"Clandestina è la politica", di Luigi Manconi e Valentina Brinis
A Lampedusa sono esplosi gli errori e i pregiudizi che da decenni accompagnano le scelte italiane in fatto di immigrazione. Un Paese incapace di accogliere dominato dalla cultura del respingimento. Se un giornale democratico, progressista e – addirittura! – “ di sinistra” titola: «Caccia ai clandestini», qualcosa di terribile sta accadendo, e forse è già accaduto. Consideriamo quel titolo. Certo, potrebbe giustificarsi con la volontà di descrivere semplicemente un fatto, connotandolo di una qualche riprovazione morale: ma temo che il risultato sia esattamente l’opposto. Se, infatti, si fosse scritto, che so, “violenze” o “aggressioni”, già sarebbe stato diverso perché in quelle due parole viene evidenziato il ruolo dei responsabili e, di conseguenza, quello delle vittime. “Caccia” è già diverso. Intanto perché evoca una dimensione ferina e, dunque, ulteriormente mortificante il bersaglio di quella attività venatoria; e, poi, perché introduce un elemento esotico o comunque talmente anomalo da risultare quasi irreale. Possiamo sbagliarci, ma questa è la sensazione: tanto più se l’obiettivo sono “i clandestini”. È un termine contro il quale ci battiamo vanamente da tempo …