"Professioni, altro che liberalizzazione", di Marco De Allegri
L’articolo 3 del decreto legge del 13 agosto, contenuto in una delle prime versioni della manovra economica (nella quale però questo articolo è sempre rimasto) recita: “Liberalizzazioni, privatizzazioni ed altre misure per favorire lo sviluppo”, sottotitolo: “Abrogazione delle indebite restrizioni all’accesso e all’esercizio delle professioni e delle attività economiche”. Ci siamo! Allora la riforma delle professioni si fa, via alle restrizioni concorrenziali, alle caste, alle frustrazioni che spesso i giovani professionisti o i professionisti senza albero genealogico subiscono, finalmente dopo venti anni siamo al dunque… però che strano non si sente la solita levata di scudi da parte dei presidenti degli ordini professionali, come mai? Andiamo allora a vedere cosa c’è nell’articolo 3, sotto al titolo, nelle parti più significative. Al comma 5 iniziano le disposizioni in materia: qui si conferma la permanenza dell’esame di stato per le professioni regolamentate senza modificarne meccanismi e modalità; alla lettera a) si confermano i limiti territoriali previsti per farmacie e notai (ma poi su questo aspetto torneremo) e alla lettera b) del medesimo comma la prima sorpresa: l’introduzione …