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L’incredibile vicenda del “bonus bebè”, di Manuela Ghizzoni

Tra le pieghe di una manovra iniqua e sbagliata c’è un “piccolo” risultato positivo di cui ci attribuiamo il merito come Pd: la soluzione all’incredibile vicenda del bonus bebè, che tante notti insonni ha causato ad almeno 8 mila famiglie italiane, di cui circa 300 modenesi. Tutto ha avuto inizio prima delle elezioni politiche del 2006, con la decisione del Governo Berlusconi di assegnare un bonus di 1000 euro alle famiglie allietate dall’arrivo di un nuovo nato e con un reddito non superiore ai 50 mila euro. Una regalìa che ha rischiato di trasformarsi in un incubo per quelle famiglie che hanno frainteso l’amorevole letterina inviata dal Premier (“Felicitazioni per il tuo arrivo. Lo sai che la nuova legge Finanziaria ti assegna mille euro? Un grosso bacio”). Nel luglio scorso, a distanza di 5 anni dalla riscossione del “bonus”, a quelle famiglie il Ministero delle Finanze ha recapitato una lettera dal tono assai meno amichevole: in essa si contestava l’indebita riscossione del bonus e si prefigurava la violazione del codice penale con conseguente sanzione amministrativa pari a 3mila euro. Poco importa che le famiglie avessero inteso i 50 mila euro come netti e non lordi. Tra di loro si è diffuso il panico. Con un paziente lavoro tra tutti i gruppi parlamentati, il Pd è riuscito a ottenere un primo risultato già ad agosto, quando alla Camera ha fatto approvare una risoluzione che impegnava il Governo ad escludere sanzioni penali e amministrative. Il moderato ottimismo indotto dall’assunzione di questo impegno, ha lasciato il posto a una certa delusione quando ci si è resi conto che il Governo non aveva approfittato della manovra del 13 agosto per ottemperarvi. Al suo posto lo ha fatto il Senato, con l’approvazione di un emendamento bipartisan. Per le famiglie si tratta di un agro “happy end” poiché a distanza di cinque anni dovranno restituire i 1000 euro, ma almeno si è sbarrata la strada ai percorsi giudiziari. La vicenda del bonus bebé si presta a un’ultima, amara, riflessione. Alla luce della crisi attuale e dell’attacco del governo allo stato sociale, i 696 milioni di euro stanziati nel 2006 per il bonus bebé non gridano forse vendetta? Con quella cifra si sarebbero potute varare misure strutturali in favore delle famiglie (asili nido, detrazioni fiscali, iniziative per sostenere la natalità). Si è invece preferito imbastire un provvedimento elettoralistico, che ricorda tanto le truffaldine scarpe di Gava, che si accoppiavano solo dopo il voto.

La Gazzetta di Modena 14.09.11

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