Mese: Settembre 2011

"Marchionne ringrazia l'Italia e chiude la fabbrica Irisbus", di Marco Ventimiglia

Tutto in 24 ore: martedì mattina il sinistro ringraziamento di Sergio Marchionne al governo, «Quello che serviva ci è stato dato»; ieri, altrettanto di buon ora, l’asettico annuncio della Fiat: «Dopo la rinuncia del GruppoDr all’acquisto, l’attività dello stabilimento Irisbus di Valle Ufita cesserà». Asettico nella forma ma non certo nella sostanza, visto che la chiusura dello stabilimento irpino metterà sulla strada 700 lavoratori. Naturalmente non esiste nessuna correlazione fra i due episodi, come non c’è fra la pioggia che segue il tuono o la notte dopo il tramonto. «Di fronte all’ impossibilità di portare a termine l’unica soluzione individuata – ha poi precisato Irisbus Italia, società del gruppo Iveco -, che consentiva l’avvio di una nuova iniziativa imprenditoriale ed industriale per assicurare continuità al sito l’azienda sarà costretta, suo malgrado, ad avviare le procedure consentite dalla legge per cessare le attività dello stabilimento». A seguire, una frase ambigua: «Irisbus si rammarica del fatto che le strumentalizzazioni sviluppatesi su questa vicenda non abbiano nemmeno consentito la verifica della nuova soluzione industriale che avrebbe garantito prospettive …

""Asili e buoni scuola per i veneti doc" Pd e Udc contro Zaia: discrimini i bimbi", di Nicola Pellicani

“Prima i veneti” è lo slogan che ha accompagnato Luca Zaia in tutta la campagna elettorale, che l´ha incoronato governatore con percentuali bulgare. Un motto che, nei mesi successivi, non ha mai smesso di echeggiare nel Palazzo della Regione a guida leghista. Tant´è che adesso lo slogan si sta trasformando in un progetto di legge. Anzi tre progetti di legge, che hanno ricevuto il primo via libera in Commissione affari istituzionali del consiglio regionale, e prevedono la precedenza assoluta nelle graduatorie di accesso ad asili e servizi per la prima infanzia, buoni scuola e case popolari a chi risiede in Veneto da almeno 15 anni. Si tratta solo del primo passo, ma ce n´è abbastanza per scatenare un mare di polemiche e l´indignazione di tanta parte della popolazione veneta e non. Il provvedimento d´iniziativa del Carroccio è passato anche con i voti del Pdl. Contrari ovviamente il centrosinistra e l´Udc che in Regione Veneto, come a Roma, sono all´opposizione. Ma anche nel Pdl c´è chi ha detto no, come l´ex sindaco socialista di Venezia Nereo …

"Leghisti nel posto sbagliato", di Giuseppe Vespo

Per ora è solo un «modello 45»: un’indagine senza ipotesi di reato né indagati. Ma è il segno che alla procura di Monza non è passato inosservato l’incontro di lunedì tra Bossi, Calderoli e i 14 rappresentanti delle Province a guida leghista, riuniti nelle nuove sedi ministeriali di Villa Reale manco fossero gli uffici politici del Carroccio. «O è un ministero o è una sede di partito», commenta una fonte che spiega come le due cose non possano essere confuse. Nel fascicolo al momento ci sono solo i ritagli dei giornali che parlano della riunione di Bossi & Co., ufficialmente convocata per discutere l’abolizione delle Province. Non che qualcuno sia preoccupato per la poltrona, si sono affrettati a spiegare gli amministratori padani. Semmai il timore è per il vuoto di rappresentanza che si potrebbe lasciare nei territori. Un sentimento certamente trasmesso al ministro Tremonti, anche lui – brevemente – in visita negli uffici ministeriali assegnati guarda caso proprio all’Economia, alla Semplificazione (Calderoli) e alle Riforme (Bossi). Le tre dependance istituzionali, pegno pagato da Berlusconi al …

"Basta lamentarsi la scuola la salviamo noi", di Marco Rossi Doria

Al di là dell’interpretazione delle cifre, i soldi investiti nella scuola scendono da anni. Non c’è dirigente, docente o genitore che non lo avverta. Ma c’è una novità nell’aria: le scuole si domandano se questo non sia comunque il tempo di smettere di lamentarsi e innovare coi mezzi che ci sono. Da dove partire? Basilicata Lo chiedo a Pancrazio Toscano. Da poco in pensione. Maestro elementare fin da giovane e ricercatore di geografia. È di Tricarico, Basilicata, paese del quale è stato anche sindaco. Da maestro aveva inventato, negli anni Settanta, la classe itinerante. Portava i bimbi a esplorare e studiare i territori dal punto di vista geografico, storico, scientifico, letterario. Con un accordo con l’Alitalia li ha persino portati gratuitamente a volare «per vedere e disegnare l’Italia dall’alto». E’ stato dirigente scolastico a Como, in una difficile periferia romana, nei paesini e nelle città lucane. «Si parte da cos’è la scuola dell’ obbligo, che è “il luogo intenzionalmente organizzato per apprendere insieme ad altri, non consanguinei». Il che significa che anche noi che insegniamo …

"Confindustria taglia le stime sul Pil: +0,7% nel 2011, +0,2% nel 2012. Pressione fiscale record", di Nicoletta Cottone

Zavorre, ostacoli, pericoli remano contro il radicamento della ripresa: «i consumi delle famiglie sono fermi», gli investimenti «stagnanti», il mercato del lavoro «rimane imballato». L’Italia soffre, ormai da qualche decennio, “il mal di lenta crescita”. Un male che va aggredito con una terapia d’urto. Pochi occupati, poca crescita, è la denuncia del rapporto del Centro Studi di Confindustria, presentato nel corso del seminario su occupazione e crescita, che si svolge in viale dell’Astronomia, alla presenza della presidente Emma Marcegaglia, e del direttore generale, Giampaolo Galli. Confindustria rivede al ribasso le stime di crescita che, oltre a risentire delle pur «indispensabili e senza alternative manovre per raddrizzare rapidamente i conti pubblici» sono condizionate anche dalla «frenata globale e dall’instabilità dei mercati finanziari, esacerbata anche dalla grave crisi dei debiti sovrani dell’Eurozona». Una terapia d’urto contro il “mal di lenta crescita” L’Italia soffre, dunque, ormai da qualche decennio, “il mal di lenta crescita”. E «questo male va aggredito con una terapia d’urto, uno short sharp shock». Il Centro Studi di Confindustria torna a sollecitare il governo sul …

"«Scuola estrema» a Fucecchio. 41 alunni nella stessa aula", di Francesco Sangermano

L’aula si affaccia sul corridoio di sinistra del piano terra. E la seconda porta sulla destra. Sulla porta rossa frangi fuoco un ritaglio di carta bianca: II A Igea. Dentro, la cattedra e la lavagna fronteggiano una distesa di banchi nuovi che fanno impressione. Sono 38 ma qui dentro, nella stanza piu grande di questa scuola di mattoncini rossi e finestre di metallo marrone, dovrebbero starci addirittura in 41. «NOI NON CI STIAMO» All’Itc Igea Checchi di Fucecchio, ultimo comune della Valdelsa fiorentina prima di entrare in territorio pisano, la sorpresa e arrivata al suono della prima campanella, tre giorni fa. Perche tra nuove iscrizioni e bocciati degli esami di riparazione a settembre, quella seconda si e popolata oltre ogni attesa. E i ragazzi hanno deciso di mobilitarsi. Da subito e in prima persona. Cosi martedi hanno scelto di non entrare in classe e di portare il loro malcontento in Comune dove sono stati ricevuti dall’assessore alla pubblica istruzione Emma Donnini e da imembri della commissione scuola. ≪A queste condizioni non ci stiamo. Chiediamo solo …

"Se chi non paga le tasse mette a rischio la società" di Giorgio Ruffolo

Le discussioni sulla manovra economica riportano in primo piano una pratica che oltre a incidere sui conti pubblici genera sfiducia reciproca tra i cittadini. Negli ultimi anni dell´Impero i romani si rifugiavano presso i barbari per tentare di sfuggire alla presa degli esattori. In Europa siamo superati solo dalla Grecia, gli altri paesi si attestano su livelli molto inferiori ai nostri. Gli antichi romani evadevano il fisco? Negli ultimi tempi dell´impero lo facevano rifugiandosi persino presso i barbari, pur di non cadere nelle grinfie degli esattori. In un libro recente sull´impatto delle tasse sulla civiltà umana uno storico americano attribuisce alla schiacciante pressione fiscale la responsabilità principale della caduta dell´impero romano. Nell´Italia di oggi gli evasori hanno vita molto meno ardua. Non è necessario rifugiarsi nell´inferno dei barbari. Basta che depositino i loro soldi nei paradisi fiscali; oppure ricorrano a pensionati e nullatenenti nostrani. Il 53 per cento dei contratti di locazione, spesso non registrati, delle ville di Porto Cervo, Forte dei Marmi, Porto Rotondo, Rapallo, Capri, Sabaudia, Panarea, Portofino, Taormina e Amalfi sono intestati …