Mese: Agosto 2011

Manovra: per invalidi civile subito tagli per 24 miliardi

«Ecco la sorpresa che il governo non ha il coraggio di annunciare agli invalidi civili: sulle loro pensioni la manovra di luglio, anticipata di un anno, prevede subito tagli per 24 miliardi, quelli inizialmente spalmati tra il 2013 e il 2014. Per realizzare questo allucinante obiettivo, il governo ha approvato un progetto di legge-delega per riformare l’assistenza, pubblicato in questi giorni e presto all’esame delle commissioni parlamentari. I contenuti della delega sono presto detti: azzeramento delle esili politiche assistenziali sopravvissute ai tagli effettuati dal 2008 e una controriforma che ci fa tornare indietro, affidando il sistema assistenziale alla beneficenza». È quanto afferma la capogruppo del Pd in commissione Affari sociali della Camera, Margherita Miotto, la quale spiega che «tre sono le categorie prese di mira: invalidi civili, cioè le persone che percepiscono una pensione di 260 euro al mese, pari a 3.300 euro all’anno, per una spesa complessiva di circa 3,8 miliardi. La delega prevede riordino dei requisiti reddituali e patrimoniali: il governo prova a giustificare la riforma a causa dei “falsi invalidi”, che ovviamente …

"Il cerino finito in mano ai sindaci", di Alberto Zanardi

Una sorta di scambio tra Stato e Autonomie: da un lato l’anticipo di un anno (e l’inasprimento) della stretta finanziaria sui bilanci locali, dall’altro l’attivazione fin dal 2012, accelerando sul calendario del federalismo fiscale, dei margini di autonomia tributaria riconosciuti a regioni e comuni. Così, a ben vedere, il governo ha presentato la parte della manovra che riguarda la finanza locale. Il significato e la portata reale di questo scambio meritano però qualche riflessione. Il decreto di venerdì scorso non contiene il classico taglio dei trasferimenti statali ma affida il contributo degli enti locali per l’aggiustamento dei conti pubblici al miglioramento dei saldi di indebitamento via Patto di stabilità interno. Come nel decreto di luglio, anche con questa manovra si è voluto evitare di intervenire sul meccanismo di fiscalizzazione dei trasferimenti statali e della loro perequazione da poco messo in piedi, e con grande fatica, con i decreti sul federalismo fiscale. Tuttavia, questa modalità per coinvolgere gli enti nella correzione della finanza pubblica, rende la maggior parte di loro poco interessanti alla merce di scambio, …

"La vittoria del neo-liberalismo", di Nadia Urbinati

L´ideologia che caratterizza questo tempo e le manovre dei governi assegna al mercato, e al denaro, ogni forma di dominio. La funzione dello Stato è sempre più quella di “servire” una società in cui la dottrina imperante è il profitto. La sudditanza della politica ai mercati: le opinioni sembrano convergere su questa diagnosi al di là degli schieramenti partitici in questi giorni di angoscia per temuti default e manovre finanziarie “lacrime e sangue”. Il mercato finanziario, non il mercato semplicemente, sembra essere la nuova sorgente di sovranità, una sorgente che per di piú è insindacabile anche perché impossibile da localizzare, impersonale e soggetta a leggi che vengono concepite e applicate come se fossero naturali. Di fronte a questa quasi divinità o naturalità la decisione politica sembra impotente: incapace di imporre le sue ragioni che dovrebbero essere quelle di una vita decente e liberamente progettata da parte degli uomini e delle donne che vivono in società. Eppure la politica non è un terreno neutro e, diciamo pure, non è incolore rispetto al sovrano mercato. Evidentemente esiste …

"Statali figli di un dio minore così un decennio di manovre ha colpito i lavoratori pubblici", di Paolo Griseri

Se devi risparmiare, tartassa lo statale. Tu non sai perché ma lui sì. Il tiro al dipendente pubblico non è un´invenzione di Tremonti e Brunetta. E´ anzi, come confermano molti testimoni d´eccezione, un filo rosso che attraversa gli anni Duemila in Italia. «Tipico delle politiche di centrodestra con qualche complicità ideologica anche nel centrosinistra», sintetizza Massimo Cacciari, filosofo e sindaco di Venezia per quindici anni. Oggi che la manovra torna a colpire chi lavora per la Pubblica Amministrazione, il sospetto è che ci sia del dolo. Che insomma si approfitti dell´urgenza economica per dare un altro colpo a chi lavora per il pubblico: «In questa crociata – osserva Nerio Nesi, ex ministro dei Lavori Pubblici – si incontrano le istanze anti-Stato della Lega con l´insofferenza verso lo Stato tipica del berlusconismo». Un sindacalista come Savino Pezzotta, che ha guidato per sei anni l´organizzazione più forte tra i pubblici dipendenti, la Cisl, conferma: «Adesso si sta davvero esagerando. Siamo di fronte a una scelta non politica o economica ma ideologica che si accanisce contro i pubblici …

"Scuola. Pensione ritardata di un anno" da Tuttoscuola

La manovra bis di ferragosto, contenuta nel decreto legge 13 agosto 2011, n. 138 e, dopo la sua pubblicazione in Gazzetta ufficiale, già entrata in vigore da sabato 13, precisa meglio l’operazione “finestra” di cui aveva parlato il ministro Sacconi dopo le decisioni del Consiglio dei Ministri. Il personale della scuola che matura il requisito per il pensionamento dopo il 31 dicembre prossimo dovrà attendere un anno di più per il pensionamento. La “finestra” di uscita dal servizio, da sempre prevista per la scuola al 1° settembre dell’anno in cui si matura il diritto a pensione, viene spostata in avanti di un anno. Per effetto della modifica apportata dal decreto legge, la vecchia disposizione risulta così integrata: Per il personale del comparto scuola resta fermo, ai fini dell’accesso al trattamento pensionistico, che la cessazione dal servizio ha effetto dalla data di inizio dell’anno scolastico e accademico dell’anno successivo, con decorrenza dalla stessa data del relativo trattamento economico nel caso di prevista maturazione del requisito entro il 31 dicembre dell’anno. La “finestra” avrà l’effetto di far …

"Come il peggior governo balneare" di Fausto Panunz

I cittadini italiani e i mercati internazionali si aspettavano una manovra che tagliasse la spesa pubblica ed in particolare i costi della politica. Si ritrovano con una classica manovra da governo balneare, fatta di nuovi balzelli che ricadono sulle spalle dei soliti noti, i lavoratori dipendenti. Era difficile fare peggio. L’anticipo del pareggio di bilancio era diventato necessario dopo le turbolenze dei mercati dei giorni scorsi. Da più parti – giornali, BCE – si erano identificati i principi che dovevano ispirare la nuova manovra. In primo luogo tagliare i costi della politica, pre-condizione per chiedere sacrifici agli italiani da parte di un Parlamento che non solo lavora poco a fronte di stipendi molto elevati ma che gode di privilegi inaccettabili come mostra la vicenda dei prezzi del ristorante del Senato. Poi riformare le pensioni, legandole all’aspettativa di vita, uniformando il trattamento delle donne che lavorano nel settore privato a quello delle donne che lavorano nel settore pubblico. Privatizzare,vendendo sul mercato il patrimonio immobiliare dello Stato e quote di aziende come le Poste, e magari liquidare …

Buon Ferragosto (per quanto possibile)!

Quanto sta accadendo nel Paese (crisi economica-finanziaria, inadeguatezza del Governo, lavoro che manca e crescita bloccata) rende forse incongruo l’augurio di un sereno Ferragosto. Tuttavia, non possiamo farci togliere la speranza: dalla nostra parte abbiamo l’ottimismo della volontà. Pertanto Manuela Ghizzoni e la Redazione augurano un buon ferragosto agli affezionati lettori, agli amici che interagiscono e arricchiscono questo sito, a chi scrive e segnala notizie e curiosità, a chi protesta e a chi sollecita a fare meglio.