Mese: Settembre 2011

La beffa del Ponte che non c´è così appalti e assunzioni hanno già bruciato 400 milioni", di Giuseppe Baldessaro e Attilio Bolzoni

La decisione di Bruxelles non ha fermato le spese folli quasi 500mila euro stanziati per la formazione di personale. È stato pagato uno studio sull´impatto emotivo dell´opera ma c´è anche una ricerca sugli uccelli migratori della zona. Le procedure di acquisto dei terreni procedono spedite ma su quelle aree probabilmente non sarà costruito nulla. Per 42 anni è stato sperperato denaro della collettività. Ma chi ha favorito e chi ancora favorisce questo scialo infinito?mQuanto abbiamo speso per le ricerche sulle evoluzioni di falchi e poiane nel cielo fra Reggio e Messina? Se ci sta costando così tanto e ancora non c´è, quanto ci costerà se davvero dovessimo vedere unite Calabria e Sicilia? È fatto di carta. Non si stufano mai di disegnarlo, di ritoccarlo nel suo slancio a una o due o a tre campate verso l´isola, d´immaginarselo indistruttibile mentre sotto un bombardamento nucleare la Sicilia e la Calabria sprofondano nel mare. Ma il loro Ponte resta lì intatto e perfetto, sospeso per miracolo nell´aria. Abbiamo pagato anche per questa prova di resistenza: lo studio …

Istat: le coppie sposate con figli sono ormai solo il 36,4% delle famiglie

Dal 1998 ad oggi sono aumentale le persone sole, le coppie senza figli e le famiglie monogenitore, mentre sono diminuite le coppie con figli e le famiglie “estese”. Ad affermarlo è l’Istat, secondo cui le coppie coniugate con figli rappresentano ormai solo il 36,4% delle famiglie (erano il 46,2% nel 1998). Cresce dunque il peso delle nuove forme familiari: single non vedovi, monogenitori non vedovi, famiglie ricostituite coniugate e unioni libere nel complesso passano dal 16,9% del 1998 al 28,0% del 2009. La crescita di separazioni e divorzi è in gran parte alla base dell’incremento di questo tipo di famiglie. Il dato complessivo riguarda 6 milioni 866 mila famiglie e circa 12 milioni di persone, il 20% della popolazione, quasi il doppio rispetto al 1998. I single non vedovi rappresentano più di un terzo delle persone che vivono in queste famiglie (34,6%), raggiungono i 4 milioni 157 mila e sono maggiormente presenti nel Centro-nord del Paese (23,2%), dove l’instabilità matrimoniale è maggiore. Rilevante anche il peso dei monogenitori non vedovi (1 milione 175 mila famiglie, …

"Il divano rosso spaventa il potere e la Rai cancella la Dandini", di Giovanni Valentini

D´accordo, era rosso: un colore troppo acceso e impegnativo per la Rai del regime televisivo. Ma che cos´altro aveva di così sovversivo il divano di Serena Dandini nell´allegro salotto di “Parla con me”? Tanto da provocare un improvviso ripensamento, ammesso che ai piani alti di viale Mazzini qualcuno sia ancora in grado di pensare davvero al bene dell´azienda, dopo l´accordo raggiunto dal direttore generale e ad appena due settimane dall´inizio della trasmissione? Già parlare di censura politica, per un programma di costume e di satira, al giorno d´oggi appare francamente spropositato. Ma tant´è. Come ai brutti tempi di Dario Fo e Franca Rama o di Alighiero Noschese, i vecchi tempi del monopolio in bianco e nero, la storia (televisiva) purtroppo si ripete. Evidentemente, quel divano rosso era diventato troppo scomodo per i “mandarini” della casta, per i satrapi del potere berlusconiano o per gli ultimi epigoni di un potere ormai in declino. «È un´occupazione politica», protesta la Dandini, quasi si accorgesse soltanto adesso che è in atto (da tempo) un´occupazione “manu militari” del servizio pubblico. …

"L'Italia merita qualcosa di meglio", di Mario Calabresi

Ci sono giorni in cui il destino ti mette sotto gli occhi tutto quello che non vorresti vedere, da cui scappi, e lo fa con una chiarezza che non lascia scampo. Ieri è stato uno di quei giorni per Silvio Berlusconi e per l’Italia. Una micidiale coincidenza ha messo in fila i nuovi guai giudiziari del nostro premier, la drammatica situazione economica con il crollo della nostra credibilità internazionale e l’assenza del nostro Paese dalla politica internazionale che conta. Partiamo da quest’ultima. Ieri a Tripoli il Presidente francese e il premier inglese sono stati ricevuti da una folla festante, accolti come liberatori, per Sarkozy perfino i fiori. Nessun italiano nelle immagini trasmesse dalle televisioni di tutto il mondo. Eppure alla guerra in sostegno dei ribelli contro Gheddafi abbiamo partecipato anche noi, ma ci siamo accodati malvolentieri e oggi abbiamo altro a cui pensare. Mentre francesi e inglesi costruiscono il loro futuro sulla sponda del Mediterraneo di fronte a casa nostra – compito che si è dato anche il premier turco Erdogan, pure lui in visita …

"La minaccia dell’articolo 8", di Luciano Gallino

I commenti all´articolo 8 del decreto sulla manovra finanziaria hanno insistito per lo più sul rischio che esso faciliti i licenziamenti, rendendo di fatto inefficace l´articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori allorché si realizzino “specifiche intese” tra sindacati e azienda. È stato sicuramente utile richiamare l´attenzione prima di tutto su tale rischio, di importanza cruciale per i lavoratori. Tuttavia un´attenzione non minore dovrebbe essere rivolta ad altre parti dell´articolo 8 che lasciano intravvedere un grave peggioramento delle condizioni di lavoro di chiunque abbia o voglia avere un´occupazione alle dipendenze di un´azienda. Vediamo dunque che cosa potrebbe succedere ad un lavoratore (o lavoratrice) che già è occupato in un´azienda, oppure stia trattando la propria assunzione, laddove associazioni dei lavoratori rappresentative sul piano nazionale o territoriale abbiano sottoscritto con quell´azienda le “specifiche intese” previste dall´articolo 8. Sappia in primo luogo l´interessato che – se ci sono state delle intese in merito – ogni suo movimento sul lavoro sarà controllato istante per istante da un impianto audiovisivo. L´articolo 4 dello Statuto dei lavoratori lo vieterebbe, ma l´articolo 8 …

"I passi obbligati per la crescita", di Irene Tinagli

Approvata la manovra, si apre il capitolo crescita. Ne ha parlato pochi giorni fa Napolitano, ricordando quanto questo tema sia «stringente e drammatico». E ne ha fatto cenno Tremonti dal G8 di Marsiglia, annunciando un «dossier crescita» che dovrebbe aprirsi già questa settimana. E’ un tema ineludibile, e finalmente tutti sembrano averlo capito. Tuttavia, nonostante tutti ne parlino, nessuno sembra avere le idee chiare su come ottenerla. Tra le voci più ricorrenti quando si parla di crescita troviamo le infrastrutture e le opere pubbliche, oppure gli aiuti alle imprese: da incentivi settoriali al supporto alla capitalizzazione e alla crescita dimensionale. Tutte misure trite e ritrite, di cui è stato ampiamente fatto uso in passato e che non hanno mai portato risultati duraturi. Si tratta infatti di misure limitate, soggette ad abusi a distorsioni, incapaci di autosostenersi nel lungo periodo perché troppo gravose sui bilanci pubblici. Una possibilità di cui si sente parlare poco, su cui sarebbe necessario un dibattito più approfondito, è quella di creare le condizioni per nuovi processi imprenditoriali, nuove imprese attive in …

Ocse, precari metà dei giovani italiani. Napolitano: "Non lasciamoci atterrire", da repubblica.it

Quasi il 28% non ha un impiego e il 46,7% di chi ce l’ha non ha un contratto stabile. La condizione degli italiani fra i 15 e i 24 anni nel rapporto sul mondo del lavoro. Più basse della media anche le retribuzioni, mentre la perdità del posto incide più che altrove sul rischio povertà. Precari e poco pagati. In Italia, il 27,9% dei giovani tra i 15 e i 24 anni è disoccupato e il 46,7% di chi invece lavora ha un impiego temporaneo. La fotografia dello stato di precarietà occupazionale del nostro Paese arriva dall’Ocse che, nel suo Employment Outlook, basato su dati di fine 2010, mette in chiaro quanto sia difficile per un giovane italiano trovare occupazione o stabilità contrattuale. Una fotografia allarmante che il presidente Giorgio Napolitano, in visita a Bucarest, ha scelto di commentare con un messaggio di incoraggiamento: “La tendenza negativa è un dato già acquisito da lungo tempo. Non facciamoci atterrire da questi dati e problemi negativi. Dobbiamo affrontarli con consapevolezza e lucidità in un contesto europeo”, ha …