Il premier perde altri 5 punti e scende al 24% di persone molto o abbastanza fiduciose. Il governo a quota 19. Nelle intenzioni di voto, l’opposizione è al 44% contro il 37,5% dell’attuale maggioranza. Maggioranza relativa di favorevoli a un governo isituzionale. Berlusconi e il suo governo raggiungono (in discesa) livelli di fiducia “imbarazzanti” nel sondaggio mensile di Ipr Marketing per Repubblica.it mentre le intenzioni di voto sono decisamente a favore del centrosinistra e gli italiani dimostrano di apprezzare l’idea di un governo. Il premier, dunque, perde 5 punti e crolla a quota 24 interpellati su 100 che dicono di avere molta o abbastanza fiducia in lui, mentre 64 affermano di averne “poca o nessuna” e 12 non si esprimono. Il suo esecutivo raccoglie un misero 19 di “fiduciosi” (contro 66 negativi e 16 indecisi). Siamo ai livelli in cui gli anglosassoni (che i sondaggi li hanno inventati) dicono che non c’è “sopravvivenza” politica del soggetto “sondato”. La caduta libera di Berlusconi, iniziata nel luglio del 2009 quando per la prima volta è sceso sotto …

"Sindaci in sciopero, 7 miliardi di tagli scure su investimenti e servizi sociali", di Valentina Conte

«Cari concittadini, scioperiamo per voi». I sindaci d´Italia oggi si fermano. Una «protesta simbolica senza interruzione dei servizi», spiega l´Anci, l´associazione dei Comuni che l´ha indetta, contro una manovra giudicata insostenibile. Uffici aperti e funzionanti, dunque, con brevi chiusure (anche pochi minuti) solo per le anagrafi, simbolo dello sciopero. E poi manifestazioni ovunque, sindaci in piazza a volantinare le ragioni del malcontento davanti a quelle stesse anagrafi (Fassino a Torino, Alemanno a Roma, Merola a Bologna, Delrio a Reggio Emilia), Consigli comunali tematici come a Roma e Milano, in molti casi aperti ai cittadini, cortei di sindaci con i gonfaloni pronti a privarsi della fascia tricolore, maratone web, addirittura una sorta di speaker´s corner nel centro di piazza San Marco a Venezia, con il sindaco Orsoni sul palchetto come ad Hyde Park di Londra a spiegare il perché di una iniziativa clamorosa, accompagnato dai 44 “colleghi” della provincia. I sindaci in sciopero restituiranno, simbolicamente, le deleghe dell´anagrafe ai prefetti (ma quelli toscani pensano di farlo sul serio e ostacolare il censimento in corso). Anche i …

"Il referendum anti-Porcellum fa il botto: quota 500mila è vicina", di Federica Bagozzi

Boom a Milano e Torino, code davanti alle sedi Pd, rush nel weekend. Ristampati i moduli. Mancano appena dieci giorni alla dead line. Entro il 25 settembre i moduli devono arrivare a Roma, e negli ultimi due week end in tutta Italia è prevista una mobilitazione straordinaria per la raccolta firme contro il Porcellum. A Roma, a Milano, a Bologna, a Bari, a Torino. Con il Pd che non cambia linea ma che di giorno in giorno si mostra più «amichevole», soprattutto in alcune zone del paese. Al punto che martedì, a Modena, D’Alema ha rivendicato il ruolo del partito («Noi stiamo raccogliendo le firme in parte notevole e altri prendono i meriti»), suscitando un’ironica replica di Parisi: «Mentre lui legittimamente si distraeva sui nostri mari, c’era chi lavorava al referendum. Del suo personale apporto alla vittoria verrà dato conto». Se dunque il dibattito – più o meno piccato – non si placa, la campagna referendaria prende ora un ritmo febbrile. Continuano le adesioni (di recente hanno firmato anche il presidente della provincia di Roma …

Mettiamo i puntini sulle I (Newsletter n. 8 settembre 2011)

Ieri è stata approvata definitivamente la manovra di Ferragosto, con l’ennesimo voto di fiducia della Camera. Si chiude così la discussione su una manovra che, dalla sua prima versione, è cambiata tante volte, purtroppo peggiorando via via. Per citare uno slogan berlusconiano (ricordate: il governo delle tre “I“), credo sia opportuno mettere qualche puntino sulle I. Il Partito democratico, rispondendo all’appello del Presidente della Repubblica, ha svolto con consapevolezza il proprio compito: abbiamo presentato credibili alternative, siamo scesi in piazza al fianco di chi protestava contro le politiche del Governo e abbiamo contrastato, con gli strumenti della battaglia parlamentare, una manovra sbagliata senza comprometterne i tempi della discussione. Ci siamo battuti, con coerenza e responsabilità. Quella responsabilità che, purtroppo, difetta al Presidente del Consiglio, il quale, per evitare di incontrare i giudici, si è inventato appuntamenti internazionali ed è fuggito all’estero. Ad una comunità internazionale attonita, non ha risparmiato la rappresentazione comica e tragica al tempo stesso di un Premier lontano dalla realtà, che arriva a definire ‘criminale’ l’opposizione. Il Presidente del Consiglio vive ormai …

"Disabili abbandonati e classi smembrate. Tanti genitori in lotta", di Mariagrazia Gerina

Classi con troppi alunni, bambini che restano senza insegnante di sostegno. Sulla carta, non dovrebbero esistere. Basta scorrere quello dicono le circolari emanate dallo stesso ministero. I criteri fissati per formare le classi sono peggiorati, ma non cosi tanto. E pero poi gli organici che gli uffici scolastici regionali assegnano alle scuole sono insufficienti per dare gli insegnanti di sostegno ai bambini che ne hanno bisogno, per formare tutte le classi che servono, per garantire ai bambini il tempo pieno. Perche? Cosa sta succedendo nella scuola italiana? La risposta e molto semplice e insieme molto grave, ci spiega Cristina Maltese, che con la questione ci si e scontrata come madre e come avvocato. ≪Il livello di spesa attribuito al ministero none sufficiente a garantire il numero di docenti a cui studenti e famiglie avrebbero diritto secondo gli stessi criteri fissati da viale Trastevere e il ministro invece di impugnare le cifre del bilancio in consiglio dei ministro sta costringendo di fatto gli uffici scolastici regionali ad assegnare degli organici illegittimi ≫. Stando cosi le cose, …

"Il clima avvelenato", di Massimo Riva

La Camera dei deputati ieri ha dato il via definitivo alla manovra d´emergenza. E l´ha dato nel giorno stesso in cui la Banca d´Italia ha certificato l´ulteriore e inarrestato scivolamento del debito pubblico verso il nuovo primato negativo di 1.912 miliardi di euro. Si tratta di una cifra pesante. UNA cifra pesante che, da un lato giustifica ampiamente l´urgenza di ricorrere a provvedimenti severi ma, dall´altro lato, solleva un inquietante interrogativo sulla loro idoneità a restaurare la fiducia dei mercati verso il nostro paese. Un interrogativo che la quotidiana oscillazione del fatidico “spread” fra titoli italiani e tedeschi lascia quanto mai sospeso nell´aria: anche ieri questo indicatore cruciale si è mosso su livelli non poi troppo lontani da quota 400. Di questo passo – lo si è appena visto con le ultime aste dei titoli del Tesoro – alla crescita del debito si sta così sommando anche un rincaro progressivo dei suoi costi in una spirale che non promette nulla di buono. Anche perché questa è la tipica situazione in cui sventura chiama sventura. Come …