Mese: Settembre 2011

"La linea di affondamento", di Massimo Giannini

Il verdetto di un´agenzia di rating non vale come un voto di sfiducia del Parlamento. Dunque non sarebbe giusto se il downgrading di un debito sovrano fosse di per sé sufficiente a far cadere un governo. Ma la «retrocessione» decretata da Standard & Poor´s nei confronti del nostro Paese non si presta ad equivoci. La bocciatura inflitta dei «signori del rating» certifica quanto purtroppo è già noto, e quanto le cancellerie, le istituzioni europee e i mercati finanziari decretano ormai quasi ogni giorno. L´Italia di non ha più un governo nel pieno delle sue funzioni. La sua maggioranza politica è fragile, le sue manovre economiche insufficienti. E tutto questo pesa in modo determinante sul futuro della nazione, che difficilmente potrà risanare i conti pubblici e far ripartire la crescita economica. È accaduto quello che si temeva da giorni. L´unica differenza è il nome dell´agenzia. Tutti aspettavano la batosta di Moody´s. E invece è arrivata quella di S&P, che ha giocato d´anticipo. La sostanza non cambia. Il caso Italia è ormai esploso, ed è deflagrato anche …

"Se il ministero premia gli studiosi che pubblicano in una lingua straniera", di Carlo Galli

Le discipline umanistiche e sociali si nutrono di tradizioni nazionali. Per non limitare libertà e pluralismo servirebbero maggiori incentivi alla traduzione. Come si valutano i lavori universitari? I nuovi criteri varati dal governo privilegiano gli altri idiomi con il rischio di creare un impoverimento. Né la scienza né la politica sono “neutre”: il sapere e il potere si influenzano a vicenda in lotte, e in alleanze, che assumono forme sempre nuove nei diversi contesti storici e sociali. Alla censura (metodo efficace ma primitivo) alla gestione “mirata” degli investimenti finanziari (sempre valido), si aggiunge oggi la “valutazione” della ricerca, attraverso la quale il potere politico misura quantità e qualità del lavoro svolto dagli studiosi con pubblico denaro. Nulla da eccepire, quindi, in linea di principio; per questa via si colpiscono abusi, e si incentivano i migliori. Ma poiché la ricerca scientifica ha molto a che fare con la libertà, degli studiosi e dell´intera società, la sua valutazione è faccenda delicatissima. Si tratta di valutare senza interferire né distorcere: impresa non facile, come dimostra il nuovo dibattito …

"Ambiente, governo battuto cinque volte e la Lega vota contro il suo relatore", da repubblica.it

Passano a Montecitorio gli emendamenti dell’opposizione, mentre viene bocciata la richiesta della maggioranza di rinviare il procedimento in Commissione. Colpo di scena al momento di approvare l’articolo 2 del testo: a dire no è solo il Carroccio. Alla fine la resa: “Ci rimettiamo all’Aula”. Pisanu: “Questo centrodestra non regge”. Fini: “Esecutivo debolissimo”. Ambiente, governo battuto cinque volte e la Lega vota contro il suo relatore Palazzo Montecitorio. Pomeriggio difficile per il governo. Battuto per ben cinque volte sulla legge sullo sviluppo degli spazi verdi urbani, alla fine alza bandiera bianca e si rimette all’Aula su tutti gli emendamenti al testo, “evidenziando che si vota qualcosa che non ha copertura finanziaria”. Ad ammettere la resa è stato il sottosegretario all’Ambiente Elio Belcastro dopo l’ennesima sconfitta della maggioranza, andata sotto per ben quattro volte sugli emendamenti di Pd e Radicali e battuta anche al momento di votare la richiesta di rinvio del testo in Commissione avanzata dal relatore, il leghista Angelo Alessandri. A permettere il blitz dell’opposizione, le assenze nei banchi della maggioranza e lo stato di …

"Riprendiamoci la patria", di Francesco Benigno

La patria. Alcuni in questi giorni si chiedono se non sia meglio rinunciare ad averla, una patria italiana. Affidando magari il destino comune agli Stati Uniti d’Europa che verranno, se verranno. O vagheggiando di sostituire l’Italia con piccole patrie inventate, più che improbabili, implausibili. E allora non è forse inutile ricordare – a 150 anni dall’unificazione e al di là delle retoriche che accompagnano naturalmente ogni celebrazione – come l’Italia sia qualcosa di più di un’idea astratta e molto, molto di più, di un anelito nazionalista. L’Italia è stata un percorso comune ed è ora il risultato di questo percorso, una comunità dotata non solo di una lingua condivisa ma di speranze e delusioni, di conquiste e di sconfitte, di interessi e di sentimenti, vissuti, difesi, coltivati insieme. Certo, c’è chi teme che richiamare la patria possa significare evocare un patriottismo bellicista, se non un nazionalismo becero e cieco, quello che ci ha fatto diventare, buoni ultimi, colonizzatori, quello che ci ha condotto alle leggi razziali e ad una disastrosa, epocale sconfitta nella seconda guerra …

"Ragazze normali Paese anormale (Il ministro Carfagna?…Tace)", di Caterina Soffici

Le ragazze italiane non sono tutte come le Papi Girl. Sai che novità. Il Corriere della Sera dedica un forum-inchiesta per tracciare l’identikit delle venti-trentenni e scopre che i sogni, le carriere, gli ideali delle giovani italiane non sono gli stessi delle varie Olgettine e delle ragazze di Bari. La notizia, semmai, sarebbe stata scoprire che il modello lo hanno dettato Terry De Nicolò e le altre puttanelle in fila per infilarsi nel lettone di Putin in cambio di soldi, programmi in tv, addirittura la conduzione di Sanremo. No, certo che il modello non è quello. Il vicedirettore del Corriere Barbara Stefanelli (che bello una donna ogni tanto ai vertici dell’informazione nazionale!) nota che le tv, i giornali e i dibattiti di questi giorni sembrano proporci l’immagine unica, sempre quella, della donna tangente. Sono figlie del femminismo o una distorsione inquietante dell’emancipazione? Né l’uno né l’altro. Vendere il proprio corpo in cambio di qualcosa ha un solo nome, e corrisponde a quello del mestiere più vecchio del mondo. Punto e basta, tutto il resto sono …

"Scuole a rischio crolli. Il 57% non ha neppure il certificato di staticità", di Mariagrazia Gerina

Sono vecchie. Quasi tutte costruite prima del 1990. E, in questi anni, nessuno si è preoccupato del loro stato di salute. Eppure, più della metà delle scuole italiane non ha neppure il «certificato di idoneità statica », che poi – spiega il presidente del Consiglio nazionale dei geologi, Gian Vito Graziano – è «quel documento che certifica la buona salute dei pilastri, delle travi e di tutte le parti strutturali dell’edificio». Ebbene, il 57% degli edifici scolastici ne è sprovvisto, avvertono i geologi italiani. Tocca a loro, a pochi giorni dall’inizio dell’anno scolastico, lanciare l’allarme sullo stato fisico della scuola pubblica italiana. Non usano giri di parole i geologi italiani. Ogni giorno – avvertono – nove milioni di persone, tra studenti, insegnanti e personale amministrativo rischiano la pelle tra le aule scolastiche. Tanto più che tra quegli edifici senza alcun pezzo di carta che ne documenti lo stato di salute un buon 34% si trova in aree sismiche. Eil presidente del Consiglio nazionale dei geologi parla esplicitamente di «totale carenza di sicurezza rispetto agli attuali …

"Un carroccio contro i lavoratori", di Cesare Damiano

Altro che “sindacato del Nord”. Nell’ignobile farsa messa in scena dal governo Berlusconi con le due manovre d’estate, la Lega ha giocato un ruolo da protagonista. E, nonostante le dichiarazioni, a pagare il conto più salato sono proprio i lavoratori, quelli che gli uomini del Carroccio proclamano di voler difendere. Clamoroso è il caso previdenza. Più volte in questi mesi, con fare bellicoso, Bossi ha scandito che “le pensioni non si toccano”. Posizione comprensibile dal momento che gli assegni di anzianità – contro i quali periodicamente si concentrano gli attacchi del centrodestra – interessano i “lavoratori precoci”, quelli che hanno fatto il loro ingresso in fabbrica o in officina prima dei diciotto anni. Un fenomeno presente quasi esclusivamente nelle regioni del Nord, dove fra gli operai e i pensionati la Lega si è costruita un proprio bacino elettorale. Nonostante i proclami, però, le cose sono andate in tutt’altra direzione e il risultato, per le lavoratrici e i lavoratori, è stato disastroso. Senza che la Lega trovasse la forza di far seguire alle promesse azioni concrete. …