"La forza di quelle date che uniscono un popolo e un paese", di Gaetano Alessi
Fateci caso: ogni qual volta un nuovo potere vuole disintegrare il tessuto sociale del paese da “conquistare” come prima cosa tende a svalutarne e poi a distruggerne i simboli. L’Italia nata dalla Resistenza è divenuta per molti quasi un ricordo, gli uomini ed i partiti che l’hanno creata spariti, è sceso il buio. Ma anche in questa oscurità il 25 aprile, il1° maggio ed il 2 giugno hanno rappresentato la sola occasione dove un popolo disorientato tornava ad essere unito, dove una platea scollegata ormai in mille sigle trovava, intonando «Bella ciao», il fattore comune dell’essere Paese, nonostante le brutture e le debolezze, ritrovava l’orgoglio di essere figli di un atto di coraggio: la Resistenza. Bandiere le chiamano, simboli, ma sono l’essenza stessa del sentirsi uomini, nervi e sangue della democrazia. Valori e simboli “pericolosi” per il potere, perché uniscono, perché rendono forti un insieme di debolezze, per questo il governo più iniquo della storia vuole approfittare della scusa della crisi, per scardinare simbolicamente gli ultimi capisaldi del nostro paese. Spostare – per abolirli, di …