"Lasciamo subito il neo liberismo", di Stefano Fassina
«Abbiamo, noi qui, in Italia, parlato in questi tre anni il linguaggio della verità? Lo abbiamo fatto abbastanza, tutti noi che … abbiamo responsabilità nei rapporti con le giovani generazioni?» chiedeva il Presidente Napolitano, nel suo intervento al Meeting di CL a Rimini, a fine agosto scorso. Era rivolto a tutte le classi dirigenti italiane. Non soltanto alle forze politiche di governo e di opposizione, ma alle classi dirigenti della cultura, dell`economia, delle istituzioni. La domanda era, ovviamente, retorica. La risposta era, altrettanto ovviamente, negativa. È trascorso un mese, la situazione si è aggravata, ma l`accorato invito del nostro Presidente non ha trovato ascolto. Il dibattito pubblico continua ad essere lontano dalla realtà. Così, dopo la fase della deresponsabilizzazione dalle scelte politiche compiute con le “manovre” («lo chiede l`Europa»), da un paio di settimane il ritornello è: dopo il risanamento, la crescita. È una insopportabile litania. Finanza pubblica ed economia reale non sono universi paralleli. Allora, affermiamo una scomoda verità: date le scelte di politica economica compiute nell’area euro e a livello nazionale, ossia l`austerità …