Mese: Settembre 2011

"Il trattatello immorale della signorina Terry", di Concita De Gregorio

No, non è gossip. È un trattato di antropologia culturale quello che Terry D e Nicolò, probabilmente Teresa, consegna al suo intervistatore in un video che da giorni migliaia e migliaia di persone stanno scaricando in rete. Un trattatello immorale in dieci semplicissimi punti, l´abbecedario della mutazione genetica di cui Pier Paolo Pasolini fu profeta e Silvio Berlusconi responsabile, per un trentennio suadente magnaccia. Colpevole del delitto politico di istigazione alla prostituzione di una generazione intera, corruttore morale e culturale di un Paese. Sconcertante, ipnotica nel suo non essere mai sfiorata dal dubbio, semplicemente sicura di essere nel giusto la ragazza barese che ha trascorso le sue notti a pagamento in letti di destra e di sinistra fino ad arrivare al Letto Supremo espone in dieci minuti la quintessenza del berlusconismo. Parla all´Italia e molta parte dell´Italia – bisogna dirlo molto chiaro, questo – la trova ragionevole. Una ragazza che sa quello che vuole, che sa stare al mondo. Del resto, molta parte dell´Italia politica, da diverse latitudini, le ha dato ragione. Dunque no, non …

"Il dovere civico di testimoniare e le scelte del premier", di Luigi Ferrarella

Non è un capriccio del premier o un’impuntatura dei magistrati il braccio di ferro sulla testimonianza di Berlusconi. In gioco è l’uguaglianza di tutti i cittadini davanti alla legge, è la possibilità stessa di celebrare un procedimento secondo le regole valide per potenti e diseredati. Non è un capriccio del premier o un’impuntatura dei pm il braccio di ferro sulla testimonianza che Berlusconi, convocato dalla Procura di Napoli, si rifiuta di rendere se non gli verrà consentito di farsi accompagnare dai suoi avvocati e quindi di potersi avvalere delle facoltà (compresa quella di non rispondere o di mentire) che il codice riconosce agli indagati in procedimenti connessi e non ai testimoni, obbligati invece a rispondere e a dire la verità. La posta in gioco è molto più alta dell’orgoglio delle parti in causa, e perfino della sorte della singola inchiesta: è invece l’uguaglianza di tutti i cittadini davanti alla legge, e perciò è affare di tutti e non soltanto di Berlusconi o dei suoi pm, dell’arrestato Tarantini o del latitante Lavitola, la cui sorte è …

"Piuttosto della crisi meglio la secessione", di Ilvo Diamanti

Umberto Bossi, ieri, a Venezia ha concluso la manifestazione che, da 15 anni, celebra la secessione padana. Il mito che mobilita e fornisce identità alla Lega e ai suoi militanti. L´ha fatto invocandola, puntualmente. La secessione. Unica via di uscita per una democrazia in pericolo. Dove, anzi, “il fascismo è tornato con altri nomi e altre facce”. Parole sorprendenti, in bocca al ministro delle Riforme istituzionali per il Federalismo. al leader di un partito che governa da 10 anni, salvo una breve pausa – meno di due anni. La “Lega di governo”, ben insediata a Roma. Soggetto forte della maggioranza e alleato affidabile di Berlusconi, anche in tempi cupi come questi. Bossi torna ad agitare lo spettro della secessione, per via democratica. Attraverso un referendum. Ma abbiamo motivo di dubitare che alle parole seguiranno fatti concreti. Che davvero la Lega possa e voglia perseguire la secessione – seppure per via democratica. In primo luogo, perché rischierebbe di trovarsi da sola, con poche persone al seguito. Come avvenne nel settembre del 1996, quando la marcia per …

"Danimarca, la manovra di Helle", di Mariella Gramaglia

Quarantaquattro. Dieci. Novantasei. Tre numeri che, se in Danimarca esiste qualcosa di simile al lotto, le elettrici dovrebbero correre a giocare. 44 è l’età della nuova giovane primo ministro, Helle Thorning Schmidt. Dieci gli anni durante i quali i socialdemocratici, oggi guidati da lei, sono rimasti fuori dal governo. 96 quelli trascorsi dal primo suffragio davvero universale del Paese, quello femminile. Quasi un secolo, ma speso benissimo, si direbbe. Oggi Copenaghen sembra un gineceo. Una regina concede alla giovane Helle l’incarico di formare un nuovo governo di coalizione che, per reggersi in piedi, dovrà convincere della solidità del suo programma altre due signore: la leader dei social-liberali, più moderata di Thorning Schmidt, e quella assai più radicale della Lista per l’unità, una sorta di Sinistra e libertà in versione scandinava. Se tutte quante saranno all’altezza della sfida, lo dirà il futuro. Per ora Helle propone un programma classicamente di sinistra: più tasse sulle banche e sui redditi alti per finanziare la ripresa economica, la sanità e l’istruzione. Con un corollario inedito, però. Ogni danese dovrà …

"Inquinatori sì, ma prescritti. In fumo l’inchiesta "Gomorra"", di Antonio Salvati

Dalla realtà al film. L’operazione «Cassiopea» e il traffico di rifiuti tossici seppelliti nel Casertano erano al centro delle vicende raccontate nel libro e nel film «Gomorra». «Non luogo a procedere»: niente processo per i 95 accusati di aver riempito le campagne del Casertano di rifiuti tossici. C’ erano almeno un milione di buone ragioni per portare davanti al giudice quelle 95 persone. Tante quante le tonnellate di rifiuti speciali che secondo gli investigatori vennero prelevate dal Veneto e dal Piemonte e seppellite in ogni anfratto della provincia di Caserta, ma anche in Umbria, nel Lazio, in Sardegna, in Puglia e in Calabria. Eppure, una volta lì, il gup di Santa Maria Capua Vetere Giovanni Caparco non ha potuto fare altro che emettere una sentenza di non luogo a procedere. Il che significa che per quelle indagini iniziate dodici anni fa non ci sarà nessun processo. Quasi tutti i reati contestati, infatti, sono finiti per essere cancellati dal tempo e anche le accuse più gravi sono state nel corso degli anni derubricate in reati minori …