Giorno: 15 Settembre 2011

"Confindustria taglia le stime sul Pil: +0,7% nel 2011, +0,2% nel 2012. Pressione fiscale record", di Nicoletta Cottone

Zavorre, ostacoli, pericoli remano contro il radicamento della ripresa: «i consumi delle famiglie sono fermi», gli investimenti «stagnanti», il mercato del lavoro «rimane imballato». L’Italia soffre, ormai da qualche decennio, “il mal di lenta crescita”. Un male che va aggredito con una terapia d’urto. Pochi occupati, poca crescita, è la denuncia del rapporto del Centro Studi di Confindustria, presentato nel corso del seminario su occupazione e crescita, che si svolge in viale dell’Astronomia, alla presenza della presidente Emma Marcegaglia, e del direttore generale, Giampaolo Galli. Confindustria rivede al ribasso le stime di crescita che, oltre a risentire delle pur «indispensabili e senza alternative manovre per raddrizzare rapidamente i conti pubblici» sono condizionate anche dalla «frenata globale e dall’instabilità dei mercati finanziari, esacerbata anche dalla grave crisi dei debiti sovrani dell’Eurozona». Una terapia d’urto contro il “mal di lenta crescita” L’Italia soffre, dunque, ormai da qualche decennio, “il mal di lenta crescita”. E «questo male va aggredito con una terapia d’urto, uno short sharp shock». Il Centro Studi di Confindustria torna a sollecitare il governo sul …

"«Scuola estrema» a Fucecchio. 41 alunni nella stessa aula", di Francesco Sangermano

L’aula si affaccia sul corridoio di sinistra del piano terra. E la seconda porta sulla destra. Sulla porta rossa frangi fuoco un ritaglio di carta bianca: II A Igea. Dentro, la cattedra e la lavagna fronteggiano una distesa di banchi nuovi che fanno impressione. Sono 38 ma qui dentro, nella stanza piu grande di questa scuola di mattoncini rossi e finestre di metallo marrone, dovrebbero starci addirittura in 41. «NOI NON CI STIAMO» All’Itc Igea Checchi di Fucecchio, ultimo comune della Valdelsa fiorentina prima di entrare in territorio pisano, la sorpresa e arrivata al suono della prima campanella, tre giorni fa. Perche tra nuove iscrizioni e bocciati degli esami di riparazione a settembre, quella seconda si e popolata oltre ogni attesa. E i ragazzi hanno deciso di mobilitarsi. Da subito e in prima persona. Cosi martedi hanno scelto di non entrare in classe e di portare il loro malcontento in Comune dove sono stati ricevuti dall’assessore alla pubblica istruzione Emma Donnini e da imembri della commissione scuola. ≪A queste condizioni non ci stiamo. Chiediamo solo …

"Se chi non paga le tasse mette a rischio la società" di Giorgio Ruffolo

Le discussioni sulla manovra economica riportano in primo piano una pratica che oltre a incidere sui conti pubblici genera sfiducia reciproca tra i cittadini. Negli ultimi anni dell´Impero i romani si rifugiavano presso i barbari per tentare di sfuggire alla presa degli esattori. In Europa siamo superati solo dalla Grecia, gli altri paesi si attestano su livelli molto inferiori ai nostri. Gli antichi romani evadevano il fisco? Negli ultimi tempi dell´impero lo facevano rifugiandosi persino presso i barbari, pur di non cadere nelle grinfie degli esattori. In un libro recente sull´impatto delle tasse sulla civiltà umana uno storico americano attribuisce alla schiacciante pressione fiscale la responsabilità principale della caduta dell´impero romano. Nell´Italia di oggi gli evasori hanno vita molto meno ardua. Non è necessario rifugiarsi nell´inferno dei barbari. Basta che depositino i loro soldi nei paradisi fiscali; oppure ricorrano a pensionati e nullatenenti nostrani. Il 53 per cento dei contratti di locazione, spesso non registrati, delle ville di Porto Cervo, Forte dei Marmi, Porto Rotondo, Rapallo, Capri, Sabaudia, Panarea, Portofino, Taormina e Amalfi sono intestati …

"Intercettazioni, il Colle blocca il blitz", di Barbara Fiammeri

La notizia comincia a spargersi nel pomeriggio, quando si apprende della convocazione di un Consiglio dei ministri attorno alle 20 «per un urgente adempimento». Ufficialmente si tratta della proroga del Capo di Stato maggiore dell’Esercito. Ma da ambienti della maggioranza si parla anche di un’accelerazione sulle intercettazioni, di un «blitz» sotto frorma di «decreto legge» per bloccare l’ondata di conversazioni che vedono implicato il premier, a partire da quelle sul presunto ricatto ordito dall’accoppiata Lavitola-Tarantini. Berlusconi si sente pressato. Gli brucia ancora l’invito di comparizione fattogli pervenire ad Arcore dai Pm napoletani, che stanno indagando sulla presunta estorsione. A presentarsi davanti ai magistrati però non ci pensa proprio: «È una trappola», continua a ripetere mandando Niccolò Ghedini in avanscoperta. Nel frattempo riprende quota l’idea di bloccare «l’ondata di fango» su giornali e tv. La rilancia davanti al Capo dello Stato. Giorgio Napolitano gli fa capire che di un decreto non è neppure il caso di parlare. Il Cavaliere inzialmente sembra intenzionato ad andare comunque avanti ma poi in serata desiste e nella riunione del Cdm …

"Berlusconi, crolla la fiducia. Centrosinistra, 6,5 punti di vantaggio", di Massimo Razzi

Il premier perde altri 5 punti e scende al 24% di persone molto o abbastanza fiduciose. Il governo a quota 19. Nelle intenzioni di voto, l’opposizione è al 44% contro il 37,5% dell’attuale maggioranza. Maggioranza relativa di favorevoli a un governo isituzionale. Berlusconi e il suo governo raggiungono (in discesa) livelli di fiducia “imbarazzanti” nel sondaggio mensile di Ipr Marketing per Repubblica.it mentre le intenzioni di voto sono decisamente a favore del centrosinistra e gli italiani dimostrano di apprezzare l’idea di un governo. Il premier, dunque, perde 5 punti e crolla a quota 24 interpellati su 100 che dicono di avere molta o abbastanza fiducia in lui, mentre 64 affermano di averne “poca o nessuna” e 12 non si esprimono. Il suo esecutivo raccoglie un misero 19 di “fiduciosi” (contro 66 negativi e 16 indecisi). Siamo ai livelli in cui gli anglosassoni (che i sondaggi li hanno inventati) dicono che non c’è “sopravvivenza” politica del soggetto “sondato”. La caduta libera di Berlusconi, iniziata nel luglio del 2009 quando per la prima volta è sceso sotto …

"Sindaci in sciopero, 7 miliardi di tagli scure su investimenti e servizi sociali", di Valentina Conte

«Cari concittadini, scioperiamo per voi». I sindaci d´Italia oggi si fermano. Una «protesta simbolica senza interruzione dei servizi», spiega l´Anci, l´associazione dei Comuni che l´ha indetta, contro una manovra giudicata insostenibile. Uffici aperti e funzionanti, dunque, con brevi chiusure (anche pochi minuti) solo per le anagrafi, simbolo dello sciopero. E poi manifestazioni ovunque, sindaci in piazza a volantinare le ragioni del malcontento davanti a quelle stesse anagrafi (Fassino a Torino, Alemanno a Roma, Merola a Bologna, Delrio a Reggio Emilia), Consigli comunali tematici come a Roma e Milano, in molti casi aperti ai cittadini, cortei di sindaci con i gonfaloni pronti a privarsi della fascia tricolore, maratone web, addirittura una sorta di speaker´s corner nel centro di piazza San Marco a Venezia, con il sindaco Orsoni sul palchetto come ad Hyde Park di Londra a spiegare il perché di una iniziativa clamorosa, accompagnato dai 44 “colleghi” della provincia. I sindaci in sciopero restituiranno, simbolicamente, le deleghe dell´anagrafe ai prefetti (ma quelli toscani pensano di farlo sul serio e ostacolare il censimento in corso). Anche i …

"Il referendum anti-Porcellum fa il botto: quota 500mila è vicina", di Federica Bagozzi

Boom a Milano e Torino, code davanti alle sedi Pd, rush nel weekend. Ristampati i moduli. Mancano appena dieci giorni alla dead line. Entro il 25 settembre i moduli devono arrivare a Roma, e negli ultimi due week end in tutta Italia è prevista una mobilitazione straordinaria per la raccolta firme contro il Porcellum. A Roma, a Milano, a Bologna, a Bari, a Torino. Con il Pd che non cambia linea ma che di giorno in giorno si mostra più «amichevole», soprattutto in alcune zone del paese. Al punto che martedì, a Modena, D’Alema ha rivendicato il ruolo del partito («Noi stiamo raccogliendo le firme in parte notevole e altri prendono i meriti»), suscitando un’ironica replica di Parisi: «Mentre lui legittimamente si distraeva sui nostri mari, c’era chi lavorava al referendum. Del suo personale apporto alla vittoria verrà dato conto». Se dunque il dibattito – più o meno piccato – non si placa, la campagna referendaria prende ora un ritmo febbrile. Continuano le adesioni (di recente hanno firmato anche il presidente della provincia di Roma …