L’aula si affaccia sul corridoio di sinistra del piano terra. E la seconda porta sulla destra. Sulla porta rossa frangi fuoco un ritaglio di carta bianca: II A Igea. Dentro, la cattedra e la lavagna fronteggiano una distesa di banchi nuovi che fanno impressione. Sono 38 ma qui dentro, nella stanza piu grande di questa scuola di mattoncini rossi e finestre di metallo marrone, dovrebbero starci addirittura in 41. «NOI NON CI STIAMO» All’Itc Igea Checchi di Fucecchio, ultimo comune della Valdelsa fiorentina prima di entrare in territorio pisano, la sorpresa e arrivata al suono della prima campanella, tre giorni fa. Perche tra nuove iscrizioni e bocciati degli esami di riparazione a settembre, quella seconda si e popolata oltre ogni attesa. E i ragazzi hanno deciso di mobilitarsi. Da subito e in prima persona. Cosi martedi hanno scelto di non entrare in classe e di portare il loro malcontento in Comune dove sono stati ricevuti dall’assessore alla pubblica istruzione Emma Donnini e da imembri della commissione scuola. ≪A queste condizioni non ci stiamo. Chiediamo solo di poter andare a scuola e avere il diritto di studiare, conoscere, imparare≫ hanno spiegato col piglio dei grandi. Una protesta sostenuta dai genitori, dagli insegnanti e dalla dirigente scolastica Tonella Cenci. ≪Quella di martedi – spiega – e stata una grande lezione di educazione civica da parte dei ragazzi. La maturita che hanno dimostrato nei modi e nella forma della protesta e eccezionale ≫. LA SCURE DEI TAGLI Ieri mattina i giovani studenti sono tornati in classe,maunprimo risultato e gia stato raggiunto dato che la loro vicenda e in cima all’agenda sia del direttore dell’ufficio scolastico provinciale sia di quello regionale. ≪Il problema – spiega ancora Cenci – e che gli organici vengono fatti a marzo, ma la popolazione scolastica e in continua trasformazione. E a settembre puo capitare, come in questo caso, che la fotografia scattata nella primavera precedente non sia piu rispondente al vero≫. A maggior ragione in una zona, come questa, dove forte e la presenza di immigrati e molto alta (pari quasi a un terzo) la percentuale di stranieri nella popolazione scolastica. ≪E noi abbiamo il dovere di garantire il diritto dello studio a tutti – ricorda la preside -Ma capiamo bene che, coi tagli operati alla scuola, far quadrare tutti i conti e molto difficile a tutti i livelli≫. Il risultato e che i conti dell’Ufficio Scolastico Provinciale e della Sovrintendenza scolastica regionale in questo caso nonsono tornati. Le due sezioni previste inizialmente per la seconda classe dell’indirizzo Igea, infatti, sono state ridotte a una per il numero elevato di ripetenti. Quindi invece di una prima e due seconde e arrivato l’input di creare due sezioni del primo anno, viste le numerosi iscrizioni, e una sola classe per il secondo anno. ≪Ma poi gli esami di settembre hanno portato alla bocciatura di diversi ragazzi e altri sono arrivati da altri indirizzi≫ precisa la dirigente Cenci. Col risultato che nel registro della II A ci sono ora 41 nomi uno dietro all’altro. L’Ocse, per capirsi, indica in 22 il numero medio di alunni che dovrebbero popolare una classe. Praticamente il doppio. ≪In questo modo – hanno spiegato i ragazzi all’assessore Emma Donnini durante l’incontro di martedi – ci sono discipline come informatica ed educazione fisica che non e proprio possibile svolgere per motivi di spazio e di mezzi≫. Senza contare, ha aggiunto la preside, ≪le difficolta degli insegnanti soprattutto nel poter ascoltare una classe cosi numerosa. Fare lezione in una classe cosi e praticamente impossibile≫. SOLUZIONE CERCASI Accanto ai ragazzi si sono schierate immediatamente anche le istituzioni. A partire, come detto, dal Comune dove stasera l’assessore Donnini riunira la commissione consiliare sulla scuola con tutti i capigruppo. ≪Spero proprio che riusciremo a redigere un documento congiunto da girare eventualmente subito anche al ministero – spiega – Serve trovare una soluzione in tempi rapidissimi perche una simile situazione rende di fatto impossibile anche garantire il minimo previsto dalla legge di due prove orali e due scritte a quadrimestre per ciascun alunno in ogni disciplina≫. E se l’assessore regionale alla pubblica istruzione Stella Targetti, in contatto continuo con la dirigente scolastica regionale, si dice ≪certa che la questione si risolvera presto e nell’interesse primario degli studenti riportando entro limiti accettabili un caso decisamente anomalo per il nostro territorio≫, l’assessore provinciale competente, Giovanni Di Fede, avanza alcune possibili ipotesi di soluzione. ≪La strada migliore – spiega – sarebbe quella di procedere allo sdoppiamento della classe ma per questo servirebbe attivare delle nuove cattedre e visti i tagli subiti dal governo non e facile. In alternativa servira trovare una soluzione interna, di concerto con gli insegnanti, per sdoppiare per lo meno alcune discipline all’interno della classe≫.
L’Unità 15.09.11