"Bambini «compressi» e aule inagibili Il caso Catanzaro", di Luciana Cimino
Alcune classi elementari «dirottate» in un liceo della città. Create aule di 20 metri quadrati con 25 studenti: eppure il rapporto dovrebbe essere di 1,80 metri quadri per ragazzo. Se ci fosse un premio per la città con le scuole più fatiscenti forse spetterebbe a Catanzaro, dove ben tre istituti negli ultimi due anni hanno chiuso perché dichiarati inagibili. In uno è crollato il tetto, un altro non era antisismico (in uno dei territori a più rischio terremoti della penisola… ) un altro, sebbene costruito recentemente, si è scoperto che poggiava su una falda acquifera. Non male come primato per un capoluogo di Regione. Fondi ministeriali per affittare sedi dignitose, dopo la cura Gelmini-Tremonti, nonce ne sono, e un complesso scolastico, al sud poi, non si costruisce in pochi mesi.Afarne le spese sono come sempre gli studenti. In questo caso parliamo di bambini. Che all’inizio dell’anno, nella situazione emergenziale, sono stati sistemati “alla buona”. Alcune quarte e quinte elementari dei plessi che hanno chiuso sono andate al Liceo Linguistico/ Scientifico Fermi, raggruppando così ragazzi adolescenti …