Mese: Agosto 2011

"Ferie lunghe, scontro in aula. No Pdl al taglio proposto dal Pd", di Susanna Turco

Costi politica: La Camera approva il taglio da 150 milioni. Parlamento chiuso per 45 giorni. Franceschini: «Troppi, si torni prima». Cicchitto: «Impossibile, 100 deputati in pellegrinaggio». L’aula chiusa dal 3 agosto al 12 settembre. Protesta il Pd: «Visto il momento avevamo chiesto di anticipare la ripresa dei lavori». Cicchitto: «La prima settimana del mese circa un centinaio di parlamentari in Terra Santa». Oggi, salvo ripensamenti, la Camera chiude per cinque settimane e l’esempio più lampante di una classe politica in fortissima difficoltà sta forse già tutto qui: nessuna prontezza (magari solo propagandistica) nell’accorciarsi le ferie in un momento tanto difficile e, ancor di più, nessuna capacità di gestire mediaticamente la faccenda. Ieri, per dire, proprio al momento di decidere il calendario dei lavori in conferenza dei capigruppo, il Pd Dario Franceschini ha proposto di ricominciare il 5 settembre invece del 12, «con unasettimana d’anticipo, perché lo riteniamo doveroso». Ma il capogruppo del Pdl Fabrizio Cicchitto, surreale: «I primi giorni di settembre tradizionalmente ci sono cento parlamentari che fanno pellegrinaggio in Terra Santa. Per rispetto nei …

"Le riforme che si possono davvero fare", di Stefano Lepri

Forse l’Italia sta rischiando oggi più che nel 1992; pur se questi giudizi storici li dà solo il senno del poi. Allora, almeno, si poteva sperare nei partiti che fino a quel momento non avevano mai governato, o in forze nuove capaci di emergere dalla società civile. Per giunta, inseriti come siamo nell’unione monetaria europea, abbiamo lo sgradevole potere di coinvolgere in un disastro anche altri Paesi. Il 2011 offre meno speranze politiche e molto minori margini di manovra nell’economia. Nelle ultime ore tutti sembrano essersi convinti che occorra uno sforzo nuovo. Al punto in cui siamo giunti, placare i mercati finanziari sarà arduo; quei mercati che ancora, a quattro anni dall’inizio della grande crisi, conservano l’inquietante forza di avverare sciagure che ritengono probabili. L’Italia deve risalire la china riconquistando una fiducia che i mesi scorsi le hanno fatto perdere. Non basta far meglio le stesse cose che si sono fatte finora. Ad esempio, come misura per la crescita era stato gabellato a suo tempo lo «scudo fiscale», il cui fallimento sotto questo profilo viene …

"Con gli occhi dei bambini", di Giuseppe Caliceti

L’immigrazione vista dal basso, dai minori, è assai diversa da quella che vedono gli adulti. Il mar Mediterraneo assomiglia sempre di più a una grande bara d’acqua a cielo aperto. I morti ormai non si contano più. Nell’ultima tragedia di Lampedusa sono stati 25, probabilmente uccisi dalla calca nella stiva della nave o forse anche dalle botte ricevute. Tutti innocenti. Con una sola colpa, che poi non è una colpa: sognare un futuro migliore per sé e per le loro famiglie. Tra i 271 sopravvissuti, 36 sono le donne e 21 sono i minori. L’immigrazione vista dal basso, dai minori, è assai diversa da quella che vedono gli adulti. Me lo hanno spiegato in questi anni, nella scuola primaria italiana, i miei alunni di origine straniera. Provenienti per lo più dal Marocco, dalla Tunisia, dall’Egitto, dall’Albania. «I bambini non immigrano», mi ha detto Aziz, 8 anni, proveniente da un sobborgo di Casablanca. «Non vanno da nessuna parte – ha spiegato – Loro stanno fermi. Sono i grandi che immigrano, i genitori. E allora portano i …

"Con la testa già nel dopo-Berlusconi", di Mario Lavia

Giorgio Napolitano ieri sera ha potuto lasciare Roma per l’amata Stromboli con la coscienza di aver fatto quello che poteva fare per rimettere in moto un normale meccanismo democratico e politico. Il governo, missing fino a 48 ore fa, si presenta oggi in parlamento e domani incontra le parti sociali. La parola torna alla politica. In teoria. In teoria, sì, perché ieri non c’era uno che si attendesse chissà quale novità dalle parole che Berlusconi pronuncerà a Montecitorio. Nessuno scommette su sorprese. Men che meno i pidiellini. Uno di loro, e non fra i più inesperti, ieri ci ha candidamente confessato che il bandolo della terribile crisi sui mercati non è minimamente fra le mani del premier: l’unica è tenere botta e aspettare che passi la nottata, magari approfittando dell’oscurità per assestare il colpo da ko ad un Tremonti che paradossalmente rischia di essere al tempo stesso il colpevole e il capro espiatorio. In questa situazione per il Pd i margini crescono. La sensazione è che ci si disponga ad una nuova capacità di “gioco”, …

"Premier, la fiducia crolla al 23%", di Jacopo Iacoboni

Gli ultimi numeri: quasi alla pari con Sarkozy soli due punti più di Zapatero. Potenza e Nemesi dei Sondaggi. Loro che l’hanno creato, non riconoscono più l’Unto del Signore. Tre anni fa, a inizio agosto del 2008, Silvio Berlusconi ostentava a Palazzo Chigi i dati dell’ultimo sondaggio di Euromedia, «sono il premier più amato d’Europa», diceva, 62,8 per cento di gradimento. Era il pieno della seconda luna di miele, i primi cento giorni del suo secondo governo, di là da venire l’intervista di Veronica Lario, l’estate di Noemi, lo scandalo Ruby. E comunque ancora un anno fa, a marzo, si poteva vantare, «io sono il recordman delle democrazie occidentali, come si può pensare che un leader al 61% sia in declino? Obama è al 40…». Oggi l’ultima rilevazione dell’Istituto Piepoli – confermata da Euromedia e Ispo – dà l’indice di fiducia nel governo al record storico negativo, il 23%. Per capirci, José Luis Zapatero, che si dimette avviando il processo che porterà la Spagna al voto, viene dato da Eurobarometro al 21. Anche conoscendo questi …

"Agosto, paese mio non ti conosco", di Adriano Prosperi

AGOSTO, chiuso per ferie. “Nella Roma deserta di un Ferragosto qualunque”: così cominciava il film di Dino Risi, Il sorpasso. Si era nel 1962: città deserte, spiagge stracolme, milioni di italiani al volante e code interminabili sulle strade delle vacanze. Le ferie di Augusto non furono mai festeggiate con più entusiasmo. Una stagione oggi remotissima che più non si potrebbe. Quest´anno un fatto è certo ed evidente: non si chiude più, le città non sono più deserte, nei giorni da “bollino nero” c´è posto senza problemi in autostrade. Gli italiani stringono la cinghia, restano a casa. Guardano le notizie sull´andamento della Borsa non da investitori ma da investiti; la Borsa è per loro come il cielo che i loro antenati contadini scrutavano per timore delle grandinate sui raccolti. Al posto dell´Italia del sorpasso c´è un´Italia sorpassata ogni giorno da nuovi concorrenti nelle statistiche della crescita e della produttività, della salute economica e sociale. Viviamo giorni di grande preoccupazione. C´è la sensazione diffusa che questo sarà un mese importante, decisivo per il Paese. Il presidente della …

"Africa, non bisogna chiudere gli occhi", di Mario Calabresi

Più di quarant’anni fa il mondo scoprì le immagini del Biafra: bambini denutriti, scheletrini con il pancione gonfio. Erano le grandi carestie a cavallo degli Anni 60 e 70 che sconvolsero l’Occidente. Quelle prime foto in bianco e nero portarono nelle nostre case il significato della morte per fame, della malnutrizione cronica, della siccità che distrugge ogni possibilità di sopravvivenza. Quelle stesse scene le avremmo riviste vent’anni dopo in Somalia, poi in Etiopia e pochi anni fa in Sudan. Allora l’Africa era lontana dalle nostre vite e molte volte in questi quattro decenni il mondo si mobilitò commosso portando aiuti e inviando dottori e medicinali. Oggi l’Africa arriva ogni giorno sulle nostre coste, la fame la potremmo leggere guardando i volti di chi attraversa il Mediterraneo stipato in un barchino e spesso perde la vita nel lungo viaggio, ma non sempre ci riusciamo: la paura dell’immigrazione, l’eccesso di immagini e la nostra crisi economica ci chiudono gli occhi. Ho parlato con un medico che ha combattuto la grande carestia del Corno d’Africa nel 1972 e …