Mese: Settembre 2011

"Editoria, riparte l’assalto al pluralismo: coi tagli cento testate a rischio", di Roberto Monteforte

È ripartito l’assalto ai giornali politici, no-profit e editi dalle cooperative. L’alibi è quello dei tagli ai costi della politica, in realtà si colpiscono voci scomode. I tagli sono già pesanti, 4 mila i posti a rischio. Tagliare i costi. L’ opinione pubblica insiste per un taglio dei costi della politica. Ma attenzione a non buttare con l’acqua sporca anche il bambino. Perché c’è chi tenta di sfruttare l’emergenza legata alla crisi per realizzare una violenta e pericolosa sforbiciata non tanto alla “casta”, ma ai diritti e alle forme di democrazia. Non vi è solo l’articolo 8 della Manovra straordinaria che mette in discussione le garanzie fissate dallo statuto dei lavoratori. Anche il diritto all’informazione e la tutela del pluralismo rischiano di uscire triturate con i tagli alle testate non profit, di idee, cooperative e politiche, oggi veramente a rischio chiusura, praticata dal governo Berlusconi. Vi sono i tagli su ciò che si è già tagliato. Oltre a cancellare i contributi indiretti come le agevolazioni sulle tarif- fe postali, per quelli diretti dai 408 milioni …

"Una Scuola Condivisa: democratica, inclusiva, colta e solidale", di Giulia Tosoni

Un volume per tesi, che attraverso l’analisi delle quattro stagioni attraversate dalla scuola italiana dal 1960 ad oggi punta a dimostrare che un patto per rifondarla e rilanciarla, tra le forze politiche oggi all’opposizione è possibile quanto necessario. E’ questo il fulcro dell’ultima pubblicazione del docente e pedagogista Franco Frabboni, “Una scuola condivisa” (Liguori Edizioni), presentato alla Festa Democratica Nazionale della Scuola a Modena. Ne hanno discusso, insieme all’autore, Adriana Querzè, assessore all’Istruzione di Modena, e Adriana Comaschi, giornalista de L’Unità. Al termine della presentazione, Frabboni ha accettato di rispondere alle nostre domande. Professor Frabboni, quali sono state le stagioni della scuola pubblica italiana che lei descrive nel suo ultimo libro? Le due stagioni “luminose”, la primavera e l’estate, corrispondono al periodo tra il 1960 e il 2000. La primavera è la stagione dei grandi pedagogisti, laici e cattolici, che insieme hanno saputo dare un’impostazione inclusiva e volta all’emancipazione degli individui alla nostra scuola. L’estate arriva con l’affermazione del tempo pieno e prolungato, che porta nel 2000 la nostra scuola primaria ad essere considerata la …

Bersani: «Il governo non arriverà al 2013 Il partito del nord è il Pd», di Gigi Marcucci

Altri dueanni di Berlusconi? Nessuno se lo può permettere. Non può l’opposizione e sarebbe letale per il Paese. Fino al 2013 con questo governo «sarebbe un disastro», taglia corto Pier Luigi Bersani. «Non ci si arriva» anche perché «tutte le volte che Berlusconi dice che intende rimanere fino alla fine del mandato «lo spread sale». Poi il segretario del Pd cita De Andrè, la “Domenica delle salme”, e tenta di rianimare «le voci potenti» che sin qui hanno taciuto o emesso flebili obiezioni. «Non è solo di Berlusconi la responsabilità». Un ri- ferimento a forze sociali, borghesia e grandi quotidiani perché battano un colpo e si eviti di avvicinarsi ulteriormente al baratro. Da Bologna, intervistato alla Festa dell’Unità dal direttore Claudio Sardo, Bersani conferma che il quadro nazionale è plumbeo, come il cielo nuvoloso che ieri, per la prima volta, ha rotto la lunga estate dei crolli in borsa e degli spread alle stelle, dei Lavitola e dei Tarantini. Sui giornali tedeschi sono uscite le dichiarazioni irriferibili che Berlusconi avrebbe fatto sulla cancelliera tedesca Angela …

"Noi docenti, in prima linea per difendere la scuola", di Marco Rossi Doria

Ritorno al passato “Abbiamo meno ore, creiamo classi con 40 alunni come negli Anni Settanta”. Chi fa scuola ogni giorno può anche protestare ma poi si rimbocca le maniche. Cagliari «Anche se senti falsi o lontani i comunicati del Ministero, quello che conta all’avvio di anno è rispondere agli alunni, è la relazione educativa, il legame con chi impara, l’artigianato della didattica riscoperto con i tuoi colleghi. Non è rassegnazione, siamo indignati. Ma sentiamo la responsabilità civile. E anche un’altra cosa: l’attaccamento al lavoro, la non rinuncia». Insegnante di ruolo da 29 anni, esperta di didattiche attive del movimento di cooperazione educativo, Luisanna è maestra in una scuola del centro di Cagliari con 900 alunni. «Stiamo riprovando di fare le classi aperte, come negli Anni Settanta, mettendo insieme 40 bambini per poi fare gruppi, ricomporli, riorganizzarsi per difendere la scuola attiva, quella che non incolla nei banchi ma crea azione, entusiasmo, possibilità, favorendo le compresenze rese difficili dal taglio delle ore. Non possiamo rinunciare al nostro saper fare scuola, alle esperienze, ai risultati di tanti …

"Come bestie da soma", di Lorella Zanardo

Mi parli di Clarissa, mi parli di Carolina, mi parli di quest’altra, della Luciana, chi sono? Prendi un caravan… cosa ti devo dire…». «Vedi, dovremmo averne due a testa se no mi sento sempre in debito, tu porta per te e io porto le mie. Poi ce le prestiamo. Insomma la patonza deve girare». Racconta uno degli investigatori che per due anni ha ascoltato le intercettazioni telefoniche che riguardavano anche il Premier che «si trattavano le donne come bestie da soma». Rispetto a due anni e mezzo fa ciò che emerge in questi giorni è diverso e, se possibile, peggiore. Allora Noemi e le altre parevano oggetti, gingilli, “grechine” sacrificali delle serate del drago, come ebbe a definire il marito, l’allora moglie Veronica. Non era emerso il lato bestiale che invece emerge ora dalle frenetiche richieste del faccendiere Tarantini ad un amico: «Trova una tr…a per favore. Io alle due sto salendo in aereo e non posso più chiamare, però trova qualche altra femmina». Donne che diventano oggetto di scambio di favori importanti, di soldi, …

"Il crepuscolo leghista fra bugie, liti intestine e attacchi ai giornali", di Michele Brambilla

Forse se ne sono accorti in pochi, ma appena Bossi ha finito il comizio Roberto Cota, che era lì sul palco accanto a lui, l’ha toccato quasi di nascosto per attirare la sua attenzione e gli ha fatto il gesto del pugno. Il pugno, fai il pugno» gli ha probabilmente sussurrato. E allora il Senatur ha alzato il braccio buono e ha agitato il pugno alla piccola folla che stava lì davanti, e che ha ricambiato con un «Bos-si Bos-si», il vecchio coro che ci favella del tempo che fu, per usare le parole di un altro coro, quel «Va’ pensiero» che la Lega ha scippato al Risorgimento. In quel tenero suggerimento del governatore del Piemonte c’è molto dell’aria crepuscolare che ha accompagnato ieri la festa dei popoli padani. Il capo vecchio, stanco e bisognoso d’essere imbeccato; le patetiche bugie («Siamo in cinquantamila»); il timore di contestazioni interne; la percezione che «il tempo è scaduto», com’era scritto sul cartello di un manifestante in prima fila. I leghisti non hanno tutti i torti quando dicono che …

"Le ragioni per non dire no ai palestinesi", di Lapo Pistelli*

L’Italia è un grande Paese ma il Premier è oramai un paria dellam comunità internazionale. Capi di Stato e di governo fuggono gli incontri bilaterali, le conferenze stampa e le foto ricordo poiché incombe sempre il colpo di scena, il commento impronunciabile. Berlusconi è un leader scaduto ed è finita la favola dell’uomo che da del tu al mondo. Il Primo Ministro non sarà a New York, nonostante il Mediterraneo sia al centro di alcune decisioni. Noi democratici diciamo la nostra sulla più rilevante. Il 20 settembre, i palestinesi depositeranno una risoluzione per chiedere il riconoscimento del loro Stato. Se depositata al Consiglio di Sicurezza per tentare il riconoscimento pieno, essa avrà bisogno di almeno nove voti favorevoli e nessun voto contrario da parte dei membri permanenti, uno scenario reso impossibile dall’annunciato veto Usa. Se depositata all’Assemblea, essa richiederà il sì di 129 Paesi, i due terzi dei componenti. In tal caso, l’OLP passerà da «osservatore permanente» a «Stato non membro» (come il Vaticano), un riconoscimento che impegna i Paesi a favore, non gli altri. …