"Preoccupante vuoto di potere", di Luigi La Spina
Al di là dell’imbarazzante retromarcia sul riscatto degli anni di università o di leva ai fini della pensione, un caso in cui il dilettantismo e l’improvvisazione hanno sicuramente superato ogni limite, quello che colpisce in queste settimane di fine estate è un’impressione più preoccupante. Il drammatico scarto, cioè, fra la gravità dei problemi dell’Italia e il livello di consapevolezza politica, di competenza professionale e di responsabilità morale con i quali chi ci governa affronta una situazione certamente molto difficile. Il nostro Paese, infatti, soffre di tutti i problemi finanziari, economici e sociali dell’Europa e dell’intero Occidente con l’aggravante di due cospicui handicap rispetto alle altre nazioni: un pesantissimo debito pubblico e un livello di crescita nettamente inferiore. Ridurre il peso del primo sui conti dello Stato senza innescare una recessione, anzi cercando di stimolare investimenti e consumi, è compito arduo, soprattutto in una società come la nostra, dove il potere delle corporazioni sulle scelte della politica è molto forte. In queste condizioni, solo l’autorevolezza e la credibilità di una intera classe politica e, soprattutto, della …