Mese: Settembre 2011

Legge “su misura” della Mondadori, Barbolini: ecco la prova

La risposta a tre interrogazioni del senatore Pd: grazie a una disposizione del governo, l’azienda ha chiuso una vertenza con il fisco da 173 milioni pagando “solo” 8,6 milioni. Un anno fa, fece scalpore la decisione del governo di inserire in manovra la possibilità, per le aziende che avessero dopo 10 anni cause ancora pendenti al terzo grado di giudizio e avessero vinto nei precedenti due passaggi di poter ‘estinguere’ la lite pagando un modesto 5% delle somme in contestazione con l’Erario. Grazie a questa disposizione la Mondadori spa – azienda di proprietà del presidente del Consiglio – poté ‘chiudere’ in via definitiva la sua vertenza, su un mancato pagamento di 173 milioni pretesi dall’Agenzia delle Entrate, con un esborso di 8,6 milioni. Marina Berlusconi, Presidente di Fininvest e Mondadori, bollò le proteste come mere strumentalizzazioni, affermando che altri soggetti avevano utilizzato l’opportunità offerta dal provvedimento del governo, traendone analoga convenienza. “Ora, finalmente, qualche elemento di chiarezza comincia ad emergere” spiega il sen. Giuliano Barbolini che sulla vicenda ha presentato ben tre interrogazioni. “Al governo …

"Sos dalla scuola", di Paolo B. Manca e G. Sias

Lo Stato taglia, la scuola lancia l’allarme. A Bologna 120 scuole su 130 hanno problemi, che vanno dalla mancata copertura del tempo pieno (e i genitori si auto-tassano) al sostegno insufficiente per i disabili. «Finiremo col rimpiangere le scuole speciali».Èiniziatoun nuovo anno scolastico ma l’Emilia Romagna non è più la prima della classe. L’effetto domino dei tagli è anche questo: Luca, 5 anni, con ritardo cognitivo e diagnosi di autismo, 30 ore di copertura su 40, e Giovanni, che frequenta le scuole medie e per il terzo anno consecutivo cambierà insegnante di sostegno. E a Palazzo d’Accursio insegnanti e dirigenti scolastici lanciano l’allarme. Le scuole bolognesi, schiacciate dal peso dei tagli, chiedono soccorso al Comune. Centoventi scuole del territorio su 130 hanno avuto problemi all’apertura dell’anno scolastico. Negli istituti ormai manca tutto: bidelli, insegnanti di sostegno per i disabili, educatori per l’alfabetizzazione degli studenti stranieri, personale di segreteria. È sparito il tempo pieno e in alcune scuole, per non rinunciarci, se lo pagano i genitori. A riferire questo bollettino di guerra, ieri, a Palazzo D’Accursio, …

"Famiglie, lavoro e imprese pagano gli errori del governo", di Laura Matteucci

Già ad agosto saliti i tassi di interesse sui mutui. Imprese e famiglie alle prese con l’aumento dell’aliquota Iva al 21%. Timori per l’occupazione, mentre 4 milioni e 300mila lavoratori attendonoil rinnovo del contratto. Riparte la corsa dei tassi di interesse, sostenuta dalla crisi del debito. Si intreccia con la ripresa dell’inflazione, e con l’impatto dell’incremento dell’Iva dal 20 al 21%: solo il caro-gasolio costerà a fine anno al settore dell’autotrasporto 1,5 miliardi in più, calcola la Cgia di Mestre. Prezzi in aumento, ma consumi in calo: meno 0,3%-0,5%, secondo Confcommercio. Con un tonfo che riguarda persino computer e telefonia mobile. E alla fine, il gettito previsto dal governo di 4,2 miliardi dal 2012 «sarà inferiore», aprendo lo spazio a nuove operazioni di recupero denaro. L’Iva è già salita con effetto immediato in buona parte dei negozi per quasi tutti i generi di consumo, viceversa qualcosa come 4 milioni e 300mila occupati ancora attendono il rinnovo del contratto con conseguente, pur limitato aumento in busta paga. La benzina vola, i pacchetti di sigarette sono lievitati …

"L'oscenità in politica", di Giorgio Bocca

La politica, il parlar di politica come un interminabile, ossessivo fiume di oscenità, come accadeva nella fanciullezza quando ci scambiavamo parole “sporche” persuasi che quello fosse il segno della raggiunta maturità, che eravamo diventati uomini capaci di creare uomini. Giornali e televisioni sembrano dominati dalla foia delle immagini lubriche, dell´umorismo da caserma. Un uomo, un industriale brianzolo di nome Silvio Berlusconi è il portavoce di questa volgarità plebea che ha ritrovato il coraggio di esporsi in pubblico, anzi vantandosi in pubblico di esistere. Nelle intercettazioni telefoniche di Silvio, dei suoi cortigiani, delle sue prostitute ritrovi lo sfogo carnevalesco della sessualità repressa. La Rai ha trasmesso un´intervista a una delle escort: sembrava la parodia di un inno satanico. Proterva, sfrenata la signorina recitava la parte del demonio vincente su tutte le ipocrisie, su tutte le viltà. Parlava del ruffiano Tarantini come di un campione della verità e dell´audacia: sia lodato lui che in questo mondo di pecore ha avuto il coraggio di essere ciò che un uomo vincente deve essere, uno che ruba, approfitta, che usa …

"Bnl-Unipol, chiesto il rinvio a giudizio di Berlusconi", da wwwilsole24ore.it

Il pm di Milano Maurizio Romanelli, su ordine del gip Stefania Donadeo, ha chiesto il rinvio a giudizio di Silvio Berlusconi imputato di concorso in rivelazione del segreto d’ufficio per la vicenda dell’intercettazione Fassino-Consorte ai tempi della tentata scalata di Unipol a Bnl. Si tratta di un atto dovuto dopo la decisione del gip di ordinare l’imputazione coatta per Berlusconi. Sempre per la stessa ragione è stato iscritto nel registro degli indagati per lo stesso reato il giornalista Maurizio Belpietro, all’epoca dei fatti direttore de Il Giornale. Il testo della telefonata intercorsa il 18 luglio 2005 tra Piero Fassino e Giovanni Consorte, che non era nemmeno stata trascritta dagli investigatori, venne pubblicata dal quotidiano di via Negri il 31 dicembre 2005. Per questa vicenda sono già stati condannati tra gli altri Fabrizio Favata e Roberto Raffaelli, l’ex titolare della Rcs, la società che aveva messo a disposizione le attrezzature per effettuare le intercettazioni. Inoltre Paolo Berlusconi, in qualità di editore de Il Giornale, è stato mandato a processo: la prima udienza si aprirà a Milano …

"Numeri senza politica", di Michele Prospero

I numeri ricevuti alla Camera, inferiori a quelli preventivati, per ora evitano a Berlusconi l’umiliazione della resa senza condizioni ma non gli garantiscono certo le basi di una politica efficace. Con margini sempre più risicati, il Cavaliere resiste al comando diun esecutivo screditato agli occhi del mondo. Oggi il sistema politico è paralizzato e sembra imboccare la scivolosa strada in cui la legalità dei numeri sfida la legittimità.unleader disperato e sempre più solo. Con numeri racimolati in modo sfacciato, egli irride alla maggioranza reale del Paese (quella emersa non solo nei sondaggi, che sono sempre fotografie meramente virtuali del consenso, ma nelle elezioni amministrative e nei referendum), fa sberleffi alle richieste, mai così esplicite, dei sindacati, della Confindustria, dei principali giornali di opinione. Tutti avvertono che esiste uno scarto enorme tra una società angosciata per un presente che promette solo tempeste per colpa di un governo inetto e il rifugio di comodo dietro la forza legittimante dei numeri. I numeri sono l’essenza della democrazia ma diventano uno schermo assurdo quando il rito stanco dei voti …

"Clandestina è la politica", di Luigi Manconi e Valentina Brinis

A Lampedusa sono esplosi gli errori e i pregiudizi che da decenni accompagnano le scelte italiane in fatto di immigrazione. Un Paese incapace di accogliere dominato dalla cultura del respingimento. Se un giornale democratico, progressista e – addirittura! – “ di sinistra” titola: «Caccia ai clandestini», qualcosa di terribile sta accadendo, e forse è già accaduto. Consideriamo quel titolo. Certo, potrebbe giustificarsi con la volontà di descrivere semplicemente un fatto, connotandolo di una qualche riprovazione morale: ma temo che il risultato sia esattamente l’opposto. Se, infatti, si fosse scritto, che so, “violenze” o “aggressioni”, già sarebbe stato diverso perché in quelle due parole viene evidenziato il ruolo dei responsabili e, di conseguenza, quello delle vittime. “Caccia” è già diverso. Intanto perché evoca una dimensione ferina e, dunque, ulteriormente mortificante il bersaglio di quella attività venatoria; e, poi, perché introduce un elemento esotico o comunque talmente anomalo da risultare quasi irreale. Possiamo sbagliarci, ma questa è la sensazione: tanto più se l’obiettivo sono “i clandestini”. È un termine contro il quale ci battiamo vanamente da tempo …