"Confindustria taglia le stime sul Pil: +0,7% nel 2011, +0,2% nel 2012. Pressione fiscale record", di Nicoletta Cottone
Zavorre, ostacoli, pericoli remano contro il radicamento della ripresa: «i consumi delle famiglie sono fermi», gli investimenti «stagnanti», il mercato del lavoro «rimane imballato». L’Italia soffre, ormai da qualche decennio, “il mal di lenta crescita”. Un male che va aggredito con una terapia d’urto. Pochi occupati, poca crescita, è la denuncia del rapporto del Centro Studi di Confindustria, presentato nel corso del seminario su occupazione e crescita, che si svolge in viale dell’Astronomia, alla presenza della presidente Emma Marcegaglia, e del direttore generale, Giampaolo Galli. Confindustria rivede al ribasso le stime di crescita che, oltre a risentire delle pur «indispensabili e senza alternative manovre per raddrizzare rapidamente i conti pubblici» sono condizionate anche dalla «frenata globale e dall’instabilità dei mercati finanziari, esacerbata anche dalla grave crisi dei debiti sovrani dell’Eurozona». Una terapia d’urto contro il “mal di lenta crescita” L’Italia soffre, dunque, ormai da qualche decennio, “il mal di lenta crescita”. E «questo male va aggredito con una terapia d’urto, uno short sharp shock». Il Centro Studi di Confindustria torna a sollecitare il governo sul …