"Se il ministero premia gli studiosi che pubblicano in una lingua straniera", di Carlo Galli
Le discipline umanistiche e sociali si nutrono di tradizioni nazionali. Per non limitare libertà e pluralismo servirebbero maggiori incentivi alla traduzione. Come si valutano i lavori universitari? I nuovi criteri varati dal governo privilegiano gli altri idiomi con il rischio di creare un impoverimento. Né la scienza né la politica sono “neutre”: il sapere e il potere si influenzano a vicenda in lotte, e in alleanze, che assumono forme sempre nuove nei diversi contesti storici e sociali. Alla censura (metodo efficace ma primitivo) alla gestione “mirata” degli investimenti finanziari (sempre valido), si aggiunge oggi la “valutazione” della ricerca, attraverso la quale il potere politico misura quantità e qualità del lavoro svolto dagli studiosi con pubblico denaro. Nulla da eccepire, quindi, in linea di principio; per questa via si colpiscono abusi, e si incentivano i migliori. Ma poiché la ricerca scientifica ha molto a che fare con la libertà, degli studiosi e dell´intera società, la sua valutazione è faccenda delicatissima. Si tratta di valutare senza interferire né distorcere: impresa non facile, come dimostra il nuovo dibattito …