"Marchionne ringrazia l'Italia e chiude la fabbrica Irisbus", di Marco Ventimiglia
Tutto in 24 ore: martedì mattina il sinistro ringraziamento di Sergio Marchionne al governo, «Quello che serviva ci è stato dato»; ieri, altrettanto di buon ora, l’asettico annuncio della Fiat: «Dopo la rinuncia del GruppoDr all’acquisto, l’attività dello stabilimento Irisbus di Valle Ufita cesserà». Asettico nella forma ma non certo nella sostanza, visto che la chiusura dello stabilimento irpino metterà sulla strada 700 lavoratori. Naturalmente non esiste nessuna correlazione fra i due episodi, come non c’è fra la pioggia che segue il tuono o la notte dopo il tramonto. «Di fronte all’ impossibilità di portare a termine l’unica soluzione individuata – ha poi precisato Irisbus Italia, società del gruppo Iveco -, che consentiva l’avvio di una nuova iniziativa imprenditoriale ed industriale per assicurare continuità al sito l’azienda sarà costretta, suo malgrado, ad avviare le procedure consentite dalla legge per cessare le attività dello stabilimento». A seguire, una frase ambigua: «Irisbus si rammarica del fatto che le strumentalizzazioni sviluppatesi su questa vicenda non abbiano nemmeno consentito la verifica della nuova soluzione industriale che avrebbe garantito prospettive …