Mese: Settembre 2011

"Strategie di sopravvivenza", di Lucia Annunziata

Le donne saudite potranno votare. Quasi come dire che gli asini potranno volare, o i cani parlare. Uno strano ma vero, che, ancora una volta, e nella più estrema delle circostanze (l’Arabia Saudita), prova che nelle società attuali la questione femminile è la cruna d’ago della politica. Di politica, anzi di Superpolitica, si tratta infatti: il diritto delle donne saudite che finalmente viene riconosciuto è il pezzo centrale di una tela che re Abdullah sta tessendo per prevenire la protesta della primavera araba nel suo Paese, e per consolidare il fronte delle monarchie sunnite contro l’Iran. Un peso geopolitico non da poco per quel che appare come un semplice diritto civile, ma così è: concedendo ieri alle donne di votare re Abdullah ha fatto tutte queste mosse insieme. Sapevate, intanto, che l’unica protesta della primavera araba che ha lambito il Regno è stata fatta da donne? Nella nazione dove queste donne hanno bisogno di un permesso scritto da un guardiano uomo (padre, marito, fratello o anche figlio) per lavorare, partire, o sottoporsi a interventi medici, …

Il welfare di mamma e papà", di Federico Rampini e Maurizio Ricci

Piano a parlar male dei bamboccioni. O a coltivare, come il ministro Brunetta, l´idea di una legge che obblighi i ragazzi a lasciare la casa di papà e mamma a 18 anni. Si rischia di compromettere la fabbrica sociale del Paese e, forse, anche la pace nelle piazze. La crisi, infatti, morde: i consumi si assottigliano, i redditi scendono, i risparmi si sgonfiano, l´economia ristagna. Siamo, probabilmente, arrivati sul crinale di un autunno fra i più bui della storia recente. Se le fabbriche come l´Irisbus cominciassero a chiudere, le banche in crisi a tagliare posti di lavoro, Comuni e Province con le casse vuote a scaricare personale, se i licenziamenti facili previsti dalla manovra del governo diventassero prassi corrente e i rubinetti dell´assistenza agli anziani si prosciugassero, gli effetti potrebbero essere devastanti. A tamponare, almeno fino ad ora, l´impatto della crisi, infatti, è stato soprattutto quel welfare all´italiana, i cui tratti vengono solitamente indicati come il segno della scarsa modernità del Paese. Ovvero, la famiglia. Non, però, quella di cui parlano spesso i cattolici, cioè …

"Francia, Senato alla sinistra. Prima volta. Schiaffo a Sarkozy" da unita.it

Il verdetto è arrivato poco dopo le 19, con i risultati definitivi della Manche, regione a nordovest della Francia. Per la prima volta da 50 anni, la sinistra ha conquistato il Senato transalpino. Un sorpasso storico che rappresenta un grosso e preoccupante smacco per il presidente Nicolas Sarkozy e il suo governo, a pochi mesi dalle elezioni presidenziali fissate per maggio del 2012. Lo scrutinio per il rinnovo di metà della Camera alta, organo di rappresentanza delle regioni e delle collettività eletto per scrutinio indiretto tramite decine di migliaia di grandi elettori, contrariamente a quanto pronosticavano molti commentatori, la gauche ha potuto cantare vittoria già in serata, raggiungendo la certezza matematica dei 23 seggi necessari senza attendere i risultati delle consultazioni nelle regioni d’Oltremare al di là dell’Atlantico. PARIGI, IL CENTRODESTRA PERDE A Parigi, dove il centrodestra si presentava spaccato, con una lista ufficiale guidata dal ministro dello Sport Chantal Jouanno e una ‘dissidentè capeggiata dall’ex consigliere dell’Eliseo Pierre Charon, la maggioranza di governo ha mantenuto solo 2 seggi sui 12 assegnati. Mentre il centro-sinistra …

"Aspettando le elezioni nel Deserto dei Tartari", di Ilvo Diamanti

Anche ieri si è ripetuto il logoro copione che si recita in Italia, da oltre un anno e forse più. Bersani ha invocato un governo di emergenza. Gli hanno fatto eco Fini e Casini, invocando nuove elezioni. Ma Berlusconi ha ribadito che non ha nessuna intenzione di dimettersi. Né di anticipare il voto, senza la sfiducia del Parlamento. Anche se ormai la sua parabola è alla fine. O, forse, proprio per questo. Se uscisse di scena, a differenza del passato, stavolta difficilmente riuscirebbe a rientrare in gioco. Parallelamente, nel Pdl, pochi – oltre a Pisanu – sembrano disposti ad accantonare il proprio leader-padrone. A parte il fatto che nessuno ne avrebbe la forza, tutti si rendono conto che senza Berlusconi il Pdl resterebbe privo di identità e organizzazione. La stessa Lega vive con disagio crescente l´alleanza con Berlusconi. Soprattutto i militanti e la base, sempre più insofferenti. Ma Bossi e suoi fidi esitano a staccare la spina. Il destino dei due leader è reciprocamente legato. Se Berlusconi cadesse, la posizione di Bossi verrebbe compromessa. Senza …

"L'unico tunnel è quello dell'ignoranza", di Giovanni Belfiori

Questo è il governo della meritocrazia e delle competenze? Questa è la cultura delle tre “i” inglese, impresa, informatica? e questa è la stessa signora Gelmini che si rallegra per l’alto numero di bocciature che selezionano i migliori? Imboccate il tunnel o attraversate il ponte, purché ve ne andiate al più presto. Il problema è che a volte uno non ci crede: questo non è solo il governo del Cavaliere delle gaffe Silvio Berlusconi, è anche il governo degli insulti di Brunetta, delle barzellette idiote di Sacconi, del programma che Scilipoti copia (e copia pure male) dal manifesto fascista di Giovanni Gentile, è anche il governo dell’ignoranza, e il ministro Gelmini è diventato in poche ore la regina trash del web italiano e internazionale. La storia dei neutrini e del tunnel inesistente da 45 milioni di euro che collegherebbe il Cern di Ginevra con i laboratori del Gran Sasso è un must che corona degnamente gli ultimi mesi (speriamo!) di un ministro che ha voluto consapevolmente cancellare l’istruzione pubblica italiana. Volenterosa carnefice di insegnanti e …

"Una sfida che si rinnova ogni giorno", di Pier Luigi Bersani

Oggi saranno in tanti i democratici e le democratiche che parteciperanno alla Marcia Perugia-Assisi per la pace e la fratellanza dei popoli. Un’edizione particolarmente importante: sono passati 50 anni da quando Aldo Capitini organizzò la prima Marcia per mostrare che “il pacifismo, la nonviolenza, non sono inerte e passiva accettazione dei mali esistenti, ma sono attivi e in lotta, con un proprio metodo che non lascia un momento di sosta nelle solidarietà che suscita e nelle non collaborazioni, nelle proteste, nelle denunce aperte”. Quel messaggio di pace è più attuale che mai, interroga la politica e la coscienza di ognuno di noi di fronte ad un mondo sempre più complesso, attraversato da conflitti dimenticati, diseguaglianze drammatiche, minacce alla sicurezza. Fame, povertà, violazione dei diritti umani, negato accesso alle risorse naturali e alle cure mediche, respingimenti e forme di discriminazione sono “assenza di pace” tanto quanto in passato lo sono stati i conflitti armati tra Stati e dentro gli Stati. Cinquanta anni dopo quel 24 settembre, e di fronte alle tensioni e alle sfide che percorrono …

"C'era una volta il federalismo", di Carlo Carboni

Riemerge una fragilità ulteriore di un Governo già surriscaldato da critiche d’inadeguatezza: l’asse forte tra Berlusconi e Bossi si sta trasformando in debolezza determinante per la maggioranza. Il leader del Carroccio, in questi giorni, ha rilanciato la pista secessionista, in realtà nascondendo l’amarezza per i rischi di sfarinamento del federalismo sotto il cielo blu crudo delle difficoltà delle finanze pubbliche. In effetti, si fa sentire, sulla prospettiva federalista, l’impatto del delicato momento che il Paese sta attraversando, posto com’è in un’ala del Purgatorio, al cospetto delle porte dell’Inferno. Il ceto politico di governo continua a promettere che non ci verremo scaraventati. Ne sono meno convinti i governatori e i sindaci, i ceti politici locali, che nei giorni scorsi sono entrati in ebollizione per la soppressione delle Province, per l’estensione delle regole del patto di stabilità interno a tutti i Comuni e, soprattutto, per il nuovo pesante taglio dei trasferimenti dallo Stato agli enti locali e regionali. Hanno sostenuto, in modo bipartisan, che tutto ciò costituisce un colpo di grazia alla fiducia nei confronti delle istituzioni …