Edilizia scolastica poco sicura in tutta Italia con la maggior parte delle scuole, circa il 46%, costruite tra il ’65 e il ’90 e 9 milioni di persone, tra docenti, personale amministrativo e alunni, a rischio quotidiano di incolumita’. A pochi giorni dall’avvio del nuovo anno scolastico, sono questi alcuni dei dati poco rassicuranti snocciolati da Gian Vito Graziano, presidente del Consiglio nazionale dei geologi. “Su oltre 50 mila scuole presenti in Italia -ha affermato Graziano – il 95% degli edifici scolastici e’ stato costruito, secondo dati del ministero dell’Istruzione, tra il 1900 e il 1990 e, in particolare, il 46% di questi e’ stato realizzato tra il 1965 e il 1990. Cio’ evince una totale carenza di sicurezza in merito agli attuali standard normativi sul rischio sismico, primi tra tutti i dettami delle nuove norme tecniche sulle costruzioni del 2008 e le varie circolari ministeriali successive”. Graziano ha poi menzionato la mancanza di certificazione di moltissimi istituti scolastici per quanto concerne l’agibilita’ statica e la loro collocazione in aree a forte rischio sismico: “Il 57% delle nostre scuole non possiede il certificato di idoneita’ statica, cioe’ quel documento che certifica la buona salute dei pilastri, delle travi e di tutte le parti strutturali di un edificio, e il 34% delle stesse e’ ubicato in aree sismiche”. Gli fa eco Emanuele Doria, presidente dei geologi di Sicilia, il quale sottolinea come “l’11% degli edifici scolastici nazionali sono rappresentati da manufatti nati originariamente con altre destinazioni d’uso e oggi piu’ che mai, vedi le nuove norme tecniche sulle costruzioni, conosciamo l’importanza di dare il valore idoneo di classe d’uso agli edifici da progettare. In Sicilia, il 90% degli edifici pubblici verificati non hanno superato i test antisismici, la nostra classe politica ha il dovere di fare qualcosa per garantire maggiore sicurezza alle nostre scuole e a quanti le vivono nel quotidiano”. Auspicato l’avvio di studi di microzonazione sismica a livello comunale, perche’ “si istituisca un fondo aggiuntivo al contributo nazionale per l’effettuazione di studi di microzonazione sismica, a favore della sicurezza degli edifici nelle zone a rischio sismico, come gia’ fatto da molte regioni”.
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