Giorno: 26 Settembre 2011

“Il valore delle lezioni fuori dall’aula”, di Marco Rossi Doria

Se parli con docenti e dirigenti prima o poi viene avanti la questione che si ripete per ogni generazione: «i ragazzi di oggi sono diversi». Quando si evitano saggiamente gli stereotipi e si entra nell’argomento, si riesce a definire questa loro diversità: si fa fatica a fare lezione come una volta perché questi ragazzini sono qui per stare insieme e si devono conquistare all’attenzione e al lavoro senza poter contare sulle regole che non hanno sedimentato dentro. Atteso che ogni ragazzino è diverso, è evidente che vi è un indebolimento di regolazioni interne, di «quella roba che strutturava il super-io» – come ama dire un amico docente. Sono, poi, quasi assenti, nell’esperienza dei bambini, i luoghi dedicati alla socializzazione: cortili, paese, campagna, quartiere. Posti dove si gioca e si scopre il mondo lontano dagli adulti e si costruiscono comportamenti tra pari basati sul merito e la reciprocità e dove si fa, ben prima che a scuola, l’esperienza del piacere di stare insieme. Ma cosa stanno facendo tante scuole in risposta alla nuova scena educativa? Lo …

"Il paese dove nascono più stranieri che italiani", di Jenner Meletti

Corrono sui larghi marciapiedi di piazza 1° Maggio, Ratil, Said, Floresita, Karanjiot e Aayan. Le loro mamme li controllano e li sgridano se si allontanano troppo. Su un muro, sopra la sala civica comunale, c´è un grande poster con decine di fotografie: il caporeparto italiano che insegna al pakistano come si usa il tornio.Bimbi di tutti i colori alla scuola elementare, una famiglia indiana con nonna al centro, altri indiani in una stalla… Sotto, una scritta con l´articolo 3 della Costituzione: «Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge, senza distinzioni di sesso, di razza, di lingua, di religione…». Sembra l´istantanea di un paese felice. Ma le voci che si sentono al bar Commercio, di fronte al municipio, raccontano un altro paese. «Questi qui, ormai, in dapertot, sono dappertutto. A sem pin ‘d furaster, siamo pieni di forestieri». «Questi qui» sono gli stranieri, che hanno cominciato ad arrivare agli inizi degli anni ‘90 e adesso sono 2.081, il 18,1% di una popolazione di 11.473 abitanti. E adesso, questi forestieri arrivati …

"Strategie di sopravvivenza", di Lucia Annunziata

Le donne saudite potranno votare. Quasi come dire che gli asini potranno volare, o i cani parlare. Uno strano ma vero, che, ancora una volta, e nella più estrema delle circostanze (l’Arabia Saudita), prova che nelle società attuali la questione femminile è la cruna d’ago della politica. Di politica, anzi di Superpolitica, si tratta infatti: il diritto delle donne saudite che finalmente viene riconosciuto è il pezzo centrale di una tela che re Abdullah sta tessendo per prevenire la protesta della primavera araba nel suo Paese, e per consolidare il fronte delle monarchie sunnite contro l’Iran. Un peso geopolitico non da poco per quel che appare come un semplice diritto civile, ma così è: concedendo ieri alle donne di votare re Abdullah ha fatto tutte queste mosse insieme. Sapevate, intanto, che l’unica protesta della primavera araba che ha lambito il Regno è stata fatta da donne? Nella nazione dove queste donne hanno bisogno di un permesso scritto da un guardiano uomo (padre, marito, fratello o anche figlio) per lavorare, partire, o sottoporsi a interventi medici, …

Il welfare di mamma e papà", di Federico Rampini e Maurizio Ricci

Piano a parlar male dei bamboccioni. O a coltivare, come il ministro Brunetta, l´idea di una legge che obblighi i ragazzi a lasciare la casa di papà e mamma a 18 anni. Si rischia di compromettere la fabbrica sociale del Paese e, forse, anche la pace nelle piazze. La crisi, infatti, morde: i consumi si assottigliano, i redditi scendono, i risparmi si sgonfiano, l´economia ristagna. Siamo, probabilmente, arrivati sul crinale di un autunno fra i più bui della storia recente. Se le fabbriche come l´Irisbus cominciassero a chiudere, le banche in crisi a tagliare posti di lavoro, Comuni e Province con le casse vuote a scaricare personale, se i licenziamenti facili previsti dalla manovra del governo diventassero prassi corrente e i rubinetti dell´assistenza agli anziani si prosciugassero, gli effetti potrebbero essere devastanti. A tamponare, almeno fino ad ora, l´impatto della crisi, infatti, è stato soprattutto quel welfare all´italiana, i cui tratti vengono solitamente indicati come il segno della scarsa modernità del Paese. Ovvero, la famiglia. Non, però, quella di cui parlano spesso i cattolici, cioè …

"Francia, Senato alla sinistra. Prima volta. Schiaffo a Sarkozy" da unita.it

Il verdetto è arrivato poco dopo le 19, con i risultati definitivi della Manche, regione a nordovest della Francia. Per la prima volta da 50 anni, la sinistra ha conquistato il Senato transalpino. Un sorpasso storico che rappresenta un grosso e preoccupante smacco per il presidente Nicolas Sarkozy e il suo governo, a pochi mesi dalle elezioni presidenziali fissate per maggio del 2012. Lo scrutinio per il rinnovo di metà della Camera alta, organo di rappresentanza delle regioni e delle collettività eletto per scrutinio indiretto tramite decine di migliaia di grandi elettori, contrariamente a quanto pronosticavano molti commentatori, la gauche ha potuto cantare vittoria già in serata, raggiungendo la certezza matematica dei 23 seggi necessari senza attendere i risultati delle consultazioni nelle regioni d’Oltremare al di là dell’Atlantico. PARIGI, IL CENTRODESTRA PERDE A Parigi, dove il centrodestra si presentava spaccato, con una lista ufficiale guidata dal ministro dello Sport Chantal Jouanno e una ‘dissidentè capeggiata dall’ex consigliere dell’Eliseo Pierre Charon, la maggioranza di governo ha mantenuto solo 2 seggi sui 12 assegnati. Mentre il centro-sinistra …

"Aspettando le elezioni nel Deserto dei Tartari", di Ilvo Diamanti

Anche ieri si è ripetuto il logoro copione che si recita in Italia, da oltre un anno e forse più. Bersani ha invocato un governo di emergenza. Gli hanno fatto eco Fini e Casini, invocando nuove elezioni. Ma Berlusconi ha ribadito che non ha nessuna intenzione di dimettersi. Né di anticipare il voto, senza la sfiducia del Parlamento. Anche se ormai la sua parabola è alla fine. O, forse, proprio per questo. Se uscisse di scena, a differenza del passato, stavolta difficilmente riuscirebbe a rientrare in gioco. Parallelamente, nel Pdl, pochi – oltre a Pisanu – sembrano disposti ad accantonare il proprio leader-padrone. A parte il fatto che nessuno ne avrebbe la forza, tutti si rendono conto che senza Berlusconi il Pdl resterebbe privo di identità e organizzazione. La stessa Lega vive con disagio crescente l´alleanza con Berlusconi. Soprattutto i militanti e la base, sempre più insofferenti. Ma Bossi e suoi fidi esitano a staccare la spina. Il destino dei due leader è reciprocamente legato. Se Berlusconi cadesse, la posizione di Bossi verrebbe compromessa. Senza …

"L'unico tunnel è quello dell'ignoranza", di Giovanni Belfiori

Questo è il governo della meritocrazia e delle competenze? Questa è la cultura delle tre “i” inglese, impresa, informatica? e questa è la stessa signora Gelmini che si rallegra per l’alto numero di bocciature che selezionano i migliori? Imboccate il tunnel o attraversate il ponte, purché ve ne andiate al più presto. Il problema è che a volte uno non ci crede: questo non è solo il governo del Cavaliere delle gaffe Silvio Berlusconi, è anche il governo degli insulti di Brunetta, delle barzellette idiote di Sacconi, del programma che Scilipoti copia (e copia pure male) dal manifesto fascista di Giovanni Gentile, è anche il governo dell’ignoranza, e il ministro Gelmini è diventato in poche ore la regina trash del web italiano e internazionale. La storia dei neutrini e del tunnel inesistente da 45 milioni di euro che collegherebbe il Cern di Ginevra con i laboratori del Gran Sasso è un must che corona degnamente gli ultimi mesi (speriamo!) di un ministro che ha voluto consapevolmente cancellare l’istruzione pubblica italiana. Volenterosa carnefice di insegnanti e …