"L'inizio dell'anno e le bufale di Gelmini", di Roberto Ciccarelli
Nel quarto anno della guerra contro la scuola pubblica è arrivato il tempo di interderci sulle parole. Quando il ministro dell’Istruzione Gelmini sostiene, com’è avvenuto ieri in occasione della conferenza stampa sull’inizio dell’anno scolastico, che sarà «regolare» significa che è confermato il blocco degli scatti di anzianità che colpisce docenti e personale amministrativo. Quando Gelmini afferma che la scuola è stata risparmiata da un nuovo tsunami di 11 miliardi di tagli alle spese dei ministeri previsto dalla manovra correttiva non dice il vero, salvo correggersi in tempo reale: il taglio all’istruzione ci sarà, ma non inciderà sugli organici e sul funzionamento delle scuole. Verrà riassorbito da una razionalizzazione della spesa: 700 milioni di euro ottenuti dalla digitalizzazione e 300 dalla rescissione dei contratti con le ditte esterne delle pulizie. Non è la prima volta che questa cifra viene rivendicata dal ministro. Ammesso che sia vera, e non il consueto gioco delle tre carte, si può concludere che il «risparmio» sulla scuola sarà di un miliardo e andrà ad aggiungersi agli otto tagliati da Tremonti dal …