"Bunga bunga e silenzi cattolici", di Massimo Faggioli
La chiesa cattolica ha interessi politici e sociali di prima grandezza in Italia, e il Concordato è lo strumento di mutua protezione che stato e chiesa si sono dati e hanno rinnovato, nella Costituzione del 1948, per mantenere la pace religiosa. Tra le macerie culturali e istituzionali lasciati dal berlusconismo, vi è anche la comprensione dell’importanza politica di quel patto. Ne è testimone la ripetuta domanda retorica di quanti si indignano per la scarsa indignazione dei cattolici verso Berlusconi: «Ma la chiesa, che fa di fronte a Berlusconi?» (domanda che ricorda quella degli indignati della piccola borghesia impaurita di fronte al crimine: «Ma la polizia, che fa?»). Chi pone questa domanda attribuisce inconsciamente alla chiesa cattolica in Italia un potere di “polizia” che nacque, nell’Europa della Riforma e della Controriforma, contemporaneamente al potere della “politica” come potere al di sopra e più forte delle divisioni confessionali. Nel caso dell’Italia, invocare il giudizio profetico della chiesa sul potere di Berlusconi risponde alla tesi del cattolicesimo come “super-potere” in Italia, il vero sovrano rispetto ad una sovranità …