Mese: Agosto 2011

"La P3, la P4, il Cavaliere e il mistero dei milioni regalati", di Concita De Gregorio

Quello che abbiamo smesso di chiederci è perché, per conto di chi. Assuefatti all´omeopatico dilagare della corruzione che ha trasformato l´Italia nel paese del “che male c´è, così fan tutti”, tutti colpevoli nessun colpevole, scivoliamo distratti sui resoconti di giornata dei giornali, tanto si sa come va il mondo. Sei Procure, sei filoni di indagine, migliaia e migliaia di pagine agli atti. Berlusconi ha regalato a Dell´Utri dieci milioni di euro? Un uomo generoso, beato lui che ce li ha. Angelucci ha estinto il mutuo da otto milioni di Denis Verdini? Ah. Walter Lavitola, curatore testamentario della un tempo gloriosa testata L´Avanti! paga uno stipendio mensile al procacciatore di protesi e di prostitute Tarantini, rimborsato dal presidente del Consiglio? Era prevedibile, Tarantini del resto (“le donne e la cocaina favoriscono gli affari”, un maestro del pensiero) in qualche modo doveva essere messo in salvo. Meglio soldi che un seggio in parlamento, in fondo. Fu Verdini ad avvisare Caldoro, allora candidato alla presidenza dalla regione Campania, che c´era un dossier “tipo Marrazzo” sul suo conto? Gentile. …

"Nomine, ricorsi e graduatorie, la scuola ricomincia nel caos", di Luciana Cimino

Si parte il 1 settembre ma mancano ancora quasi 70mila immissioni in ruolo in tutta Italia. Il terzo anno scolastico dell’era Gelmini inizia nel caos. Il primo settembre comincia ufficialmente l’anno scolastico 2011/2012. Tutti pronti? Neanche per idea. I presidi non sanno come e quando convocare i supplenti, aspettano indicazioni dagli Ambiti territoriali provinciali (gli ex provveditorati) che a loro volta le attendono dal Ministero. Ma viale Trastevere è latitante. Nessuna circolare per spiegare come procedere nelle assunzioni in ruolo che devono essere necessariamente fatte entro il 31agosto, nessun chiarimento. Ogni provincia fa da sé, il risultato è «un pastrocchio, la situazione nel Paese è complicata, in alcune regioni è drammatica»,denuncia la Flc-Cgil. In poco più di due giorni occorre nominare 30 mila nuovi insegnanti a tempo indeterminato e 36 mila Ata (cioè amministrativi, ausiliari, tecnici).Non solo: bisogna anche effettuare i trasferimenti dei dirigenti scolastici e nominare migliaia di supplenti. Impossibile che tutto ciò avvenga prima dell’inizio delle lezioni, tenuto conto che in 13 regioni e nelle province autonome la campanella suonerà il 13 settembre. …

"Il Pd sfida la Lega: imposta sui grandi patrimoni immobiliari", di Maria Zegarelli

Sarà un altro degli “accordicchi” di Arcore quello di oggi tra Silvio Berlusconi e l’alleato di ferro, ma un po’ scomodo, Umberto Bossi. Ne è convinto il segretario del Pd Pier Luigi Bersani che alla vigilia dell’incontro, parlando con i suoi e commentando le dichiarazioni che spargono ottimismo di Gianni Letta e dei colonnelli del Cavaliere, si dice “preoccupato per la confusione che c’è nella maggioranza” e mette i paletti per delineare i confini della battaglia parlamentare: «Mi auguro davvero che siano disposti a discutere e non mettano la fiducia sulla manovra». Il segretario insiste su un punto: o la manovra viene modificata cancellando quel vizio di origine che è l’iniquità, oppure sarà battaglia in Aula. «Capisco che per loro la nostra impostazione, chi ha di più paghi di più, è un boccone amaro, una impostazione che il premier non vuole accettare», ma insomma, se deve esserci un dialogo, allora su qualche cosa dovranno pur cedere. Il Pd oggi presenterà i suoi emendamenti, circa una cinquantina, ma sono venti quelli davvero centrali, gli stessi che …

"Ecco i tagli e le tasse del PD", di Pier Luigi Bersani

Caro Direttore, alla vigilia della discussione sulla manovra economica in Senato, siamo preoccupati. La maggioranza è confusa. Non c´è chiarezza sul perché la correzione dei conti pubblici, tra intervento di luglio e ultimo decreto, tocchi i 55 miliardi di euro a regime invece dei 40 indicati nei documenti ufficiali come necessari per raggiungere il pareggio di bilancio. Per di più la manovra contiene una delega che prevede tagli di detrazioni fiscali per l´assistenza che, se fosse realizzata per l´entità prevista, sarebbe insopportabile. L´insieme di confusione e mancanza di chiarezza toglie la credibilità all´azione del governo e non convince i mercati. Il Pd ha presentato un pacchetto di correzioni. La sommaria definizione dei comunicati può aver creato la genericità richiamata da Tito Boeri. La lettura degli emendamenti renderà più chiari obiettivi, risorse, senso delle controproposte. Ne indico solo alcune. La pubblica amministrazione. I nostri emendamenti partono dal dimezzamento del numero dei parlamentari e prevedono tra l´altro: l´accorpamento degli uffici territoriali del governo; la drastica riduzione delle circa 30.000 stazioni appaltanti; la riorganizzazione dell´amministrazione giudiziaria; l´eliminazione degli …

"Palermo ricorda Grassi: un uomo ancora Libero", di Luciana Cimino

Sono le 7.45 del 29 agosto quando suona il citofono di Casa Grassi, a Palermo. «Signora suo marito è in casa?». Poche parole, in apparenza innocue ma che raggelano Pina Maisano. Non ha bisogno di scendere le scale. Capisce subito quello che è successo. Palermo ha abbandonato suo marito, Libero, che ora giace riverso per strada colpito a morte da 5 colpi di pistola mentre stava raggiungendo lan sua fabbrica. Cinque colpi in faccia per cancellare un volto diventato simbolo di speranza e legalità. Da allora ogni anno all’angolo di quella strada, Pina e i suoi figli Alice e Davide, attaccano un manifesto vergato con le loro mani che recita: «Libero Grassi, imprenditore, uomo coraggioso, ucciso dalla mafia, dall’omertà dell’associazione degli industriali, dall’indifferenza dei partiti, dall’assenza dello Stato». Non c’è bisogno di una targa, che poi diventa parte del paesaggio urbano e non si nota più, e assieme ad essa scolorisce il ricordo. Più forte è il manifesto, perchè in vent’anni le cose non sono poi di molto cambiate e «la voragine dell’oblio è sempre …

«La democrazia ha un costo. I privilegi no», di Andrea Draghetti

Alla Festa Nazionale del Pd si è discusso di riforma delle istituzioni e di costi della politica. Violante: “Occorre riavviare un rapporto di fiducia con i cittadini e allontanare la disaffezione che è predominante oggi”. Rizzo: “La democrazia è preziosa e costosa. Il prezzo va pagato ma non si può confondere la democrazia con il privilegio” C’è una convinzione che ha accomunato Luciano Violante, il professore Cesare Pinelli, il procuratore Mario Ristuccia e Sergio Rizzo scrittore e giornalista del Corriere della Sera, intervenuti sul palco della Festa Nazionale del PD in corso di svolgimento a Pesaro: la democrazia ha un costo, i privilegi no. Il dibattito ha cercato di dare alcune risposte concrete su quali azioni intraprendere per riformare le istituzioni e ridurre i costi della politica. Violante ha chiarito “che non esiste nessuna bacchetta magica per risolvere la cosiddetta zona grigia” (la zona in cui non si distingue dove finisce la politica e dove inizia a lavorare l’amministrazione ndr). I costi impropri e costi della democrazia vanno distinti”. Per l’esponente democratico serve nuovo assetto …

«Dossier: i 10 anni di Berlusconi che hanno causato il declino», di Michele Prospero

C’ è tanta verità nella asserzione di Machiavelli per cui al politico non basta conquistare il potere per sfiorare la gloria. Berlusconi a Palazzo Chigi c’è rimasto a lungo, più di Giolitti che avviò il decollo industriale e gestì la prima modernizzazione del paese. E anche più di De Gasperi che governò la ricostruzione postbellica e pilotò l’ancoraggio europeo. Eppure, malgrado un decennio di esercizio del potere, neanche Giuliano Ferrara, che ora supplica un giudizio equanime sul Cavaliere, lo annovererebbe sul serio tra i grandi statisti. Quelli di Berlusconi sono stati anni di profonda regressione politica e di smarrimento civile. Relazioni internazionali all’insegna dell’improvvisazione. Di politiche economiche ed industriali neanche l’ombra. Solo pedestri tentativi di introduzione di reati a sfondo etnico e prove maldestre di riscrittura del codice su misura dell’azienda corsara. Il federalismo fiscale, partorito a sostegno di un asse d’acciaio con Bossi, appare poco più di una vaga retorica. Eppure il decennio berlusconiano non va archiviato come una semplice escrescenza malata imputabile alla carenza personale di un uomo debole nella carne e braccato …